Cause di insufficienza cardiaca

L'insufficienza cardiaca. Quando interessa il lato destro, il cuore non pompa abbastanza sangue ai polmoni, avviando l'accumulo di liquido (edema) in varie zone: piedi, caviglie, gambe, fegato, addome e in prossimità delle vene del collo.

Perdida del battito

L‘insufficienza cardiaca è una condizione progressiva in cui il cuore, indebolito, non riesce a soddisfare le necessità del corpo di ossigeno e sangue.

Il cuore compensa la perdita di potenza espandendosi, sviluppando più muscoli, pompando più velocemente, restringendo i vasi sanguigni e deviando il sangue agli organi vitali. L’infiammazione e l’insufficienza cardiaca sono fortemente interconnesse e si rafforzano a vicenda.

Ciò indica la difficoltà di contrastare l’infiammazione e l’insufficienza cardiaca una volta che questo circolo vizioso cronico è iniziato, mentre sussiste la necessità di controllare il processo infiammatorio nella sua fase iniziale[421].

L’insufficienza cardiaca può interessare il lato destro, quello sinistro o ambedue i lati del cuore. Quando interessa il lato destro, il cuore non pompa abbastanza sangue ai polmoni, dove il sangue si ossigena, avviando l’accumulo di liquido (edema) in varie zone: piedi, caviglie, gambe, fegato, addome e in prossimità delle vene del collo.

Quando invece coinvolge il lato sinistro, il cuore non ha la forza di pompare sangue ricco di ossigeno in quantità sufficiente al resto del corpo. In genere, i principali sintomi di insufficienza cardiaca sono:

mancanza di respiro dopo l’attività fisica o, nei casi peggiori, anche a riposo, stanchezza persistente, caviglie e gambe gonfie.

Cause di insufficienza cardiaca

Con minor frequenza possono comparire tosse persistente, battito cardiaco accelerato e vertigini.

Le manifestazioni possono svilupparsi rapidamente (insufficienza cardiaca acuta) o gradualmente nell’arco di settimane o mesi(insufficienza cardiaca cronica), caso in cui è più difficile realizzare il peggioramento[422].

La causa principale risiede in patologie che colpiscono il cuore.

Quelle più comuni sono i depositi all’interno delle arterie coronarie (restringimento dei piccoli vasi sanguigni che forniscono il sangue al cuore) e la pressione alta incontrollata.

Altre cause includono: infarto, problemi alle valvole cardiache, presenza di aritmia, miocardite, difetti congeniti, diabete, apnee notturne, obesità, malattie infiammatorie croniche come l’artrite reumatoide.

Diverse varietà di farmaci possono indurre insufficienza cardiaca[423]: Antracicline (antibiotici antitumorali) Antifungini (Amfotericina B), antimalarici, stimolanti, Farmaci per il Parkinson, antipsicotici (Clozapine), farmaci che trattano disordini bipolari (Litio).

Tutti i farmaci stimolanti (ad esempio, anfetamina racemica, destroanfetamina, metilfenidato, metanfetamina e pseudoefedrina) Antiemorragici (Anagrelide) Agenti per il trattamento del cancro come il Lenalidomide e la classe dei taxani (Docetaxel, Paclitaxel).

Tutti i farmaci inibitori di TNF-α (es. infliximab, etanercept e adalimumab) utilizzati per trattare artrite reumatoide, spondilite anchilosante, malattia infiammatoria intestinale, psoriasi, hidradenitis suppurativa (malattia della pelle) e asma.

Farmaci per il trattamento dell’emicrania (Ergotamina, Metisergide). Peggiorano una disfunzione cardiaca preesistente: farmaci anti – ipertensivi, antinfiammatori (FANS, e altri106), antiaritmici, metformina, anestesia[424], statine[425].

Infine, potrebbe sorprendere il fatto che alcuni studi segnalino un aumento dei ricoveri e della mortalità a seguito di una ridotta assunzione di sale, in pazienti affetti da insufficienza cardiaca[426],[427] e diabete[428]

dosaggio pillole

Terapia aggiuntiva

L’insufficienza cardiaca può interessare sia bambini che adulti, anche se con sintomi e trattamenti farmacologici differenti.

Ad oggi non esiste una cura definitiva se non quella di recuperare uno stile di vita importante, e i farmaci trattano principalmente i sintomi, mentre potrebbe essere molto utile una strategia terapeutica aggiuntiva con specifiche sinergie di micronutrienti selezionati[429],[430],[431].

Uno studio preliminare di Lennie e colleghi[432] indica che fattori come la diminuzione della sensazione di fame, le restrizioni dietetiche, l’affaticamento, la mancanza di respiro, la nausea, l’ansia e la tristezza possono contribuire alla riduzione dell’assunzione di nutrienti nei pazienti con insufficienza cardiaca.

Vi sono poi ulteriori meccanismi che contribuiscono a ridurre la biodisponibilità cellulare di micronutrienti: un minor assorbimento, come conseguenza dell’edema intestinale[433].

Maggiori perdite urinarie dovute alla terapia farmacologica, deplezione di antiossidanti dovuto all’aumento dello stress ossidativo[434],[435],[436], aumento del fabbisogno causato da stress ossidativo per via dell’inquinamento ambientale[437].

Sono stati proposti molti potenziali benefici dell’integrazione di micronutrienti, tra cui la riduzione dello stress ossidativo e dell’infiammazione93 e la modulazione del sistema endocrino renina-angiotensina-aldosterone, grazie alla vitamina D[438].

L’integrazione di tiamina (B1) può migliorare la funzione ventricolare sinistra in pazienti con insufficienza cardiaca da moderata a grave in trattamento a lungo termine con furosemide[439].

La carnitina sembra possedere un notevole potenziale per il trattamento a lungo termine dei pazienti con insufficienza cardiaca dovuta a cardiomiopatia dilatativa, aumentando statisticamente le possibilità di sopravvivenza[440].

Il coenzima Q10, in aggiunta ai farmaci normalmente prescritti, può migliorare in modo significativo le possibilità di sopravvivenza dei pazienti con insufficienza cardiaca.

Possibile ruolo della dieta

Uno studio dell’Università del Texas, durato 3 anni, ha dimostrato che un paziente su due era sopravvissuto grazie all’assunzione del coenzima Q10[441].

Il magnesio, la vitamina D, il calcio, il selenio e lo zinco contribuiscono alla funzione pulsatile cardiaca e la loro carenza, oltre a interferire con il ritmo cardiaco, contribuisce a un rimodellamento negativo del cuore[442].

In modelli animali, una rigorosa restrizione dei carboidrati sopprime l’ingrossamento del cuore e l’insufficienza cardiaca dovuta a ipertensione, attraverso distinti meccanismi anti ipertrofici[443].

Alessia Vescillo
Alessia Vescillo
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