La guarigione รจ prendersi cura di Sรฉ
L‘ipertensione รจ il fattore di rischio piรน importante per lo sviluppo di altri disturbi cardiovascolari e si stima che circa il 30% degli individui sia inconsapevole di avere la pressione elevata[444].
Per questo motivo viene definita “killer silenzioso“: quando diventa cronica, l’ipertensione รจ un fattore di rischio per infarto, insufficienza cardiaca, ictus, aneurisma e insufficienza renale[445].
Anche solo un modesto aumento della pressione arteriosa puรฒ avere gravi conseguenze: ogni incremento di 20/10 mmHg su 115/75 mmHg raddoppia il rischio di malattie cardiovascolari[446].
Il medico, nella maggior parte dei casi, suggerisce di perdere peso, ridurre l’assunzione di sale e prescrive dei farmaci.ย

Normalmente si esclude di valutare lโimpatto che alcuni fattori possono avere sulla salute metabolica dellโindividuo, ad esempio:
una dieta ricca di carboidrati e di oli vegetali da semi, presenza di stati infiammatori – lโinfiammazione aumenta il fabbisogno di vitamina B6, la cui carenza puรฒ aumentare i livelli di omocisteina[447], carenze subcliniche di micronutrienti specifici, sensibilitร al glutine, alla gliadina, livello di stress.
Lโipertensione รจ un problema tipico dei paesi occidentali, ma non necessariamente devโessere considerata come una parte intrinseca del processo di invecchiamento.

Le indagini condotte sulla relazione tra dieta e salute di altre culture aprono uno spiraglio sulla possibilitร di controllare l’ipertensione senza ricorrere ai farmaci.
Gli Yanomamo e Xingu indios del Brasile, i keniani delle zone rurali e i nativi di Papua Nuova Guinea, hanno una pressione del sangue in media di 103 su 63 mmHg[448]. Un dato sorprendente รจ che il consumo medio di sale in queste popolazioni va dai 7 ai 12 gr al dรฌ.
ร possibile che la ricerca scientifica abbia accusato ingiustamente il sale, mentre il glucosio, il vero colpevole, sia rimasto a lungo inosservato[449]?

Lโeccesso di fruttosio e glucosio, causato da alimenti zuccherini e a base di cereali, patate e legumi, inducono picchi glicemici e insulinemici, incrementando lโinfiammazione e la sintesi di cortisolo, lโormone dello stress che riduce l’attivitร endocrina tiroidea, la massa muscolare, la riparazione dei tessuti e aumenta il grasso viscerale[450].
Il ruolo non essenziale dei carboidrati nella nutrizione, al contrario di grassi e proteine, dovrebbe far sorgere qualche domanda sulla salubritร delle linee dietetiche tradizionali[451]. Sappiamo che lโindustria alimentare utilizza in modo spregiudicato dolcificanti a base di fruttosio, cereali e oli ricavati da semi, perchรฉ sono a basso costo.
Ed รจ ormai un dato di fatto, considerato โnormaleโ, che universitร e associazioni ricevano lauti finanziamenti dai grandi gruppi industriali del settore alimentare.

Le vere cause
ร forse giunto il momento di cambiare direzione? Il Journal of Clinical Hypertension, nel 2013, unโimportante rivista medica, piuttosto tradizionalista e conservatrice, ha sottolineato che i farmaci antipertensivi potrebbero essere sostituiti da una nutrizione appropriata e integratori nutraceutici[452].
Gli oli di semi, apportano una gran quantitร di omega 6 che promuovono infiammazione, sindrome metabolica, cancro e altre malattie. Inoltre, sia lโipertensione che i farmaci betabloccanti sono collegati allo sviluppo e al peggioramento dalla psoriasi[453].
Lโalimentazione si รจ dimostrata il principale determinante dellโinfiammazione e della maggior parte dei casi di ipertensione. Si tratta di meccanismi nocivi indotti dalla dieta mediterranea: frequenti picchi di glucosio che aumentano lโormone insulina, lโunico in grado di diminuire in modo rapido gli zuccheri nel sangue.

Lโinsulina induce ipertrofia dei vasi sanguigni periferici e riassorbimento renale del sodio: dinamiche chiave di una fase precoce dello sviluppo dellโipertensione, prima che il sintomo si manifesti in modo completo e rilevabile[457].
La disfunzione endoteliale, ad esempio, precede lo sviluppo della sindrome metabolica e del diabete di tipo 2, riducendo in modo asintomatico i livelli di ossido nitrico[458].
NO รจ una molecola chiave per la salute cardiovascolare, per unโattivitร sessuale soddisfacente, per il funzionamento del cervello e del sistema immunitario[459], ma deve essere presente in quantitร sufficiente da consentire un certo rilassamento delle pareti dei vasi sanguigni.

Lโinsulina elevata stimola il sistema nervoso simpatico[456], che a sua volta attiva il surrene, aumentando la secrezione di ormoni mineralcorticoidi, come lโaldosterone. Risultato: aumenta la ritenzione idrica. Ma non รจ finita.
Glucosio e fruttosio, cosรฌ come la maggior parte degli oli vegetali, sono sostanze in grado di aumentare parecchio lo stress ossidativo[460],[461], un fattore che, di recente, molti ricercatori segnalano essere la principale causa dellโipertensione[462].
Negli studi su animali, lo stress ossidativo aumenta la pressione sanguigna; se il problema viene corretto, la pressione sanguigna si normalizza[463]. Lo squilibrio tra produzione ed eliminazione delle specie reattive dell’ossigeno (ROS=Reactive Oxygen Species) danneggia i tessuti vascolari e i loro meccanismi di mantenimento della pressione arteriosa[464],[465],[466].

Se le difese antiossidanti della cellula sono insufficienti a mantenere lo stato REDOX in equilibrio e la situazione di stress si prolunga, lโeccesso di radicali liberi puรฒ generare alterazioni tissutali e organiche, a lungo andare, irreversibili.
I due principali bersagli dei radicali liberi, denominati ROS145, sono il rene e i vasi sanguigni. Entrambi questi organi sono dei tessuti intimamente coinvolti nella regolazione del flusso sanguigno e della pressione, e sono essi stessi dei produttori di ROS, il che li rende particolarmente vulnerabili145.
Non a caso, una dieta ricca di carboidrati in persone sane, non diabetiche, incrementa le possibilitร di sviluppare una malattia renale cronica, una condizione clinica complessa e pericolosa caratterizzata dall’alterazione delle funzioni del rene[467].

Quando il glucosio entra nella cellula, viene consumato tramite reazioni di ossidazione, che, utilizzando l’ossigeno, producono radicali liberi.ย
Il danno da ROS riduce la capacitร dei vasi sanguigni di rilassarsi di fronte all’aumento del flusso ematico, dando seguito all’aumento della pressione sanguigna142,146. I ROS innescano risposte infiammatorie anche all’interno e intorno ai vasi sanguigni, minacciando in tal modo il sangue e aumentando la pressione[468].
Infine, nel cervello i ROS disturbano la segnalazione del sistema nervoso centrale, causando ulteriore aumento della pressione[469].

Bibliografia: Stress, Alimentazione, Infiammazioni nascoste
