Celiachia terapia e diagnosi

L’assunzione di glutine, anche in traccia, può invece mantenere le lesioni della mucosa intestinale

Malnutrizione

Nella diagnosi della celiachia sono fondamentali un’accurata anamnesi familiare e nutrizionale e l’esame obiettivo, che può fornire numerose indicazioni (ritardo di crescita nei bambini, edemi declivi, pallore, addome disteso …).

Il celiaco spesso si presenta malnutrito, ma oggi non è raro trovarsi di fronte a un celiaco sovrappeso. Alla visita fanno seguito le analisi sierologiche. Come esame di primo livello si effettua la ricerca degli anticorpi IgA antitransglutaminasi (tTg – IgA) o, in caso di deficit di IgA, degli anticorpi IgG antitransglutaminasi (tTg – IgG).

Come test di conferma si utilizzano invece gli anticorpi antiendomisio di classe IgA (EMA). Il gold standard della diagnosi rimane tuttavia l’esame endoscopico (esofago – gastroduodenoscopia, EGDS) con l’esecuzione di almeno tre biopsie duodenali per la conferma istologica. 

mangiare

Le biopsie vengono valutate secondo la classificazione di Marsch.

Tipici della celiachia sono un aumento dei linfociti intraepiteliali, un’ipertrofia / iperplasia delle cripte e un appiattimento dei villi intestinali.

Nel bambino, quando i valori anticorpali sono più che decuplicati rispetto alla norma o vi sono franchi segni di malassorbimento, non è necessario eseguire una EGDS; occorre, però, effettuare un secondo prelievo di conferma (potrebbe esservi stato un errore) ed eseguire il dosaggio degli anticorpi antiendomisio e il test genetico per la ricerca del profilo compatibile (HLA-DQ2 e/o HLA-DQ8).

pane farina raffinata

Il monitoraggio della malattia in seguito alla diagnosi prevede l’esecuzione di una densitometria ossea (MOC) dopo almeno 18 mesi di dieta priva di glutine per valutare l’eventuale osteopenia/osteoporosi e il dosaggio della funzionalità tiroidea con gli autoanticorpi antitireoperossidasi (antiTPO).

Nel caso di diagnosi tardiva purtroppo si possono sviluppare complicanze neoplastiche (linfoma non Hodgkin intestinale) o di altra natura (digiunoileite ulcerativa, sprue collagenosica, celiachia refrattaria …).

tiroide donna

Terapia

L’unica terapia oggi disponibile per i pazienti celiaci è la rigorosa e permanente eliminazione dalla dieta degli alimenti contenenti glutine. La dieta gluten free assicura la scomparsa dei sintomi e delle malattie associate alla celiachia nell’arco di uno – due mesi e, soprattutto, previene lo sviluppo delle complicanze.

L’assunzione di glutine, anche in traccia, può invece mantenere le lesioni della mucosa intestinale. La dieta, però, deve essere non solo aglutinata ma anche adeguata alle esigenze nutrizionali del singolo. È perciò fondamentale che il celiaco non mangi “cibo spazzatura”.

Sul mercato sono disponibili prodotti sostitutivi gluten free, biologici, spesso costosi, che sembrano costituire la soluzione in grado di coniugare gusto e salute.

Il celiaco deve prestare ancora più attenzione nel districarsi tra i prodotti che l’industria offre: l’obiettivo infatti è quello di sopperire all’assenza di glutine aumentando la compatibilità con zuccheri e grassi.

Se si leggono con attenzione le etichette, non mancheranno le brutte sorprese: sciroppo di glucosio-fruttosio, destrosio, fecola di patate, amido di riso, amido di mais, farina di soia digrassata, emulsionanti, oli idrogenati … un vero e proprio attentato per il delicato intestino del celiaco.

Il celiaco deve scegliere cibi naturalmente privi di glutine, preferendo, quando possibile, i cereali integrali senza glutine a chicco intero.

zucchero-bimbi

Il chicco integrale ha in sé la vita, ricordiamo che se piantato germoglia. Possiede elementi indispensabili (manganese, cobalto, rame, zinco, cromo, selenio), enzimi e vitamine.

Come fonti di carboidrati via libera quindi a riso integrale, riso rosso selvaggio, riso Venere, mais, grano saraceno, quinoa, amaranto, miglio, ma non scordiamo di sfruttare i legumi, riscoprendo anche antiche varietà dimenticate, patate e castagne (con le quali si può preparare un’ottima polenta).  

Sono molte le possibilità per mangiare con gusto senza glutine. Alcuni ricercatori stanno tuttavia studiando alternative alla dieta gluten free.

pane nero

La pillola antizonulina

L’intestino rappresenta un’interfaccia tra il corpo umano e l’ambiente. Un singolo strato di cellule epiteliali è in grado di fungere da vera e propria barriera, consentendo l’assorbimento di sostanze nutritive e impedendo il passaggio di molecole dannose che transitano dalla cavità orale al tubo digerente.

Le cellule sono unite da giunzioni intercellulari (tight junction) che cementano le cellule epiteliali. Immaginiamo che il cemento tra le cellule non sia tale, sia come una porta che può aprirsi o restare chiusa.

La chiave per aprire la porta è la zonulina: quando la proteina viene prodotta le porte si aprono, il glutine passa la barriera intestinale e genera una reazione infiammatoria. Il farmaco anticeliachia (antizonulina) è in grado di chiudere le giunzioni tra le cellule che pavimentano l’intestino e impedire il passaggio del glutine.

L’aiuto dei batteri

Ragionando in termini evoluzionistici, il glutine è entrato nella nostra alimentazione “solo” 10.000 anni fa, quando nella Mezzaluna fertile l’uomo incominciò a coltivare il grano passando dalla condizione di cacciatore – raccoglitore  a quella di agricoltore e pastore.

Per circa 2 milioni di anni si era nutrito di ciò la natura forniva: selvaggina, pesce, uova, bacche, piante spontanee. Il consumo di grano era scarso o nullo. Il nostro intestino si è adeguato al cambiamento?

Per 2000 milioni di anni i batteri furono l’unica forma di vita presente sulla Terra, perciò sanno fare molte più cose di noi. E possono venire in nostro aiuto. Possono digerire il glutine per noi.

epilessia

È stato osservato, infatti, che alcune specie batteriche possiedono enzimi, le prolilendopeptidasi (PEP), capaci di degradare completamente il glutine.

Un’alternativa potrebbe perciò essere costituita dal ricorso agli enzimi batterici per pretrattare il glutine utilizzato nella preparazione dei cibi, rendendoli più economici e gustosi rispetto ai prodotti correnti gluten free. 

Ripristinare con wash intestinale, attività fisica, e un’alimentazione  ricca di acidi grassi a corta catena, fibre alimentari, aiuta a ripristinare qualsiasi insulto organico o dismetabolico funzionale.

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Bibliografia: Medicina di Segnale

Sonia Vignoli
Sonia Vignoli
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Francesco? Una persona umana prima di tutto, consapevole di ciò che fa! Mi ha come preso per mano, facendomi ricordare, comprendere, riconoscere ogni aspetto, che vedemo come malessere o separazione interiore, trasformandolo in ciò che siamo veramente. Finchè ricordi e comprendi di essere veramente titolare di te stessa. Posso solo ringraziare chi come lui sa leggere l'Anima e armonizzare tutto ciò! Grazieee ✨✨✨

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