Candida difficile da trattare?

L’infezione da candida è la seconda causa di vaginite, e colpisce prevalentemente le donne in età fertile, quando gli alti livelli di estrogeni contribuiscono alla produzione vaginale di glicogeno, che costituisce una fonte di nutrimento per la candida

La guarigione è prendersi cura di Sé

La vulvovaginite da candida è una delle principali problematiche che porta la donna nello studio del ginecologo. Circa il 70% delle donne sperimenta un’infezione vaginale da candida almeno una volta nella vita (Farr A et al. 2021).

L’infezione da candida è la seconda causa di vaginite, e colpisce prevalentemente le donne in età fertile, quando gli alti livelli di estrogeni contribuiscono alla produzione vaginale di glicogeno, che costituisce una fonte di nutrimento per la candida (Sustr V et al. 2021).

L’ambiente vaginale è normalmente colonizzato da Candida albicans, che può essere considerato un normale commensale del microbioma vaginale: diversi studi hanno rilevato la presenza di C. albicans nel 67,6% di donne asintomatiche che si sono sottoposte all’analisi del microbiota vaginale (Sustr V et al. 2021).

L’alterazione dei delicati equilibri tra ospite, microbioma e sistema immunitario, insieme a numerosi fattori predisponenti, può contribuire allo sviluppo dell’infezione micotica, spesso sostenuta dalla stessa C. albicans (nell’89% dei casi) o da specie non-albicans, come C. glabrata (nel 9% dei casi), C. krusei, C. parapsilosis, e C. tropicalis; queste ultime in genere responsabili di sintomi più leggeri.

Nel 50% dei casi, la donna sperimenterà una seconda infezione nel corso della sua vita, e nel 5-8% dei casi, prevalentemente nella fascia 19-35 anni, l’infezione vaginale diventerà ricorrente, ovvero con quattro o più episodi di vulvovaginite da candida all’anno (Sustr V et al. 2021).

Nella forma di commensale la Candida si trova nella forma coccoide non patogena. L’invasione del tessuto, e quindi lo sviluppo dell’infezione, avvengono in presenza di fattori che favoriscono la trasformazione da forma coccoide a ifa filamentosa.

In questa forma il fungo attiva nelle cellule dell’ospite diversi meccanismi di segnale proinfiammatori, con attivazione dell’inflammasoma e reclutamento di cellule dell’immunità innata e adattativa (in particolar modo i linfociti Th17) (Noble SM et al. 2017; Rosati D et al. 2020).

Un’eccessiva risposta infiammatoria diventa quindi un aspetto importante nella patogenesi dell’infezione da Candida spp. sia acuta che ricorrente (Rosati D et al. 2020).

Nella patogenesi dell’infezione da Candida e della sua ricorrenza sono coinvolti fattori predisponenti, soprattutto legati alla risposta immunitaria innata della paziente (in caso di immunodeficienza o di iper-infiammazione), all’attivazione dell’inflammasoma e alla presenza di estrogeni, che promuovono la trasformazione da forma coccoide alla più aggressiva e invasiva forma di ifa filamentosa.

Le pazienti diabetiche e con elevati valori plasmatici di glucosio hanno un rischio maggiore di sviluppare una vulvovaginite da Candida spp., soprattutto C. glabrata, che spesso risponde poco ai trattamenti antimicotici.

L’utilizzo di antibiotici è un fattore di rischio per donne che hanno una colonizzazione vaginale da Candida spp.

Le donne hanno un maggior rischio di sviluppare candidosi nei momenti del ciclo in cui gli estrogeni sono più alti, e le donne in terapia contraccettiva combinata e in menopausa sottoposte a terapia ormonale sostitutiva hanno una maggiore incidenza di infezione da Candida spp.

Un fattore di rischio per infezione vaginale da Candida spp. è dato anche dal fenotipo del gruppo Lewis non secretore, caratterizzato cioè da ridotta attività dell’enzima FUT2.

Lo stress e le abitudini dietetiche errate (in particolare elevato consumo di cibi ricchi in zuccheri e formaggi) si associano a un maggior rischio di infezione da Candida spp. (Farr A et al. 2021).

Le infezioni ricorrenti si accompagnano spesso a forme di resistenza ai trattamenti farmacologici antimicotici. Negli ultimi 20-30 anni l’utilizzo dei trattamenti antimicotici è molto aumentato e con esso l’insorgenza di fenomeni di resistenza, in particolar modo per i derivati azolici, seguiti da polieni ed echinocandine (Dahiya S et al. 2021; Bhattacharya S et al. 2020).

Come molti patogeni, anche la candida è in grado di formare biofilm, il più delle volte insieme a batteri di diverso tipo. Grazie alla matrice extracellulare che circonda le cellule, questi biofilm consentono ai microrganismi di sfuggire ai trattamenti farmacologici e alla risposta immunitaria dell’ospite (Rodríguez-Cerdeira C et al. 2020).

Nel trattamento dell’infezione quindi è importante agire non solo eliminando il patogeno, con trattamenti farmacologici specifici accompagnati da un supporto con sostanze bioattive di comprovata efficacia, ma anche con interventi di correzione dei fattori predisponenti e di rischio, dell’alimentazione e dello stile di vita.

Alcune sostanze bioattive hanno dimostrato elevata capacità di inibire la crescita della candida e la formazione del biofilm, migliorando la sensibilità al trattamento antimicotico.

Una miscela di queste sostanze diventa quindi un valido e utile supporto ai trattamenti farmacologiciclassici, sostenendone l’azione e promuovendone l’efficacia.

DISBIOSI

L’acido caprilico è un acido grasso a catena media contenuto in olii vegetali, come l’olio di cocco e di palma, e in alcuni semi.

È in grado di inibire la trasformazione della candida da forma coccoide a ifa filamentosa e di contrastare la formazione del biofilm, agendo mediante modulazione dell’espressione genica; è inoltre in grado di bloccare il ciclo cellulare nella fase G2/M (Jadhav et al. 2017).

Il lievito probiotico Saccharomyces boulardii produce alcune sostanze, tra cui l’acido caprico e caprilico, che esercitano complessivamente un effetto anticandida (Murzyn A et al. 2010).

La berberina, un alcaloide contenuto nella pianta Berberis aristata, inibisce la crescita della candida, molto attiva su C. krusei e C. glabrata; riduce l’attività metabolica dei biofilm di candida, specialmente di C. albicans, di C. glabrata e di C. krusei.

La berberina è in grado di alterare la struttura e l’architettura del biofilm (Xie Y et al. 2020) e di sensibilizzare la candida rendendola più sensibile al trattamento con fluconazolo (Quan et al. 2006).

Associata al fluconazolo, la berberina aumenta la sensibilità al farmaco in ceppi di Candida albicans resistente, riduce la trasformazione della Candida albicans da forma coccoide a ifa filamentosa, riduce l’attività delle pompe di efflusso aumentando la concentrazione intracellulare del farmaco (Yong et al. 2020).

È nota, infine, la proprietà prebiotica della berberina, che contribuisce a spiegare in parte i suoi effetti positivi nei pazienti affetti da diabete, patologie epatiche, obesità, iperlipidemia e aterosclerosi (Zhang et al. 2021).

L’estratto di aglio ricco in allicina è un altro potente alleato nella lotta contro la candida. L‘allicina inibisce la crescita di Candida albicans e C. tropicalis, sia da sola che in associazione a fluconazolo e chetoconazolo, e riduce la mortalità per candidosi sistemica nel modello murino (Khodavandi et al. 2010).

Diversi componenti bioattivi dell’estratto d’aglio inibiscono la crescita di batteri Gram + e Gram – e la formazione del biofilm (Nakamoto et al. 2020).

L’estratto di origano, titolato in timolo e carvacrolo, esercita effetti antimicrobici su diversi batteri e sulla Candida albicans (Karaman et al. 2017), altera la struttura della membrana cellulare e inibisce le pompe di efflusso responsabili della resistenza ai farmaci antimicotici (Bae YS & Rhee MS 2019).

Per quanto riguarda l’approccio nutrizionale nelle sovraccresciate di candida, è importante impostare una dieta a basso indice glicemico, ricca in alimenti contenenti folati, vitamina A, Vitamina C, Vitamina E e betacarotene, Ca e betaina.

Si può inoltre aumentare il consumo di frutta e verdura fresche e di stagione, se possibile non trattate, e di alimenti fermentati come lo yogurt (Mizgier M et al. 2020).

Bibliografia scientifica: Libro salute della Donna Metagenics

 

Rossella Sisto
Rossella Sisto
Ancona
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