Helicobacter pylori e Alzheimer

Un altro meccanismo che potrebbe spiegare la genesi di alcuni casi di Alzheimer

Disregolazione del sistema immunitario

Un altro meccanismo che potrebbe spiegare la genesi di alcuni casi di Alzheimer è descritto nell’articolo Helicobacter pylori and gut microbiota in multiple sclerosis versus Alzheimer’s disease: 10 pitfalls of microbiome studies[1] il quale ci informa che un’infezione da Helicobacter Pylori causa una disregolazione del sistema immunitario (indotta dal batterio per sopravvivere alle nostre difese e per proliferare) e una serie di conseguenze quali il malassorbimento di B12[2] e folati (B9), aumento dei livelli di omocisteina, e produzione di specie reattive dell’ossigeno (la forma più comune di radicali liberi). Tutto questo può danneggiare la barriera emato-encefalica portando all’accumulo di amiloide β nel cervello.

[1] Pubblicato su Clinical & Experimental Neuroimmunology 2017 Aug;8(3):215-232, autori Park AM, Omura S, Fujita M, Sato F, Tsunoda I; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29158778.

[2] Questo anche perché tale batterio induce carenza di succhi gastrici (ipocloridria), la qual cosa a sua volta impedisce il corretto assorbimento della B12; vedi a proposito l’articolo The clinical importance of hypochlorhydria (a consequence of chronic Helicobacter infection): its possible etiological role in mineral and amino acid malabsorption, depression, and other syndromes, pubblicato su Med Hypotheses 1992 Dec;39(4):375-83, autore Cater RE 2nd; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1494327.

occhio

Per quanto riguarda le strategie di cura naturali, l’articolo Effects of high dose vitamin C treatment on Helicobacter pylori infection and total vitamin C concentration in gastric juice[3] ci informa che il 30% circa dei pazienti che ha assunto 5 grammi al giorno di vitamina C ha eradicato l’infezione da H. Pylori. Nei pazienti in cui la terapia ha avuto successo c’è stato un notevole e duraturo aumento della concentrazione di vitamina C nei succhi gastrici, durato almeno fino a 4 settimane dopo la sospensione del trattamento.

I pazienti che hanno assunto la vitamina C e che non sono stati guariti hanno ugualmente mostrato un aumento della concentrazione di vitamina C nei succhi gastrici Anche se gli autori non lo scrivono, il sospetto che questi pazienti avrebbero avuto bisogno di dosi maggiori e/o un trattamento più lungo, pare giustificato. Da notare la totale assenza di effetti collaterali causati dall’assunzione di tali alte dosi di vitamina.

[3] Pubblicato su European Journal of Cancer Prevention 1998 Dec;7(6):449-54, autori Jarosz M, Dzieniszewski J, et al.; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9926292.

Anche l’estratto di foglie di ulivo europeo è utile (almeno in vitro) come ci mostra l’articolo Antimicrobial activity of commercial Olea europaea (olive) leaf extract[4] che riferisce l’efficacia di tale sostanza anche nei confronti di Campylobacter jejuni, e Staphylococcus aureus (compresi i ceppi meticillina-resistenti, MRSA). Un altro studio ha mostrato l’efficacia di tale sostanza anche nei confronti dei ceppi più virulenti isolati dalle biopsie[5]. L’olio di origano si è dimostrato efficace in esperimenti in vivo e quindi ancora più probanti, in accoppiata con l’olio essenziale di Santoreggia annua[6].

[4] Pubblicato su International Journal of Antimicrobial Agents 2009 May;33(5):461-3, autori Sudjana AN, D’Orazio C, Ryan V, Rasool N, Ng J, Islam N, Riley TV, Hammer KA; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19135874.

[5] Antibacterial activity of olive leaf extracts and oleuropein against virulent strains of Helicobacter pylori Pubblicato su International Journal of Current Research Vol. 9, Issue, 02, pp.46008-46018, February, 2017, autori Eman M. Halawani, Hayam S. Abdelkader, Roqayah Kadi; https://www.journalcra.com/article/antibacterial-activity-olive-leaf-extracts-and-oleuropein-against-virulent-strains-helicobac.

[6] Binary mixture of Satureja hortensis and Origanum vulgare subsp. hirtum essential oils: in vivo therapeutic efficiency against Helicobacter pylori infection, pubblicato su Helicobacter. 2017 Apr;22(2), autori Harmati M, Gyukity-Sebestyen E, et al.; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27578489.

primi piatti

Non può mancare l’aglio in questa rassegna di rimedi naturali contro le infezioni, in quanto diversi sono gli studi sull’azione dell’aglio contro questo batteria, da solo o in sinergia con i farmaci di sintesi. Vedi ad esempio Helicobacter pylori in vitro susceptibility to garlic (Allium sativum) extract[7] e Antibacterial effect of garlic and omeprazole on Helicobacter pylori[8]. Anche la berberina, assieme ad altri estratti vegetali, ha un’azione contro l’H. pylori[9], così come l’estratto di liquirizia[10]; ci sono anche esperienze cliniche positive sull’uso di liquerizia nei  pazienti sofferenti di ulcera peptica correlata con infezione da H pylori[11].

[7] Pubblicato su Nutrition and Cancer 1997;27(2):118-21, autori Sivam GP, Lampe JW, Ulness B, Swanzy SR, Potter JD. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9121937.[8] Pubblicato su Journal of Antimicrobial Chemotherapy 1999 Jun;43(6):837-9, autori Jonkers D, van den Broek E, et al.; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10404325.[9] Vedi Anti-Helicobacter pylori activity of herbal medicines, pubblicato su Biological & Pharmaceutical Bullettin 1998 Sep;21(9):990-2, autori Bae EA, Han MJ, Kim NJ, Kim DH; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9781854.[10] Anti-Helicobacter pylori flavonoids from licorice extract, pubblicato su Life Sciences 2002 Aug 9;71(12):1449-63, autori Fukai T, Marumo A, et al.https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12127165/.[11] The healing effect of licorice (Glycyrrhiza glabra) on Helicobacter pylori infected peptic ulcers , Pubblicato su Journal of Researches in Medical Sciences 2013 Jun; 18(6): 532–533, autori Marjan Rahnama, Davood Mehrabani, et al.; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3818629/.

verdure

Uno dei problemi centrali che stanno a monte dell’infezione da parte di questo batterio è spesso lo squilibrio della microflora intestinale. Ma lo squilibrio può anche essere creato o aggravato dalla presenza del batterio stesso. 

L’articolo Gastric microbial community profiling reveals a dysbiotic cancer-associated microbiota[12] afferma che il nostro batterio causa una riduzione della secrezione dell’acido gastrico, e che questa riduzione dell’acidità innesca la crescita di una differente comunità batterica nello stomaco.  Ovviamente bisogna fare molta attenzione al fatto che se si segue la strada della cura antibiotica, questa può compromettere (ulteriormente) l’equilibro della microflora batterica intestinale, come ci informa l’articolo Helicobacter pylori Eradication Causes Perturbation of the Human Gut[13].

[12] Pubblicato su Gut 2018 Feb;67(2):226-236, autori Rui M Ferreira, Joana Pereira-Marques, et al.; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29102920 , http://gut.bmj.com/content/early/2017/11/03/gutjnl-2017-314205[13] Helicobacter pylori Eradication Causes Perturbation of the Human Gut Microbiome in Young Adults, pubblicato su PLoS One 2016 Mar 18;11(3):e0151893, autori Yap TW, Gan HM, et al https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26991500.

Micobatteri e Alzheimer

Sempre in tema di agenti infettivi che possono causare o con-causare la malattie è il caso di citare Thinking the unthinkable: Alzheimer’s, Creutzfeldt-Jakob and Mad Cow disease: the age-related reemergence of virulent, foodborne, bovine tuberculosis or losing your mind for the sake of a shake or burger, ovvero pensare l’impensabile: Alzheimer, Creutzfeldt-Jakob e mucca pazza: la ri-emergenza correlate all’età della tubercolosi bovina virulenta trasmessa tramite il cibo, ovvero perdere la testa per l’amore di un frullato al latte o di un hamburger[13].

L’articolo mostra una forte correlazione tra morbo di Alzheimer e morbo di Creutzfeldt-Jakob (la “malattia della mucca pazza” ufficialmente indotta da taluni prioni) da una parte, e da parte dei micobatteri (Mycobacterium bovis, ovvero il batterio della tubercolosi bovina, e Mycobacterium avium-intracellulare, ovvero il batterio della paratubercolosi), e mucca pazza dall’altro.

[13] Pubblicato su Medical Hypotheses. 2005;64(4):699-705, autore Broxmeyer L; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15694685.

I batteri citati infettano fino al 40% delle mandrie, e notoriamente il latte di una mandria viene raccolto tutto insieme, da cui il pericolo di zoonosi (infezione trasmessa all’uomo dagli animali). Anche la carne infetta potrebbe trasmettere tale infezione, e c’è un rischio tre volte maggiore di sviluppare l’Alzheimer nei consumatori di carne rispetto ai vegetariani.

L’autore fa notare che “il sud-ovest della Gran Bretagna, la vera e propria culla delle epidemie britanniche di BSE e CJD [il morbo della mucca pazza negli animali e negli uomini], hanno visto un aumento esponenziale di tubercolosi bovina appena prima delle epidemie di encefalopatia spongiforme.

L’articolo CWD Tuberculosis Found in Spongiform Disease Formerly Attributed to Prions: Its Implication towards Mad Cow Disease, Scrapie and Alzheimer’s[14] spiega in dettaglio che si tratta di forme di micobatteri privi di parete cellulare (le cosiddette “forme L”, forme del tutto atipiche e più difficili da isolare e riconoscere).

Sui micobatteri e le strategie per eliminarne le infezioni vedi il dossier apposito; ad ogni modo sono utili aglio, vitamina C, olio essenziale di origano e lisozima (controindicato a chi è intollerante alle proteine dell’uovo), assieme a una dieta specifica. Anche la cannella cinese (Cinnamamum cassia), il timo, la santoreggia, e particolarmente i loro olii essenziali hanno proprietà antibatteriche scientificamente accertate nei confronti di molti micobatteri, compresi quelli della tubercolosi e della paratubercolosi (MAP). [14] Pubblicato su Journal of MPE Molecular Pathological Epidemiology 2017 vol 2 No 3: 3, autori Lysenko AP,, Broxmeyer L, Vlasenko VV, Krasochko PA, Lemish AP, Krasnikova EL; http://molecular-pathological-epidemiology.imedpub.com/cwd-tuberculosis-found-in-spongiformdisease-formerly-attributed-to-prions-itsimplication-towards-mad-cow-diseasescrapie-and-alzhei.pdf.

Monica Brignolo
Monica Brignolo
Asti
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2 commenti

  1. salve, vi scrivo dalla Germania, ho letto il vostro post, vorrei chiedervi se l’olio essenziale santoreggia elimini definitivamente il batterio helycobachter, un saluto cordiale, savino

    • Salve Savino, piacere mio, le note bibliografiche della Santoreggia in ricerche recenti hanno inoltre dimostrato l’effetto lenitivo nelle seguenti affezioni: mancanza di appetito, bronchite cronica, caduta dei capelli, diarrea cronica, febbre, flatulenza, ipotensione, stanchezza generale, spasmi gastrici ed è apprezzata per aromatizzare piatti di fagioli poiché favorisce la digestione. da come puoi leggere dalla pubblicazione del prodotto, per rieducare L’helicobacter pilory, ti consiglio 2 mesi di Metaclear, più degli enzimi digestivi come Metadiges Total, per trattare direttamente il disturnbo è Sufficiente HP3, se accompagnato da acidità di stomaco prenditi anche Acistom, se presente reflusso gastrofagelo MRG-SOL, naturalmente il cambio alimentare a fini plastici è fondamentale per un ottimo risultato, un caro saluto Francesco

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