Senza soia né brassicacee
Il punto chiave della riattivazione tiroidea, per stimolare la secrezione di leptina, consiste in un’alimentazione abbondante, in grado di ribaltare la situazione di stasi metabolica in essere.
Come più volte ripetuto, la tiroide esegue i comandi ipotalamo-ipofisari con lo scopo di coordinare il ritmo metabolico e l’apporto energetico disponibile. Poiché la leptina rappresenta il segnale ipotalamico primario dell’abbondanza, tutto ciò che ne stimola la secrezione aiuterà a far lavorare meglio la tiroide.
Si dovrà dunque porre attenzione massima, “Una dieta per la tiroide: prima di tutto abbondare”, sia al pieno raggiungimento del fabbisogno calorico sia alla piena copertura del fabbisogno proteico, in assenza del quale l’ipotalamo riceve ancora un segnale di stop metabolico.

All’interno della dieta, come vedremo oltre, si dovrà prestare attenzione anche a non avere un consumo eccessivo di soia (in forma di semi, bevande, germogli, tofu, yogurt ecc.) o di Brassicacee (cavoli, cavolfiori, broccoli, cavolini di Bruxelles).
Un consumo occasionale non pone alcun problema, ma se dovesse essere regolare o addirittura abbondante (come nel caso dei vegetariani e vegani) alcuni composti presenti in questi alimenti potrebbero rallentare la tiroide. La dieta, nell’ipotiroideo, va poi sempre correlata alla quantità di movimento fisico praticata ogni giorno.
Se mangio come un lupo ma poi corro come due levrieri, il bilancio energetico finale sarà insufficiente a coprire il fabbisogno e la mia tiroide, inevitabilmente, rallenterà.

Movimento a digiuno
Questo spiega perché un buon numero di atleti di endurance abbia problemi tiroidei. Un’attività moderata ma regolare (idealmente quotidiana) può invece favorire grandemente la funzione tiroidea.
Ricordiamo che la sedentarietà (fattore che comunica al nostro ipotalamo preistorico “Oggi non si mangia”) è un potente segnale di rallentamento tiroideo.
Se dunque siamo un po’ pigri, diamoci comunque una scossa e cerchiamo di muoverci (camminando, correndo, nuotando, ballando) almeno 3-4 volte la settimana. Una completa sedentarietà potrà vanificare interamente i nostri sforzi di riattivazione della tiroide.

Bibliografia: Medicina di Segnale
