Ingredienti
Estratto idroalcolico di calendola (Calendula officinalis L.): acqua distillata, alcol etilico, succo di uva, calendola fiori 35%.
Note Bibliografiche:
La calendula è molto usata anche per uso esterno (sia come lavaggi che in gel) contro irritazioni, arrossamenti, eczemi, ferite.
La calendula contiene olio essenziale, la calendulina, un amaro, saponina, vitamina C, acido salicilico. Ha proprietà vulnerarie antispasmodiche, antinfiammatorie, lenitive, decongestionanti e idratanti.
Della pianta si usano le sommità fiorite e le foglie. Tra i suoi costituenti chimici troviamo triterpeni, flavonoidi, olio essenziale, poliacetileni, caroteni, xantofille, lattoni sesquiterpenici (caleridina), polisaccaridi immunostimolanti.
I poliacetileni e alcune frazioni dell’olio essenziale mostrano proprietà batteriostatiche;
polisaccaridi immunostimolanti e saponosidi triterpenici accelerano la guarigione di ferite e infiammazioni dermiche per induzione leuococitaria e proliferazione connettivale; i flavonoidi sono responsabili dell’attività coleretica e diuretica.
Parti usate: fiori, soprattutto freschi
Pianta modalità d’uso; un cucchiaino da dessert in una tazza di acqua bollente, coprire, lasciare a riposo per 10 minuti, filtrare,
Dose: 3 tazze al giorno.
Per esterno
sono molto usate le pomate di calendola, prodotte da diverse case, da spalmare sulla pelle prima dell’applicazione delle comprese alcoliche (M.Treben – Amaro svedese).
Si ottengono buoni risultati anche nel trattamento degli eritemi e scottature. TM 30-40 gocce diluite nell’acqua 3 volte al giorno. Calendola si usa anche per: impacchi esterni.
Infuso
forte per irrigazioni vaginali come un valido rimedio. Calendola fa parte di ogni tisana.
Nelle cure complementari di cancro, scrofolosi, la scrofolosi o scrofola è un’infezione delle ghiandole linfonodali del collo meglio definita adenite tubercolare.
Si tratta di una malattia infettiva generata da micobatteri
nell’adulto è soventemente provocata dal Mycobacterium tubercolosis o scrofulaceum (anche responsabile della ben più nota e letale tubercolosi polmonare) che, in questo caso, penetra nel circolo linfatico e colpisce alcuni linfonodi tra i quali soprattutto quelli al di sotto della mandibola;
al contrario, nei bambini la scrofolosi o scrofola è provocata da altri micobatteri “NON tubercolari o atipici” come il Nontuberculous mycobacteria., dolori mestruali, adeniti, mastiti, oligurie, congestioni epatiche, irritazioni cutanee, eritemi.
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