Obesità e irregolarità mestruale

L’obesità merita una trattazione specifica poiché è un quadro endocrino - metabolico.

Resistenza insulinica

L’obesità si accompagna a una più alta incidenza di infertilità e sterilità, irregolarità mestruali fino a vere e proprie amenorree ma soprattutto, come si è visto, al più complesso quadro disendocrino della PCOS.

100 donne con disordini mestruali il 48% delle pazienti in amenorrea è obesa, inoltre la prevalenza delle irregolarità mestruali correla proporzionalmente all’aumento di BMI:

obesità di I e II grado 19%;

obesità di III e IV grado 54%.

Studi epidemiologici hanno dimostrato che oltre il 50% delle donne con PCOS presenta problematiche di sovrappeso fino all’obesità grave e che circa il 70% delle stesse presenta anche iperinsulinemia.

Differenti distribuzioni del grasso corporeo sono associata a differenti “ambienti endocrini”: diversa produzione di androgeni, di SHBG, di insulina e pattern di insulinoresistenza.

l’alterato metabolismo glucidico che determina iperinsulinemia e insulinoresistenza con tutte le conseguenze già descritte per la PCOS, fra cui:

l’aumentata produzione tecale di androgeni; l’aumentata produzione surrenalica di androgeni, non sempre evidente, che è effetto del potenziamento dell’ACTH; l’anomala produzione ipofisaria di LH; la diminuita produzione epatica di SHBG; l’aumentata espressione della 5-alfa-reduttasi.

Rimane allora da comprendere come l’obesità causi alterazione del metabolismo glucidico e in questo interviene il tessuto adiposo che regola il metabolismo glicolipidico:

  • indirettamente attraverso la sintesi di adiponectine;
  • direttamente attraverso il rilascio di tre prodotti (acidi grassi liberi, glicerolo, lattato) che svolgono un ruolo cruciale nell’omeostasi glucidica e, se presenti in eccesso, possono perturbarla.
  • Questi tre prodotti sono rilasciati in misura maggiore quanto più è rappresentato il tessuto adiposo e quanto maggiore è l’attitudine dello stesso a rilasciarli.

Ciò significa che l’interferenza nel metabolismo sarà massima nell’obeso e proporzionalmente maggiore quanto più elevata è la quantità di grasso viscerale e omentale che mostra, in ciò, massima attitudine.

Tutto quello che è rilasciato dal tessuto adiposo viscerale e/o omentale passa invariabilmente, con il circolo portale, attraverso il fegato, chiave del metabolismo glucidico e lipidico.

Quando una persona aumenta di peso, il grasso gluteo-femorale tende ad aumentare in quantità più che nelle dimensioni (obesità iperplastica).

Il tessuto adiposo inoltre mostra comportamenti di risposta ormonale differenti a seconda della sede di localizzazione, per esempio:

  • gli adipociti della regione gluteo-femorale sono molto sensibili agli estrogeni e all’insulina e poco sensibili alle catecolamine;
  • gli adipociti del sottocute addominale sono meno sensibili agli estrogeni e all’insulina e più sensibili alle catecolamine;
  • gli adipociti omentali hanno un’elevatissima sensibilità lipolitica alle catecolamine, sono spiccatamente sensibili al cortisolo e al testosterone e sono ben poco sensibili all’effetto antilipolitico dell’insulina.

Numerosi studi hanno potuto dimostrare che proprio il grasso “centrale” ha un ruolo patogenetico nell’insorgenza del DM2. 

Uno dei primi importanti è quello di Göteborg, condotto su maschi seguiti per oltre 13 anni.

La probabilità di sviluppare diabete aumentava notevolmente passando da una distribuzione periferica dell’adipe a una centrale nei soggetti in sovrappeso e, in misura ancora maggiore, negli obesi: è interessante osservare che gli obesi con distribuzione periferica dell’adipe, in questo studio, non sviluppavano quasi mai il diabete.

È necessario invece istruire le persone sui rischi connessi all’assunzione di qualsiasi farmaco, che si renderà necessaria se e solo se lo stile di vita non fosse di per sé sufficiente a controllare le complicanze occorse nel cliente.

La riduzione delle poliprescrizioni che generalmente accompagna l’adozione di corrette abitudini di vita consente già il raggiungimento di un ottimo traguardo. Infatti il ricorso alle terapie farmacologiche in combinazione con opportune modificazioni nelle condotte (dieta, esercizio fisico) è più efficace della sola terapia farmacologica.

Raffaella Fort
Raffaella Fort
Fatebenefratelli Milano
Leggi Tutto
Professionista serio, onesto, molto competente, preparato e con una grande passione per il suo lavoro. L' ho contattato dopo aver visto una mia cara amica con seri problemi di salute riprendersi grazie a lui. Lui va oltre alla malattia del corpo ho avuto dei benefici nella totalità del mio corpo e della mia mente. Grazie Francesco😊. Lo consiglio vivamente

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *