La letteratura scientifica è ricca di articoli e libri che invitano a seguire uno stile di vita salubre, in grado di ridurre significativamente l’incidenza e le complicanze delle malattie cardiovascolari.
Una pietra miliare della cardiologia consiste nell’individuazione dei fattori di rischio capaci di favorire l’insorgenza dell’infarto cardiaco, suddivisi in modificabili e non modificabili. Questi ultimi sono l’età, il sesso e la familiarità, mentre la lista dei modificabili è ampia al punto che giornalmente un ricercatore, al canto del gallo, ne propone uno personale.
Per tale motivo oggi si identificano fattori maggiori, più importanti, affiancati dall’esercito dei minori fra i quali, per esempio, la frequenza cardiaca elevata o un incremento del numero dei globuli bianchi nel sangue.
I fattori maggiori più citati in letteratura sono: il fumo, il diabete, la pressione arteriosa alta (ipertensione), l’obesità viscerale, lo stress psicosociale ed elevati livelli di colesterolo nel sangue (ipercolesterolemia).