La guarigione è informazione
La colibactina danneggia il DNA delle cellule intestinali, causando mutazioni che possono portare alla formazione di tumori.
Favoloso!! abbiamo scoperto chi causa i tumori: la colibactina. Tutta colpa sua, una tossina, che a me piace pensare come una piccola persona che tossisce.
Addirittura è prodotta dall’escherichia Coli, chi non conosce la pericolosità di questo batterio! Guarda caso svolge anche ruoli postivi e, come tutti i microbi, diventa patogeno quando infesta.
Infesta quando le condizioni ambientali sono favorevoli a questo ceppo, ma, allora, la causa sono i fattori che hanno permesso alle condizioni ambientali di alterarsi, per cui l’E. Coli ne ha solo approfittato?

Perchè non ci chiediamo come mai non siamo riusciti a mantenere condizioni ambientali non troppo ottimali per l’E. Coli?
Non ci piace definirci colpevoli, meglio accusare gli altri di essere aggressivi. La colpa è meglio darla all’E. Coli che ha infestato, producendo questa tossina, la colibactina, che colpo di tosse dopo colpo di tosse “spinge le cellule del colon verso i tumori”.
Folcloristica questa immagine di una piccola tossina che spinge come un mulo le cellule nel dirupo dei tumori.
Immaginiamo che: “la colibactina funziona come una sorta di palestra per i tumori: questa tossina allena le cellule tumorali a sopportare un carico costante di mutazioni al DNA, abituandole.

E così, quando iniziamo il trattamento con un farmaco chemioterapico con un meccanismo simile molto usato in clinica, l’irinotecano, il tumore è già allenato:
imparando a sopportare le mutazioni causate dalla colibactina, il tumore impara anche a tollerare il danno dato dalla chemioterapia, diventando così resistente.”
Peccato che non tenga conto delle note evidenze scientifiche.
la causa primaria del tumore è un DNA danneggiato, ma anche questa affermazione è falsa.
Infatti, il nostro DNA è fragilissimo, senza i meccanismi di riparazione si arriverebbe a 10^21 (1 con 21 zeri) errori di replicazione al giorno.

Per cui, la VERA causa è un indebolimento dei meccanismi di riparazione con cui continuamente ripariamo il nostro fragilissimo DNA. Ancora una volta la colpa è di una nostra debolezza.
Se non riusciamo a riparare il DNA alterato di una cellula, facciamo scattare il piano B:
la facciamo replicare in modo che arrivi prima possibile alle dimensioni aggredibili dai linfociti, che, come nel tiro al piattello, hanno un range dimensionale, sotto e sopra il quale non riescono a indurre la morte per apoptosi ai tessuti da eliminare.
Questo processo è controllato dal triptofano (trp), noto per essere il precursore della serotonina, ma svolge anche altri ruoli. Tra cui produrre molecole indoliche utili a riparare la membrana intestinale.

Se, però, mancano gli operai capaci a utilizzare gli indoli (citochine), sempre più trp sarà trasformato in indoli, scaricando il fucile dell’apoptosi.
In ultima analisi, una “banale” membrana intestinale bucherellata, insieme a una risposta infiammatoria cronica di basso grado, ossia una bassa biodiversità del microbiota, sono le vere cause dell’insorgenza dei tumori.
Così non vale, però. La biodiversità è facilmente aumentabile con il cibo, cosa me ne faccio allora dei costosissimi farmaci antitumorali mirati a diminuire la proliferazione tumorale.
Ossia, nell’esempio del tiro al piattello, di bloccarne il lancio, impedire che raggiunga le dimensioni aggredibili dai linfociti.

Esattamente l’opposto della risposta fisiologica alla incapacità di riparare il DNA danneggiato, che stimola, volutamente, la replicazione affinchè possa essere attaccata dai linfociti.
In modo simile a quando blocchiamo subito la febbre non capendo che è una risposta positiva finalizzata a eliminare cause microbiche.
Invece di trovare soluzioni che siano basate sulla conoscenza delle cause, proponiamo soluzioni fantasiose che però ci permettono di realizzare farmaci monoclonali contro finti bersagli. Non risolveremo il problema, ma, almeno, qualcuno si arrichirà.

Bibliografia:
