Stress del surrene e depressione

Valori troppo bassi ci lasciano un po’ indifferenti e “addormentati”, mentre valori troppo alti possono paralizzarci e svuotarci di energie lasciandoci bloccati, incapaci di pensare o di reagire

Relazione tra sintomo e causa

Perché questa complicata cascata di molecole segnale?

Perché l’attivazione di queste molecole ci ha salvato la vita milioni di volte, nel corso della nostra esistenza preistorica, quando eravamo inseguiti da qualche bestia feroce o da qualche bellicoso e poco amichevole ominide.

L’adrenalina ha un’azione istantanea, come una scossa, mentre il cortisolo ha azione più lenta, ma ha effetti di più lunga durata.

L’effetto combinato delle due sostanze è appunto un’attivazione dell’organismo al combattimento o alla fuga:

Il cuore batte più forte, il livello di zuccheri nel sangue si alza, molto sangue viene inviato ai muscoli (a spese di organi meno “urgenti”).

Il cervello elabora rapidamente ogni informazione utile, il respiro diventa veloce, il sistema immunitario si ferma (per non portare via preziose risorse) e le piastrine del sangue (in previsione di una ferita) si portano verso la superficie per provvedere a una veloce cicatrizzazione.

In pratica, in pochi istanti, passiamo da una situazione di completo relax a un aggressivo assetto di guerra. La presenza dello stress non deve quindi essere considerata un fattore solo negativo.

C’è un valore ottimale di stress che ci aiuta a essere nel pieno delle nostre capacità psicofisiche.

Valori troppo bassi ci lasciano un po’ indifferenti e “addormentati”, mentre valori troppo alti possono paralizzarci e svuotarci di energie lasciandoci bloccati, incapaci di pensare o di reagire. 

In effetti cortisolo e adrenalina sono sostanze in grado di svuotare rapidamente tutte le nostre energie, fisiche e psichiche.

È un po’ come se i casi della vita ci mettessero ogni tanto il “turbo”. Utile in fase di sorpasso, ma che può farci esaurire in un attimo tutto il carburante disponibile.

Nell’atleta o nel manager, ad esempio, questo avviene quando per un periodo prolungato si è dovuto attingere al “turbo” del cortisolo surrenale senza mai concedersi il meritato riposo, che sarebbe servito al ripristino del cortisolo consumato.

La nostra reazione naturale, di fronte a prolungate frustrazioni psicofisiche, è dunque la prostrazione totale.

Una sequenza di eventi stressanti ad alto potenziale, prolungati nel tempo e magari intercalati da sgradevoli picchi traumatici, può abbatterci in maniera profonda e farci sentire incapaci di proferire parola, confusi, totalmente inabili a programmare delle attività, stanchi, depressi e privi di qualsiasi prospettiva.

Superallenamento (atleta) e depressione (manager o mamma super impegnata) condividono la stessa radice biochimica e fisiologica: l’esaurimento surrenale.

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