Interferenti endocrini

I cancerogeni ambientali più dannosi

Fitofarmaci ad alta tossicità

Personalmente ritengo che tra i cancerogeni ambientali più dannosi per la vi siano i pesticidi agricoli, il fumo, il benzene della benzina “verde”, le radiazioni e l’abuso di farmaci (soprattutto stimolanti). 

Non sarà superfluo dedicare qualche riga anche a queste sostanze, da cui il paziente dev’essere protetto. Partiamo dai prodotti chimici per l’agricoltura.

Oggi è consentito utilizzare sostanze ad alto rischio (prima classe di tossicità), oltre che ai dottori agronomi, anche a chiunque abbia acquisito il cosiddetto “patentino”, nonostante tali fitofarmaci possano provocare grave danno alla vita nei campi (api, lombrichi, piccoli animali), a chi li sparge e a chi consuma alimenti che ne contengono residui.

È un po’ come se con un piccolo corso informativo si consentisse a chiunque di prescrivere antibiotici, analgesici oppiacei, tranquillanti, cortisonici senza il benestare di un medico.

Con la differenza che mentre l’autoprescrizione danneggia prevalentemente il singolo, l’autoprescrizione di fitofarmaci ad alta tossicità consente di spruzzare – magari sottovento – ettari ed ettari di terreno agricolo anche settimanalmente (cure a calendario, con calendari patinati forniti ad hoc dalle aziende produttrici), inquinando le falde acquifere e invadendo inevitabilmente non solo i terreni vicini ma anche abitazioni, strade, sentieri pubblici.

emicrania

Una tale libertà di fare danno non può essere tollerata in un Paese civile. Chi vive in città non può capire cosa possa significare essere circondati da nubi di veleni fuori da qualunque controllo. 

Una soluzione percorribile potrebbe consistere nel vietare completamente l’uso di fitofarmaci in prima classe di tossicità. Ma anche nel disciplinare quelli meno tossici con vincoli molto rigidi che impediscano la fuoriuscita nel terreno, nelle acque, nell’aria di tali principi velenosi. 

Si dirà ovviamente che senza il loro aiuto l’agricoltore si vedrà danneggiare il raccolto dai parassiti.

Da medico e agronomo posso spiegare che non è così: il contadino, infatti, si vede ogni anno erodere il margine di ricavo (già basso) dal costo dei fitofarmaci, dei concimi, dei trattori e dei carburanti, che cresce a ritmo di inflazione. 

Non altrettanto, invece, aumenta il prezzo del prodotto agricolo, così che l’agricoltura “chimica” si trova a sopravvivere solamente grazie agli aiuti statali su carburanti, tasse e varie agevolazioni mirate. 

Si genera allora un paradosso assurdo in virtù del quale è lo Stato (cioè siamo noi) a consentire a un’agricoltura dipendente da chimica, macchinari, sementi ibride e carburanti di restare in piedi, rendendola concorrenziale rispetto ad altre modalità di coltivazione più rispettose dell’ambiente come per esempio rotazioni, colture promiscue, trattamenti biologici, sovesci, risemina, letamazione, vendita diretta ecc.

Uno Stato lungimirante deve favorire in ogni modo lo sviluppo di prodotti sani naturali e locali, per proteggere così indirettamente la salute dei cittadini, invece di difendere solo quella dei produttori di fitofarmaci. 

Non sono soltanto pesticidi e diserbanti a causare documentatamente tumori nelle persone che volontariamente o involontariamente vi si espongono.

Vi sono molti altri fattori verso i quali occorre essere vigili. Fumo attivo e fumo passivo sono da decenni indicati come responsabili di numerose forme tumorali, ma pure il benzene contenuto nelle benzine “verdi” (un’altra beffa semantica) provoca leucemie.

Anche su questo trovo inaccettabile che sia favorito chi sceglie un mezzo inquinante a benzina, gasolio o GPL, mentre chi sceglie auto a metano o elettriche debba essere penalizzato da costi aggiuntivi. Basterebbe una leggina, ma sarebbe una leggina antilobby.

Tra i cibi poi troviamo altri importanti fattori di rischio: da zucchero e farine raffinate (le cellule cancerose hanno un alto bisogno di glucosio) fino ad alcuni edulcoranti passando per nitriti e nitrati presenti in tanti salumi e per gli estrogeni che si ritrovano in carni estere di bassa qualità (senza dimenticare i tanti farmaci estrogeni come la pillola anticoncezionale o la terapia sostitutiva per la menopausa, documentatamente cancerogena, o gli steroidi anabolizzanti dopanti e l’ormone della crescita, usati ahimè da parecchi sportivi).

Una forte attenzione e la scelta costante di alimenti coltivati o allevati biologicamente ci risparmieranno l’ingestione di ulteriori residui di pesticidi. Come medico vedo quotidianamente pazienti che sviluppano o hanno recentemente sviluppato patologie tumorali o disfunzioni tiroidee e la mia percezione è di una netta crescita del problema, al di là di quanto detto sulla sovradiagnosi.

Serve prendere il toro per le corna e iniziare ad agire per via legislativa diffondendo dall’alto messaggi chiari e precisi. A nessuno dev’essere consentito inquinare terra, fiumi, aria, prodotti alimentari per tornaconto personale. 

Se l’inerzia colpevole di chi dovrebbe proteggerci dovesse continuare saremo in prima linea a difenderci da soli. E chi avrà mancato ai propri compiti e doveri sarà presto chiamato a risponderne.

Bibliografia: Medicina di Segnale

Lim H, Devesa SS, Sosa JA, Check D, Kitahara CM. Trends in thyroid cancer incidence and mortality in the United States, 1974-2013. JAMA. 2017;317(13): 1338-48. Vaccarella S, Franceschi S, Bray F, Wild CP, Plummer M, Dal Maso L. Worldwide thyroid-cancer epidemic? The increasing impact of overdiagnosis. N Engl J Med. 2016;375(7):614-7. Welch GH, Schwartz ML, Woloshin S. Sovradiagnosi. Come gli sforzi per migliorare la salute possono renderci malati. Roma: Il Pensiero Scientifico, 2013.

Ivana Caon
Ivana Caon
Castelfranco Veneto
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Intuisco dal tuo tono di voce la bontà d'animo, il tuo dolce essere, dai quiete, rassicuri. Sembra che ci tieni per mano come un esperto maestro che può guidarci. Queste le mie sensazioni ancora prima di consultarti ... Grazie Francesco, hai una grande dote oltre alla tua preparazione e professionalità. Senza dubbio!!💚💕

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