Prurito intimo

Tra le cause infettive, soprattutto nelle donne adulte, la principale è la sovracrescita di Candida spp., ed in particolare di C. albicans e C. glabrata. La gravidanza, il diabete, l’uso di antibiotici, di contraccettivi orali

Relazione tra sintomo e causa

Il prurito vulvare è un sintomo cronico spesso associato a diverse patologie, che impatta negativamente la qualità di vita della donna. La prevalenza di questo disturbo non è ben definita, ma si ritiene che possa interessare tra il 5 e il 10% della popolazione femminile adulta (Woelber L et al. 2020; Raef HS & Elmariah SB 2021).

L’eziologia del prurito vulvare è variabile e le cause principali sono dovute a processi infiammatori, a infezioni e neoplasie (Woelber L et al., 2020; Raef HS &Elmariah SB 2021).

Condizioni dermatologiche come la dermatite atopica, la dermatite da contatto irritativa e la dermatite da contatto allergica sono le principali cause di infiammazione associata a prurito, seguite dal lichen planus, dal lichen sclerosus e dalla psoriasi volgare.

Le sostanze in grado di causare irritazione e scatenare la reazione infiammatoria, specialmente in condizioni di dermatite atopica e dermatite da contatto sono numerose:

. prodotti per l’igiene intima – saponi

. vestiti molto stretti –  tessuti – profumi

. lubrificanti –  assorbenti

In alcuni casi di prurito intimo persistente, si osserva un coinvolgimento del sistema immunitario con sviluppo di reazioni autoimmuni (Woelber L et al. 2020; Raef HS &Elmariah SD 2021).

Tra le cause infettive, soprattutto nelle donne adulte, la principale è la sovracrescita di Candida spp., ed in particolare di C. albicans e C. glabrata. La gravidanza, il diabete, l’uso di antibiotici, di contraccettivi orali e di terapie ormonali sostitutive possono favorire lo sviluppo e la progressione delle candidosi (Woelber L et al. 2020; Raef HS &Elmariah SD 2021).

Le alterazioni delle funzioni di barriera cutanea, i cambiamenti ormonali e le alterazioni del microbioma vaginale sono chiamati in causa quali meccanismi eziopatogenetici che favoriscono lo sviluppo di infiammazione, dell’infezione e, di conseguenza, del sintomo prurito (Woelber L et al. 2020; Raef HS &Elma-riah SD 2021).

I trattamenti classici consigliati in questi casi sono per lo più topici, con utilizzo di corticosteroidi e antimicotici (Woelber L et al. 2020; Raef HS &Elmariah SD 2021)

È possibile accompagnare questi trattamenti all’utilizzo di sostanze bioattive di comprovata efficacia in forma di integratori alimentari.

I pazienti con problematiche dermatologiche e cistiti ricorrenti  come la dermatite atopica e la psoriasi presentano bassi livelli plasmatici di proresolvine (Sorokin AV et al. 2018; Töröcsik D et al. 2019). La supplementaziome di una soluzione di olio di pesce arricchita in proresolvine bioidentiche può quindi aiutare a ridurre l’infiammazione sottostante la condizione patologica che scatena il prurito.

 La vitamina D, assunta alla dose di 2000 UI al giorno, contribuisce a ridurre del 22% l’insorgenza delle malattie autoimmuni (Hahn J et al. 2022). Nel Box dedicato alla candida, verranno illustrate nel dettaglio alcune sostanze bioattive utili per contrastare efficacemente le infezioni da Candida spp.

Bibliografia scientifica: Libro salute della Donna Metagenics

 

Camilla Corrado
Camilla Corrado
Estetista Imperia
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Meraviglioso viaggio dentro se stessi ove il capitano vi farà scoprire luoghi inesplorati ... 💞🌈🙏❤️

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