Nei reni si verificano i danni peggiori

I farmaci per la pressione, paradossalmente, nel tempo aggravano la patologia in due modi: aumentano il fabbisogno di nutrienti cellulari, fanno aumentare di peso, riducendo la spesa energetica

La guarigione è integrazione

Il rene è il principale organo di controllo della pressione sanguigna, in gran parte attraverso una rete di segnalazione molecolare chiamata sistema renina-angiotensina.

Quando il rene percepisce un calo del flusso sanguigno, secerne un enzima chiamato renina, che a sua volta agisce sull’angiotensinogeno, una glicoproteina (proteina unita a un componente glucidico) prodotta dal fegato[470].

La renina taglia una piccola porzione della molecola di angiotensinogeno, producendo una breve catena di aminoacidi chiamata angiotensina I[471]

Un altro enzima, l’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE), fa un’ultima sforbiciata per produrre l’ormone peptidico attivo angiotensina II150,149. Si tratta di un potente vasocostrittore, che produce un aumento immediato della pressione sanguigna149.

Circa 30 anni fa i ricercatori hanno sviluppato una potente categoria di farmaci: gli ACEinibitori. Questi farmaci impediscono la fase finale in cui l’angiotensina I si converte in angiotensina II150.

Utilizzati correttamente possono aiutare ad abbassare la pressione sanguigna, benché comportino il rischio di effetti collaterali[472]. Tuttavia, la maggior parte degli ACEinibitori colpiscono solo un unico bersaglio molecolare, lasciando le cellule nella tempesta dello stress ossidativo che stimola la produzione di angiotensina. 

Una Terapia adeguata

Si crea, quindi, un circolo vizioso, perché l’aumento della quantità di angiotensina biologicamente attiva (angiotensina II) promuove la produzione di ROS146.

I farmaci per la pressione, paradossalmente, nel tempo aggravano la patologia in due modi: aumentano il fabbisogno di nutrienti cellulari, fanno aumentare di peso, riducendo la spesa energetica[473].

La vitamina C, ad esempio, è essenziale per una miriade di funzioni, tra cui la produzione di collagene, una sostanza ubiquitaria che mantiene l’elasticità e la resistenza dei vasi sanguigni, del cuore e di molte altre strutture.

Alimenti nutrienti e dieta

Una carenza latente di vitamina C ha molti risvolti negativi, non solo sul sistema immunitario, ma potrebbe influenzare tutti i tessuti del corpo che contengono collagene, in particolare quelli più esposti a stress meccanico: pensiamo ad esempio alle arterie in prossimità della pompa cardiaca.

Inoltre, un livello di vitamina C insufficiente può esporre a malattie infettive frequenti, episodi di intolleranza all’istamina e al cancro319.

I principali alimenti che possono sostenere l’equilibrio della pressione sono: i bioflavonoidifrutta secca cruda (mandorle, noci, noci pecan, noci del Brasile, pistacchi), semi (zucca, girasole), verdure, bacche (mirtilli, fragole, mirtilli rossi, ciliegie, more, sambuco), olio extravergine di oliva, olio di semi di lino, di avocado e di cocco[474].

Ma oltre all’introduzione di nuovi alimenti, talvolta occorre un impegno maggiore per riuscire a ridurre in modo efficace l’ipertensione. È necessario agire in primo luogo sulle cause:

riduzione dei carboidrati derivati da cereali, patate, legumi, essendo le maggiori fonti alimentari di

glucosio[475], eliminazione degli oli di semi, compresi gli alimenti confezionati che li contengono, in quanto promotori di infiammazione[476], sostegno alle cellule dell’endotelio con nutrienti cellulari come vitamina C, E, Q10, arginina e altri composti antiossidanti come gli estratti di semi d’uva.

Le proteine del siero di latte sono antiossidanti che possono avere proprietà antipertensive[477], contribuendo anche a migliorare le funzioni vascolari[478]. 

Tuttavia, il loro utilizzo può non essere adatto in caso di infiammazione intestinale e di malattie autoimmuni.

 Gli spinaci crudi, grazie al contenuto di antiossidanti, hanno proprietà antinfiammatorie e possono ridurre l’ipertensione[479],[480].

I frutti del coriandolo (una spezia disponibile anche in polvere e dal sapore delicato) esibiscono proprietà diuretiche ed effetti che modulano la tensione nell’intestino, mediati attraverso meccanismi colinergici, ovvero legati all’azione dell’acetilcolina: “digerisci e riposa”[481].

L’uva contiene molti composti biologicamente attivi, tra cui i polifenoli resveratrolo e proantocianidine, che si associano a miglioramenti dei fattori di rischio cardiovascolare[482]

Gli estratti di semi d’uva esplicano effetti benefici sulla pressione sanguigna, attraverso molteplici meccanismi:

combattono la formazione dei prodotti finali di glicazione(AGE)[483], riducono l’infiammazione[484].

Possono contrastare i danni inferti dall’infiammazione ai tessuti dei reni[485 In studi umani, i polifenoli estratti da semi d’uva hanno migliorato il controllo della pressione con cali clinicamente rilevanti[486].

Studi preliminari suggeriscono che il resveratrolo può avere capacità ACE inibitorie[487]. Inoltre, può sopprimere alcuni effetti avversi dell’angiotensina II, tra cui la crescita eccessiva delle cellule muscolari lisce dei vasi sanguigni (ipertrofia)[488],[489].

piedi acqua

Il melograno migliora lo stress ossidativo nelle cellule, in particolare quelle del sistema vascolare, e può essere efficace per combattere l’ipertensione[490], limitando la produzione di angiotensina[491].

I pistacchi hanno effetti ipotensivi superiori ad altri tipi di frutta secca[492], riducendo la pressione sistolica e la vasocostrizione periferica in pazienti con colesterolo e trigliceridi elevati[493].

Il succo di barbabietola cruda riduce in modo significativo la pressione sanguigna sia sistolica che diastolica, anche perché aumenta l’ossido nitrico, una molecola che favorisce il rilassamento dei vasi sanguigni[494].

Le foglie di olivo possono aiutare a ridurre l’ipertensione in quanto esplicano effetti vasodilatatori[495] e ipotensivi[496].

I picchi di ipertensione incontrollata, causata in primo luogo da stress, si possono modulare agendo direttamente sul nervo vago, con l’aiuto di un professionista nel campo della manipolazione osteopatica.

Il magnesio si è dimostrato molto efficace nel ridurre l’ipertensione in studi umani[498]. I nutraceutici come la quercetina e l’acido alfa-lipoico, grazie all’azione antiossidante, migliorano la funzione barocettiva, riducendo gli episodi di ipertensione[499].

Associati a Omega 3, Coenzima Q10, arginina, Vitamina C, biovaflonoidiWash intestinale

Sara Cicerchia
Sara Cicerchia
Fano
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