Il fattore di crescita insulino-simile di tipo 1 (IGF-1)
Le proteine in eccesso stimolano anche la produzione di un ormone chiamato fattore di crescita insulino-simile di tipo 1, o IGF-1.
Come rivela il nome, si tratta di un parente stretto dell’insulina e svolge un ruolo abbastanza simile. I due ormoni sono così somiglianti che i loro recettori possono avere reazioni crociate.
L’ormone umano della crescita (HGH) funge da messaggero per l’IGF- 1. Quando viene rilasciato dall’ipofisi, l’HGH stimola la produzione e il rilascio dell’IGF-1, che è il vero responsabile di molti effetti anabolici e di crescita che vengono attribuiti all’HGH. Il dato cruciale è che l’IGF-1 segnala al corpo di crescere istruendo le cellule a riprodursi.
Ma questo processo, che ha per risultato un organismo più forte, comporta un prezzo molto alto. Come l’insulina, anche l’IGF-1 è un potente stimolatore dell’invecchiamento; alcuni studi dimostrano che gli animali che producono meno IGF-1 vivono molto più a lungo e sono meno vulnerabili alle malattie rispetto a quelli che producono alti livelli di questo ormone.
Altri studi condotti su una comunità che viveva in una zona remota dell’Ecuador i cui abitanti erano affetti dalla sindrome di Laron – una rara forma di nanismo – hanno confermato il legame tra l’IGF-1 e le malattie. Gli scienziati di tutto il mondo rimasero stupefatti quando fu rivelato che le persone affette dalla sindrome di Laron vivevano più a lungo ed erano praticamente immuni al diabete e al cancro.
Dopo aver seguito per cinque anni 99 soggetti affetti da questa sindrome, i ricercatori non riscontrarono nemmeno un caso di diabete e Dr. Joseph Mercola “Trasforma il grasso in energia” registrarono un unico caso di cancro che si risolse nel migliore dei modi.
I ricercatori confrontarono questi dati con quelli relativi ai parenti di altezza normale dei soggetti colpiti da nanismo e scoprirono che tra loro l’incidenza di morte per cancro era di uno su cinque.
Inoltre, il 5 per cento dei parenti moriva di diabete. Questi dati stupefacenti furono confermati da uno studio condotto su persone affette dalla sindrome di Laron in Europa.
Quando i ricercatori analizzarono il sangue dei soggetti colpiti dal nanismo, scoprirono alti livelli di HGH e ne restarono sorpresi. Ma quando approfondirono le analisi trovarono la risposta: una mutazione nel recettore dell’HGH. In altre parole, i soggetti affetti dalla sindrome di Laron erano incapaci di rispondere all’HGH producendo l’IGF-1.
Per molti ricercatori fu sbalorditivo scoprire che la mancanza dell’IGF-1 potesse avere un impatto così forte su due delle malattie più perniciose e devastanti del mondo sviluppato.
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