Stile di vita
Per molti anni in ambito medico si è negato il ruolo del cibo nelle malattie infiammatorie croniche intestinali, nonostante i pazienti spesso notassero come i cambiamenti alimentari si ripercuotessero sull’andamento della malattia.
La dieta esplica i suoi effetti sull’infiammazione tessutale sia per azione diretta sulle cellule sia perché regola la composizione del microbiota intestinale. A sua volta il microbiota, attraverso la sua composizione e per mezzo dei prodotti del metabolismo batterico, influenza la risposta metabolica, immune e infiammatoria dell’organismo.
In particolare, ridotte quantità di fibre nella dieta alterano il microbiota con scarsa produzione, da parte dei batteri presenti, di composti modulanti la risposta immune (per esempio acidi grassi a catena corta come il butirrato, il polisaccaride A, i peptidoglicani e altri prodotti non ancora completamente identificati).

Il paziente con IBD possiede un intestino superdelicato e spesso anche i cibi più sani, come quelli consigliati da DietaGIFT, possono non essere tollerati. Innanzitutto sappiamo che uno dei marker di malattia è la presenza di anticorpi anti – Saccharomyces cerevisiae (ASCA) e questo dato indica che come causa o concausa di tale importante problema può esistere un’ipersensibilità ai prodotti da forno e a tutti i prodotti fermentati.
È quindi importante limitare i cibi soggetti a fermentazione quali formaggi, miele, yogurt, pane, pizza. Inoltre nei soggetti con IBD anche i cereali integrali, a eccezione del riso generalmente ben tollerato (soprattutto se passato), spesso sono causa di dolori addominali, gonfiore e diarrea.
Inoltre per i farinacei a base di grano è preferibile scegliere farine di grani antichi. Tuttavia questi pazienti molto spesso traggono enorme beneficio dall’eliminazione del glutine che, come noto, può determinare un aumento della permeabilità intestinale e favorire l’infiammazione.

Per questi pazienti sono molto irritanti anche i derivati del latte sia freschi, carichi di lattosio, sia stagionati, ricchi di sale e caseina. Attenzione inoltre alla frutta, che genera spesso gonfiore soprattutto se mangiata dopo i pasti. Fondamentale, poi, è un adeguato apporto proteico.
I frequenti episodi diarroici determinano sovente malassorbimenti. Quindi via libera alle proteine, in particolar modo a quelle del pesce (ricco di acidi grassi antinfiammatori) e alle uova che apportano, oltre all’albumina, proteina di altissimo valore biologico, anche sali minerali, vitamine del gruppo B, vitamina D, vitamina A e lecitine (anticolesterolo!).
Si raccomanda però di acquistare uova di galline razzolanti a terra: il loro valore nutrizionale sarà decisamente migliore. E attenzione anche alla cottura: un tuorlo leggermente crudo e un albume ben cotto garantiscono un’ottima digeribilità (sono perfette le uova in camicia e alla coque).

E per condire olio extravergine di oliva a crudo a piacere. Quando un paziente in fase acuta di malattia segue le regole della dieta di segnale associandovi l’eliminazione momentanea di prodotti contenenti glutine, lieviti e latte riscontra in breve tempo ottimi risultati.
Questo significa abbassare lo stato infiammatorio generale con possibilità di riduzione delle terapie farmacologiche di base e prevenzione delle riacutizzazioni di malattia. Il movimento in questo contesto è fondamentale.
Si raccomandano almeno 30 minuti di attività aerobica quotidiana. Importante è anche rafforzare i muscoli addominali, soprattutto stimolare i muscoli profondi come il trasverso dell’addome. E per fare questo si deve imparare a respirare. Non ultima, la cura della sfera emotiva.

Spesso le IBD trovano terreno fertile in situazioni di tensioni represse o stress insopportabili.
Diventa pertanto fondamentale la riscoperta della propria spiritualità, della religiosità o la pratica di discipline orientali come lo yoga o il tai-chi.
Eliminare, comprendere ogni resistenza che persiste o resiste anche con la tecnica non invasiva dello scienziato Calligaris.
Eliminare da dentro ciò che esternamente vediamo come esperienza duale, fa sì che la persona torni a ricordare e comprendere di essere già completo. Titolare della sua vita.

Bibliografia: Medicina di Segnale
