Una dieta prorisolutiva

Una dieta pro-risolutiva dovrebbe garantire il corretto supporto a tutte i livelli funzionali dell’ecosistema intestinale per mantenere il sostegno modulatorio dei simbionti del gut-microbiota.

La guarigione è guardarsi dentro

Accorgimenti favorevoli nei processi di risoluzione riducendo l’intensità dell’infiammazione e la produzione di segnali proinfiammatori, ma possiamo fare qualcosa di ancora più mirato:

  • Fornire tutti i precursori dei mediatori specifici della prorisoluzione
  • Fornire i cofattori degli enzimi coinvolti nelle vie biochimiche della prorisoluzione
  • Ridurre l’apporto dei “pro-resolution killers”, sostanze antagoniste della prorisoluzione
  • Fornire un adeguato apporto di antiossidanti naturali e sostanze in grado di modulare l’espressione di geni deputati alla produzione di antiossidanti endogeni
  • Favorire la detossicazione epatica e i processi depurativi per l’eliminazione delle scorie cataboliche dovute alla clearance dei tessuti danneggiati e ai processi rigenerativi

Supportare la funzione della barriera gastrointestinale i precursori delle proresolvine sono principalmente EPA e DHA, sebbene le lipossine siano derivate dall’acido arachidonico.

La maggior parte dei soggetti in Italia di qualsiasi età ha uno scarso apporto alimentare di EPA e DHA mentre l’apporto di acido arachidonico e acidi grassi omega-6 è sufficiente o addirittura eccessivo.

Nei casi dubbi consigliamo di utilizzare la diagnostica lipidomica. Un profilo degli acidi grassi ematici è ormai alla portata di tutti e richiede solo un prelievo di sangue capillare.

Il profilo degli acidi grassi fornisce informazioni preziose anche su eventuali squilibri dietetici del soggetto, oltre che indirizzare meglio eventuali approcci correttivi dietetici e integrativi.

Gli enzimi coinvolti nelle vie biochimiche endogene della prorisoluzione sono numerosi: si comincia con la fosfolipasi A che libererà gli acidi grassi dai fosfolipidi di membrana per poi procedere ad una eventuale elongazione e riduzione degli acidi grassi operata da desaturasi ed elongasi.

Gli enzimi ciclossigenasi, lipossigenasi, alcuni citocromi e deidrogenasi sono implicati nei processi biochimici che a partire da EPA e DHA forniranno i metaboliti definiti pro-resolvine.

I loro cofattori sono principalmente minerali (Fe, Zn, Se, Mg) e Vitaminici (Vitamine del gruppo B tra cui importanti la biotina, l’inositolo, i folati e la colina).

Una dieta antinfiammatoria dovrebbe essere in grado di fornire apporti adeguati ma sono sempre presenti rischi di malassorbimento o condizioni soggettive in grado di interferire con assorbimento e metabolizzazione adeguata.

Molti farmaci di comune utilizzo, come gli antiacidi, inibitori di pompa protonica o i FANS possono ridurre la biodisponibilità di vitamine e minerali.

Un buon multivitaminico/multiminerale potrebbe aiutarci a fornire tutti i cofattori necessari. Dobbiamo essere sicuri che le vitamine siano fornite in forma attiva e che i minerali siano adeguatamente biodisponibili.

Esistono alimenti e farmaci che possono essere considerati dei veri “pro-resolution killers” per la loro capacità di ostacolare o inibire i processi di risoluzione.

Successivamente verrà illustrata l’azione anti-risolutoria e pro-cronicizzante dei cortisonici e dei FANS mentre di seguito ci focalizzeremo sul ruolo dell’alimentazione.

Il comune zucchero da cucina esercita un effetto inibitorio sui processi di risoluzione. Lo stesso possiamo dire per gli acidi grassi saturi e omega-6 quando assunti in quantità eccessiva.

Una dieta pro-risolutiva deve valutare con grande precisione non solo l’apporto dietetico dei grassi in termini calorici ma soprattutto le proporzioni tra saturi, monoinsaturi, polinsaturi omega- 3 e omega-6.

Sostanze come l’epigallocatechina gallato del tè verde o la curcumina posseggono capacità antiossidanti, antinfiammatorie e pro-risolutive in quanto modulano l’espressione di geni implicati nella produzione di citochine, nella produzione di antiossidanti endogeni e in geni legati ai processi della prorisoluzione quali SIRT1.

I processi della pro-risoluzione possono richiedere un importante supporto alle funzioni detossificanti e depurative dell’organismo, soprattutto quando l’infiammazione è sistemica e sono presenti danni cellulari o tessutali estesi.

In tutti questi casi possiamo supportare le funzioni detox a livello dietetico e integrativo. A livello dietetico dovremmo verificare che l’apporto giornaliero di acqua e Sali minerali sia adeguato.

Possiamo introdurre alimenti con proprietà coleretiche e colagoghe, ossia capaci di stimolare la produzione e la secrezione biliare, come i carciofi, mele, zenzero, carote, insieme a tisane di tarassaco, carciofo, tè verde.

Un supporto più intenso alla detossicazione epatica può essere fornito attraverso integratori specifici come MetaClear, una miscela di vitamine minerali e sostanze bioattive in grado di coadiuvare tutte le fasi della detossicazione epatica e dell’eliminazione delle scorie.

È ben noto che gli squilibri dell’ecosistema gastrointestinale possono innescare processi infiammatori prima locali poi sistemici. Il microbiota intestinale viene sempre coinvolto sia nelle fasi di innesco che nello sviluppo di questi processi.

Una dieta pro-risolutiva dovrebbe garantire il corretto supporto a tutte i livelli funzionali dell’ecosistema intestinale per mantenere il sostegno modulatorio dei simbionti del gut-microbiota.

Ancora una volta ricordiamo l’importanza di un’adeguata idratazione, di un apporto adeguato di fibre solubili, di alimenti ricchi di zinco e glutammina, necessari per il funzionamento del sistema delle giunzioni serrate. Amminoacidi come la treonina sono necessari per la produzione del muco intestinale.

Integratori specifici a base di probiotici, prebiotici, glutammina, zinco, antiossidanti, curcumina, boswellia possono aiutarci nel caso di equilibri fragili mentre nelle situazioni di disbiosi si preferisce iniziare con una specifica pulizia intestinale finalizzata al ripristino delle condizioni necessarie ad uno stato di eubiosi.

Supporto dietetico e meccanismi di risoluzione

Fornire tutti i precursori dei mediatori specifici della pro-risoluzione

Fornire i cofattori degli enzimi coinvolti nelle vie biochimiche della pro-risoluzione

Ridurre l’apporto degli inibitori della pro risoluzione

Fornire un adeguato apporto di antiossidanti naturali e sostanze in grado di modularne l’espressione endogena

Favorire la detossificazione epatica e i processi depurativi per l’eliminazione delle scorie cataboliche prodotte dai tessuti danneggiati e processi rigenerativi

Supportare la funzione della barriera intestinale

Assumere alimenti contenenti omega-3 EPA e DHA

Fosfolipasi A2, elongasi, desaturasi hanno specifici cofattori (Fe, Zn, Se, Mg, vitamine B, A e C)

Zuccheri raffinati, carni rosse e processate, alcool, grassi saturi, cibi ad alta densità calorica

Curcumina, AKBA, Acido alfa lipoico, EGCG

Alimenti ad azione coleretica-colagoga: carciofo, mele, zenzero, carote, tarassaco

Glutammina, vitamina D, zinco, probiotici, prebiotici, HMO

Bibliografia: Metagenic Il Consiglio degli Specialisti modificato by Francesco Ciani

Rosita Belmonte
Rosita Belmonte
Torino
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