Quale protocollo alimentare

Chi non potesse assumere il lisozima, potrebbe prima provare a guarire la permeabilità intestinale, ripristinare la corretta flora batterica

Un buon protocollo depura e rigenera a fini plastici

Ci sono sostanze che risultano attive contro i micobatteri: aglio, olio essenziale di origano, decotto di foglie di ulivo, vitamina C, trementina rettificata (pura, in opportune piccole dosi), perossido di idrogeno (di grado alimentare, in opportune piccole dosi)[1]

Chi non potesse assumere il lisozima, potrebbe prima provare a guarire la permeabilità intestinale, ripristinare la corretta flora batterica ed eventualmente riprovare a fare degli esami per vedere se tale allergia/intolleranza alle uova si sia risolta.

[1] A parte le informazioni presenti in questo dossier, sul libro Alimentazione, disbiosi intestinale, parassitosi trovate molti approfondimenti su queste sostanze, scaricabile gratuitamente da https://drive.google.com/drive/u/0/folders/0B2m4v8xn8rpsd2Z6Ny1zZ3pKNVU

Sono convinto  che ci sia una grande differenza tra la carne di un animale vissuto all’aperto e allevato facendogli mangiare erba, e la carne di un animale che mangia soia (transgenica), vive in allevamenti sovraffollati ed è riempito di antibiotici (come succede alla maggior parte degli animali la cui carne viene messa in commercio, 

che è troppo ricca di omega 6 e quindi infiammatoria), ma comprendo anche che per eliminare i clostridi serve un transito intestinale veloce e quindi perché il protocollo funzioni possa essere necessaria questa eliminazione (almeno temporanea).

Del resto le infezioni nel latte e nella carne dei bovini è un problema anche in quelli che vivono all’aperto e vengono alimentati in maniera decente (tutti gli animali sono vaccinati, i vaccini non sono controllati rispetto alla presenza di spore o di forme carenti di parete cellulari di micobatteri, contengono sostanze che possono concorrere alla proliferazione dei micobatteri).

Siccome le persone con carenza di bifidobatteri sono mancanti di una fonte di produzione di vitamine del gruppo B (tra le quali la B12) e siccome i prodotti animali sono una usuale fonte di assunzione di tali vitamine, potrebbe essere utile l’integrazione di un complesso vitaminico B, 

come la linea Fortif (possibilmente con folati al posto dell’acido folico) assieme alla vitamina D aiuta a normalizzare la flora batterica intestinale.

Anche lo zinco è un minerale utile alla nostra salute e al buon funzionamento del sistema immunitario, che di norma si può assumere con la carne; valutate eventualmente anche questa integrazione.

L’eliminazione di latte e derivati[1] permette di escludere la produzione di caseomorfine (la disbiosi può portare a una cattiva digestione delle proteine del latte, e l’incompleta digestione della caseina genera dei peptidi simili alla morfina, che possono causare problemi a livello comportamentale). Inoltre la dieta corretta aiuta a normalizzare il ciclo dell’urea che si inceppa quando il colon è infiammato.

Per chi è abituato alla carne e formaggio è possibile comprare delle alternative quelli vegetali (hamburger, cotolette, etc) ma è il caso di sceglierli con attenzione controllando bene gli ingredienti, meglio se sono BIO, meglio evitare la soia sia perché è spesso contaminata da OGM sia perché contiene fitormoni, sia perché molte persone con disbiosi soffrono di intolleranze varie (tra le quali anche quella alla soia).

[1] https://www.facebook.com/notes/informare-per-sopravvivere/lo-sapete-che-dietro-al-commercio-di-latte-e-latticini-si-nascondono-temibili-ve/180286142043247/

Occorre fare attenzione al fatto che molti “sostituti” o succedanei della carne e del formaggio sono a base di glutine, e questo è un problema come vedremo a breve. Esistono anche prodotti a base di lievito secco inattivato, ma ci sono molte persone che reagiscono male ai lieviti, specialmente se hanno disbiosi con infezione da candida intestinale (esiste una vasta letteratura scientifica sugli ASCA, anticorpi contro il Saccharomyces cerevisiae (il comune lievito di birra); 

particolarmente questo problema degli ASCA è riferito alle persone con infiammazione intestinale (morbo di Crohn e colite ulcerosa)[1], ma non solo, visto che sono stati ritrovati abbastanza spesso anche in malati di sclerodermia[2] e di altre malattie autoimmuni[3] nonché nei malati di fibrosi cistica; nei malati di celiachia, questi anticorpi spesso scompaiono dopo una dieta senza glutine[1].

[1] Disappearance of anti-Saccharomyces cerevisiae antibodies in coeliac disease during a gluten-free diet, pubblicato su European Journal of Gastroenterology and Hepatology 2006 Jan;18(1):75-8, autori Mallant-Hent RCh, Mary B, et al.; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16357623.

[1] Vedi per esempio il link: https://labtestsonline.it/tests/anticorpi-anti-saccharomyces-cerevisiae-asca.

[2] ASCA (Anti-Saccharomyces cerevisiae Antibody) in Patients With Scleroderma, pubblicato su Journal of Clinical Rheumatology 2019 Jan;25(1):24-27 Fedrigo A, Skare TL, Bortoluzzi AL, Nisihara R; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29561467.

[3] Anti-Saccharomyces cerevisiae antibodies (ASCA) in Behçet’s syndrome, pubblicato su Clinical and Experimental Rheumatology 2005 Jul-Aug;23(4 Suppl 38):S67-70, autori Fresko I, Ugurlu S, et al.; ttps://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16273768.

Ridurre il glutine al minimo, perché anch’esso viene spesso mal digerito da chi soffre di disbiosi, con la conseguente produzione di gluteomorfine (catene di aminoacidi simili alle morfine, che possono causare anche problemi a livello comportamentale); in ogni caso non mangiarne mai di pomeriggio o di sera.

Ridurlo a zero almeno per il periodo del protocollo è sicuramente la scelta migliore, anche perché il glutine può indurre infiammazione e aumentare la porosità intestinale (se aumenta la porosità intestinale vuol dire che la funzione di “filtro” della barriera intestinale funziona male nel permettere il passaggio nel circolo sanguigno dei soli elementi nutritivi)[1].

[1] Vedi il già citato libro Alimentazione, disbiosi intestinale, parassitosi, e anche il seguente link: https://www.energytraining.it/glutine-intestino-cervello/.

In molti casi di autismo l’eliminazione di glutine, latte e derivati, permette già di ottenere dei risultati tangibili. Se si decide di mangiare anche un po’ di glutine è meglio scegliere pane e pasta solo con grano italiano con endospera, preferibilmente fresco e bio. 

Questo per via del glifosato, un erbicida che danneggia la microflora intestinale[1]; purtroppo ormai il glifosato lo si trova anche nei prodotti a base di grano italiano, dato che è permesso spruzzarlo poco prima del raccolto come essiccante.

Per quanto riguarda la vitamina D, la cosa migliore è fare subito un analisi del sangue per vedere da dove si parte; se ci sono motivi fondati per pensare che i livelli siano bassi si potrebbe magari iniziare ad assumere almeno 2.000UI giornaliere, e nel frattempo prenotare un esame del sangue per monitorare il proprio tasso di vitamina D. 

Una volta noto il valore iniziale, sappiate che stare al sole per un’ora d’estate corrisponde alla produzione di circa un migliaio di UI di vitamina D (ovviamente tale quantità dipende molto dalla vostra carnagione, se vi siete già abbronzati etc.)[2].

[1] The Ramazzini Institute 13-week pilot study on glyphosate and Roundup administered at human-equivalent dose to Sprague Dawley rats: effects on the microbiome pubblicato su Environmental Health 2018 May 29;17(1):50, autori Mao Q, Manservisi F, et al.; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/29843725.

[2] https://www.scienzaeconoscenza.it/blog/medicina-non_convenzionale/sole-e-vitamina-d.

L’integrazione della vitamina D dipende grosso modo dalla stazza di un individuo, per un adulto, in inverno possono essere utili 5.000 UI al giorno, ma se si sta recuperando una forte carenza o se si sta cercando di tirare su il tasso di vitamina D (come trattamento anti-cancro per esempio, o a scopo anti-infettivo) possono essere necessari valori anche maggiori[1]

L’integrazione di vitamina D va generalmente proporzionata al peso della persona; da notare che le persone grasse sequestrano la vitamina D nel tessuto adiposo col risultato che il tasso ematico diminuisce.

È importante notare che esistono delle altre sostanze che agiscono come “cofattori della vitamina D”, ovvero che permettono di ottimizzare le azioni della vitamina D: boro, magnesio, vitamina K2, vitamina A, zinco (se mancano boro e soprattutto K2, l’integrazione di vitamina D potrebbe portare a calcificazione indesiderata dei tessuti molli, con calcoli renali, aterosclerosi, problemi cardiocircolatori); prima di assumere la K2 come integratore sarebbe meglio però valutare la presenza di eventuali problemi di coagulazione[1].

[1] Ancora una volta molte informazioni sul boro, sulla vitamina K2, sul magnesio e gli altri cofattori della vitamina D3 la trovate nel libro Alimentazione, disbiosi intestinale, parassitosi.

[1] https://translatehealthblog.wordpress.com/2017/09/29/come-posso-assumere-la-vitamina-d-necessaria-al-mio-corpo/.

Per quanto riguarda l’aglio, l’aglio crudo puro è sempre la cosa più semplice ed efficace, perché lo spicchio d’aglio contiene tutta una serie di molecole naturali efficaci contro batteri, virus e parassiti, ma se proprio non ce la si riuscisse a mandarlo giù, esistono prodotti a base di allicina (come l’Allicin Max) o prodotti come l’LSV32 (Allium sativum Compositum – LVS32N – Labor Villa Stoddard particolarmente efficace contro i parassiti).

I parassiti sono una delle possibili cause di epilessia autismo e altri problemi di salute, se il presente protocollo non è sufficiente a ristabilire la salute o non porta ai miglioramenti sperati, potrebbe dipendere dalla presenza di una infestazione da parassiti[1].

[1] Anche sui parassiti trovate molte informazioni nel libro “Corrado Penna”

Maria Letizia della Fenice
Maria Letizia della Fenice
Roma
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Ho scoperto per caso Francesco, misticamente, seguendo un profumo in riva al mare lo scorso anno. È un Naturopata attento che svolge il suo lavoro con grande passione. I prodotti da lui ‘miscelati’ sono ottimi, personalizzati e caratterizzanti. Anche le linee cosmetiche per capelli/mare/corpo presenti nel suo studio, sono a dire poco, speciali! Lì ho usati tutta l’estate. Tornerò prestissimo!

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