Non hai bisogno di prescrizioni mediche soppressive dei sintomi o di terapie costose, ma di comprendere le cause scatenanti e rieducarle, anche con farmaci mirati in tempi circoscritti “se necessari”, ma anche oltremodo di cambiare ciò che mangi e quando lo fai.
So che questa soluzione può sembrare tutt’altro che semplice e non posso garantirti che non richiederà uno sforzo fisico e mentale da parte tua.
Ma se pensi che puoi cominciare oggi stesso senza dover chiedere il permesso a nessuno, concorderai che la strategia di responsabilizzazione delineata in queste pagine compensa abbondantemente gli sforzi che ti richiederà.
Il semplice fatto che tu abbia deciso di porti delle domande rivela che sei già sulla strada giusta.
Intervenire sulle cause primarie delle malattie è un compito meno gravoso o complicato di quanto potrebbe sembrare, perché le patologie più diffuse – tra cui obesità, diabete, cardiopatie, Alzheimer e tumori – hanno tutte una radice comune.
Sono tutte scatenate e aggravate dalla resistenza all’insulina e dalla resistenza alla leptina − che a loro volta causano disfunzione mitocondriale − le quali sono conseguenze dirette dell’alimentazione.
L’insulina è un ormone che viene rilasciato dal pancreas per mantenere la glicemia a un livello adeguato. L’organismo umano adulto possiede in media dai 4,5 ai 5,5 litri di sangue e non dovrebbe contenere più di un cucchiaino di glucosio. Oltre questo livello, anche un lieve aumento della glicemia è pericoloso.
Se i livelli di glucosio nel sangue arrivano a un cucchiaio, si rischia il coma ipoglicemico e, in assenza di cure, la morte. Se segui abitualmente una dieta ricca di zuccheri e cereali (in termini di carboidrati netti e raffinati), i tuoi livelli di glucosio nel sangue saranno conseguentemente alti.
Con l’andare del tempo il tuo organismo diventerà insensibile all’insulina e ne richiederà in quantità sempre maggiori per mantenere i livelli glicemici nella norma. Questa desensibilizzazione si definisce insulino resistenza.
La leptina, invece, è un ormone che aiuta a regolare l’appetito, è prodotto dalle cellule adipose e invia al cervello il segnale della sazietà.
La leptina rilasciata è direttamente proporzionale alla quantità di grasso immagazzinato nelle cellule: più grasso c’è e più leptina si produce. Il problema è che, con il tempo, il cervello diventa insensibile ai segnali di questo ormone, sviluppando quella che viene definita leptinoresistenza.
Man mano che si diventa resistenti alla leptina, si tende a mangiare più di quanto sia necessario per mantenersi in buona salute. La resistenza all’insulina e la resistenza alla leptina scatenano reazioni biochimiche a catena che non solo inducono il corpo ad accumulare grasso ma aggravano anche le infiammazioni e i danni cellulari.
Può sembrare una pessima notizia ma in realtà è molto incoraggiante, perché significa che se stai lottando contro il sovrappeso o una malattia cronica – o entrambi – per affrontare il problema ti basterà seguire alcune semplici regole.
Non avrai bisogno di strategie ogni volta diverse per curare le varie patologie e questo semplificherà notevolmente il tuo percorso verso una salute migliore.