Trattamenti sinergici nel sintomi influenzali
Comprendere fino a che punto l’equilibrio della microflora intestinale può incidere sulle condizioni di salute e di malattia dell’essere umano:
L’errata regolazione immunologica è la causa di molte malattie umane non infettive quali autoimmunità, allergia e cancro. Il tratto gastrointestinale è il sito primario di interazione tra il sistema immunitario dell’ospite [l’essere umano N.d.T.] ed i microrganismi, sia quelli simbiotici che quelli patogeni.
Gli squilibri nel microbiota batterico causano un’errata regolazione delle cellule adattive del sistema immunitario, e questo può sottostare a disordini quali le infiammazioni dell’intestino.

Sul rapporto tra disbiosi e malattie autoimmuni, vedi anche l’articolo Alterations in intestinal microbial flora and human disease (“Alterazioni nella flora microbica intestinale e malattie umane”)[1]
nel quale si afferma che lo squilibro del microbiota intestinale porta ad aumento della permeabilità intestinale e attivazione del sistema immunitario (ovvero predisposizione ad allergie, intolleranze, malattie autoimmuni).
[1] Pubblicato su Current opinion in gastroenterology, autori Othman M, Agüero R, Lin H C.; http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18043226.

Lo stesso viene affermato nell’articolo The role of gut microbiota in immune homeostasis and autoimmunity (“Il ruolo del microbiota nell’omeostasi immunitaria e nell’autoimmunità”)[1] nonché nell’articolo Does the microbiota play a role in the pathogenesis of autoimmune diseases? (“Il microbiota gioca un ruolo nella patogenesi delle malattie autoimmuni?”)[2].
Nell’abstract di quest’ultimo si legge che col procedure della ricerca si accumulano sempre più prove del ruolo causativo della disbiosi intestinale rispetto ad alcune malattie autoimmuni, per esempio “diabete di Tipo 1, celiachia e artrite reumatoide”.
[1] Pubblicato su Gut Microbes. 2012 Jan 1; 3(1): 4–14, autori Hsin-Jung Wu, Eric Wu; http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3337124/.
[2] Pubblicato su Gut 2005 Feb;64(2):332-41. doi: 10.1136; autori McLean M H, Dieguez D Jr, Miller L M, Young H A; http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25416067.

Il primo è Duodenal-Mucosal Bacteria Associated with Celiac Disease in Children (“Batteri della mucosa duodenale associati con la celiachia nei bambini”)[1]. Gli autori dello studio hanno raccolto la microflora del duodeno attraverso la biopsia ed hanno scoperto che
la malattia è associata alla proliferazione eccessiva di possibili patogeni che escludono i batteri simbionti o i commensali che sono caratteristici di quello che è il microbiota del piccolo intestino in una condizione di salute.

Detto in altre povere viene scoperto che sono diminuiti i batteri simbionti (quelli “amici”, che ci aiutano a digerire, ad assorbire il cibo, a difenderci dalle infezioni, che producono vitamine) e sono aumentati quelli patogeni (quelli “cattivi”, apportatori di malattie, produttori di tossine). Questo studio indica chiaramente la presenza della disbiosi intestinale nei soggetti celiaci.
[1] Pubblicato su Applied environbmental biology 2013 Sep; 79(18): 5472–5479., autori Ester Sánchez, Ester Donat, Carmen Ribes-Koninckx, Maria Leonor Fernández-Murga, Yolanda Sanz; http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3754165/.

L’integrazione di vitamina C può risultare utile per
– migliorare le difese antiossidanti dell’organismo, proteggendolo contro il danno ossidativo indotto dai radicali liberi; – potenziare le difese immunitarie; – migliorare l’assorbimento intestinale del ferro contemporaneamente assunto;
per la sintesi d’ormoni corticosurrenalici, per l’eliminazione dei farmaci, la sintesi di noradrenalina e di sostanze intercellulari, come collagene, matrice ossea, e risposta immunitaria allo stress e alle infezioni batteriche e virali.
Come nell’astenia fisica, in convalescenza, alcolismo, nelle malattie infettive, per rafforzare le difese immunitarie. Assume 5 grammi ogni 2 Ore, (tolleranza intestinale) by Nobel Pauling.
Può risultare utile nell’artrite reumatoide giovanile, nell’anemia falciforme, gastrite atrofica, in gravidanza, nelle persone immunodepresse, persone affette da demenza senile (Alzheimer), nel trattamento a lungo termine con i farmaci antiepilettici e cortisonici.
Sappiamo che esistono dei recettori chiamati Dvr (molecole che si legano a questo ormonevitamina) all’interno dei seguenti tessuti: tessuto adiposo, surrene, cuore, cellule endoteliali aortiche, cervello, cellule insule pancreatiche, ghiandola mammaria paratiroide, cellule neoplastiche parotide, condrociti ipofisi, colon, placenta, ovaio, prostata, epididimo retina, follicolo pilifero cute, cellule intestinali, stomaco, cellule renali distali, testicolo, fegato, timo, polmone e tiroide.
Grazie a questi recettori, la vitamina D interagisce con le seguenti azioni genomiche non classiche:
Inibizione della crescita cellulare. Regolazione dell’apoptosi. Controllo della differenziazione cellulare. Modulazione della risposta immune. Prevenzione della trasformazione neoplastica
Controllo del sistema renina-angiotesina. Controllo della secrezione insulinica. Controllo della funzione muscolare. Controllo del sistema nervoso
Associazione originale di piante che con meccanismi diversi ma complementari sono capaci di rafforzare il sistema immunitario: Echinacea, Astragalo e Andrographis sono notoriamente immunostimolanti, piante come mirra e oli essenziali di timo, origano e cannella risultano ottimi antisettici e antibatterici.
Grazie a questo duplice e sinergico effetto, il preparato risulta un valido coadiuvante in tutte le forme influenzali con componente infettiva.
Antiobiotico naturale a largo spettro: bronchite, faringite acuta, febbre, influenza, ipertrofia prostatica.
La sindrome dell’intestino irritabile (detta anche sindrome del colon irritabile, o colite spastica) è una condizione molto comune; interessa circa il 10% della popolazione e colpisce soprattutto le donne, prevalentemente nella fascia di età trai 20 e i 50 anni.
Gli uomini, presentano gli stessi sintomi delle donne, tuttavia, sono molti meno quelli che segnalano i loro sintomi e cercano delle cure. “sintomo cardine e più Significativo della sindrome del colon irritabile è il dolore addominale: la sua intensità può variare dal semplice fastidio a vere e proprie coliche; tipicamente si risolve, o migliora, con la defecazione e si localizza nel basso addome.
AI dolore possono associarsi altri sintomi gastrointestinali, quali sensazione di pancia gonfia, meteorismo, distensione addominale e dispepsia, ovvero difficoltà a digerire. I disturbi vanno e vengono, possono durare alcuni giorni, settimane o anche mesi. Di solito, si tratta di un problema persistente e può avere un impatto significativo sulla qualità della vita.
L’Echinacea ha una buona azione immunostimolante aspecifica confermata da prove sperimentali quali: aumento della fagocitosi (capacità di inglobare batteri, virus e corpi estranei) da parte dei globuli bianchi, differenziazione dei globuli bianchi immaturi in globuli bianchi maturi, produzione e attività dei macrofagi e della produzione di interferone e di interleukine, che sono sostanze molto importanti per i processi immunitari.
Sono stati fatti numerosi studi clinici su pazienti con sindrome influenzale o con faringotonsilliti, che hanno dimostrato che l’estratto secco titolato di Echinacea è in grado di ridurre significativamente sia i sintomi sia la durata della malattia alla dose di 900 mg. di estratto al giorno somministrato per bocca. Studi fatti su bambini con la pertosse hanno evidenziato che l’echinacea è in grado di ridurre la durata della malattia a cinque giorni, attenuandone nettamente i sintomi.
Associazione particolarmente indicata per favorire un effetto tonico-adattogeno utile in tutti i casi in cui l’organismo necessita di un supporto energetico, come nei periodi di particolare impegno mentale e fisico, convalescenze e stress di varia natura.
La combinazione unisce piante ad effetto eccitante come guaranà e Kola, con piante riequilibratrici a livello umorale come Maca, e piante capaci di innalzare la resistenza alla fatica come Ginseng ed Eleuterococco.
Infine la presenza di Thè verde ricca di catechine ad effetto antiossidante, funge da radical scanvager, riducendo il danno cellulare provocato dai radicali liberi che in situazioni di stress psico-fisico, vengono ad accumularsi e con difficoltà l’organismo è in grado di neutralizzare.
Una cura di ribes nero può quindi essere raccomandata a chi soffre di patologie articolari. Il ribes nero è pure molto utile nelle malattie da raffreddamento nonché in caso di disturbi gastrici ed intestinali e quale sostegno dietetico.
Grande antinfiammatorio sistemico, stimolante surrenalico e immunitario, il Ribes nigrum è principalmente utilizzato come drenante universale, ma in particolare previene o inibisce gli stati infiammatori e tutte le turbe allergiche nei vari aspetti clinici.
L’azione è rivolta in modo particolare alle ghiandole surrenali dove stimola la corteccia al rilascio di sostanze che possiedono azione anti-infiammatoria e anti-allergica, comportandosi come un cortisone naturale (azione cortison-like).

Ti sei perso?
Puoi utilizzare questa barra di ricerca o usare WhatsApp