Fabbisogno zinco rame e magnesio

Lo zinco riduce la generazione delle citochine proinfiammatorie, la PCR, gli enzimi proinfiammatori, le molecole di adesione, il fibrinogeno ecc.

La guarigione รจ integrazione

Il ruolo di elemento essenziale dello zinco รจ stato scoperto nel 1963. Lo zinco attiva piรน di 300 enzimi e piรน di 1000 fattori di trascrizione ed รจ un secondo messaggero per le cellule del sistema immunitario.

Le carenze accertate di zinco comportano un ritardo della crescita del bambino, carenze della risposta immunitaria e disturbi del sistema cognitivo.

รˆ stato usato con successo a livello mondiale come agente terapeutico nella diarrea acuta dei bambini, nella malattia di Wilson (malattia genetica causata da accumulo di rame nel fegato e nel cervello), nel raffreddore e per la prevenzione della cecitร  nei pazienti con degenerazione maculare e secchezza oculare.

A livello funzionale, lo zinco ha unโ€™azione antiossidante, attiva la superossido dismutasi (SOD), ha unโ€™azione antinfiammatoria e antiacidogena (ciclo di Cori) e, pertanto, risulta di capitale importanza nella prevenzione dellโ€™inflammaging e delle sue conseguenze.

Vi sono ormai diversi studi [9] che giustificano la supplementazione di questo oligoelemento, ma ovviamente non bisogna eccedere, altrimenti vi sarร  una carenza di assorbimento di rame [10].

La necessitร  della supplementazione per molte persone รจ giustificata dalla carenza di apporto di questo minerale con lโ€™alimentazione. In particolare, รจ molto interessante uno studio effettuato nel luglio 2015 presso Reproductive Toxicology Center (Washington DC), dove si sono valutati gli effetti di una carenza marginale di zinco e le conseguenze sulla ghiandola mammaria e lo stress ossidativo che ne deriva.

Inoltre, si afferma che la carenza di apporto con lโ€™alimentazione interessa circa lโ€™80% delle donne americane in etร  fertile e il 40% delle adolescenti, un dato significativo anche perchรฉ coincide, fatalitร , con la percentuale di donne americane colpite da malattie autoimmuni.

La carenza di zinco aumenta lโ€™infiammazione, lo stress ossidativo e il danno al DNA, condizioni associate alle malattie del seno. La carenza di zinco aumenta lo stress ossidativo nella ghiandola, alterandone il microambiente e lโ€™architettura.

Il deficit di zinco รจ stato associato allโ€™infiltrazione dei macrofagi nelle cellule del seno, aumentando lo stress ossidativo e soprattutto a una iperespressione dei recettori per gli estrogeni di tipo alfa (Erฮฑ) implicati nellโ€™azione proliferativa e riproduttiva.

allattamento seno

Uno studio del 2014 [11] รจ il primo che dimostra come anche una marginale carenza di zinco crei un ambiente tossico nella ghiandola mammaria alterandone lo sviluppo.

Questi cambiamenti sono consistenti, con caratteristiche di potenziale aumentato rischio per malattie del seno, compreso il cancro. La carenza di zinco รจ stata messa in relazione con malattie infiammatorie e neurodegenerative importanti quali, per esempio, lโ€™Alzheimer (AD).

Una metanalisi di 27 studi sullโ€™argomento pubblicati dal 1983 al 2014 e sulla rivista scientifica Journal of Alzheimerโ€™s disease, effettuata su 777 pazienti con AD e 1728 soggetti di controllo, ha permesso di osservare che 21 studi su 27 hanno dimostrato come lo zinco sierico era significativamente diminuito nei pazienti AD rispetto ai soggetti sani, dato confermato quando siero e plasma sono stati analizzati insieme.

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Alla luce di questi risultati, lo studio conclude che una minore assunzione di zinco con la dieta possa influire sullโ€™AD e la sua interconnessione con un eccesso relativo di rame [12].

Nella review dal titolo โ€œZinc is an antioxidant and anti-inflammatory agent: its role in human healthโ€ di Prasad AS et al., del settembre 2014, pubblicata sulla rivista scientifica Svizzera Frontiers in Nutrition,

oltre a citare lโ€™azione immunostimolante e antiossidante di questo minerale, gli autori hanno valutato anche lโ€™aspetto antinfiammatorio, identificando nella upregulation creata dallo zinco nei confronti del fattore di trascrizione A20, il quale inibisce il fattore di trascrizione NF-kB, proinfiammatorio, come principale meccanismo dโ€™azione biochimico.

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In questo modo, lo zinco riduce la generazione delle citochine proinfiammatorie, la PCR, gli enzimi proinfiammatori, le molecole di adesione, il fibrinogeno ecc.

Per unโ€™eventuale supplementazione di questo oligoelemento conviene utilizzare un trasportatore organico, come sempre del resto quando si supplementa un qualsiasi minerale, visto che vengono meglio assorbiti rispetto a un minerale chelato con un trasportatore inorganico.

Nel caso dello zinco vi รจ uno studio del 2014 che dimostra come uno dei migliori trasportatori sia il gluconato di zinco. In questo studio, condotto in vivo, in un modello animale [13], รจ stato confrontato lโ€™assorbimento a livello della prostata dello zinco assunto per via orale come gluconato e citrato (organici) e solfato (inorganico) per 30 giorni.

I risultati hanno permesso di osservare che lo zinco gluconato e lo zinco citrato hanno determinato un significativo aumento della concentrazione di zinco a livello del lobo dorso laterale della prostata, mentre lo zinco solfato non ha dimostrato nessun significativo aumento di zinco in nessuna zona della prostata.

Tra il gluconato e il citrato, il primo ha determinato lโ€™effetto di aumento di concentrazione ai piรน bassi dosaggi, in conclusione, lo zinco gluconato puรฒ essere considerato uno dei migliori trasportatori di questo oligoelemento.

Un altro problema relativo allโ€™alimentazione nella dominanza estrogenica รจ il disequilibrio del rapporto zinco-rame, con un eccesso relativo di rame e una conseguente carenza relativa di zinco.

Diversi studi dimostrano come, nella fase luteale, nelle donne che soffrono di sindrome premestruale vi sia una carenza significativa di zinco e magnesio rispetto alle donne che non ne soffrono [6] e contemporaneamente un eccesso relativo di rame [7].

Lโ€™importanza del magnesio in molteplici reazioni enzimatiche (circa 300) รจ nota, mentre lโ€™azione antinfiammatoria del magnesio รจ stata evidenziata in uno studio coorte del febbraio 2010 pubblicato sulla rivista.

I livelli di magnesio erano piรน bassi tanto maggiori erano quelli di tali citochine e cellule proinfiammatorie; un aumento di 100 mg/die di magnesio ha permesso di osservare una riduzione di tutti i parametri legati allโ€™infiammazione.

Il rame aumenta la produzione degli estrogeni mentre lo zinco stimola la produzione di progesterone, per cui, al dรฌ lร  di una scelta alimentare con maggior assunzione di cibi contenenti lo zinco (germe di grano, semi di zucca) e una riduzione di alimenti particolarmente ricchi di rame, un eventuale supplementazione migliora i sintomi tipici di questa sindrome.

Come si puรฒ notare, il fabbisogno di zinco รจ maggiore di quello di rame e alcuni cibi possono contenere elevate quantitร  di questโ€™ultimo rispetto al fabbisogno necessario e in rapporto allo zinco.

Per esempio, un etto di fegato di vitello contiene 11,86 mg di rame per 100 g da crudo, quindi abbiamo giร  dieci volte il fabbisogno giornaliero; se fritto in padella i milligrammi diventano 15,50 mg/100 g, mentre il manzo ne contiene addirittura 14,28 mg/100 g (fonte: http://know-facts.com/top-copper-rich-foods.html).

Sali minerali (valore di riferimento) Valori raccomandati dal Ministero della Salute della Repubblica Italiana:

  1. calcio 800 mg;
  2. cloruro 800 mg;
  3. ferro 14 mg;
  4. iodio 150 ฮผg;
  5. magnesio 300 mg;
  6. fosforo 800 mg;
  7. potassio 2000 mg;
  8. rame 1,2 mg;
  9. zinco 15 mg.

Fabbisogno quotidiano di zinco (fonte Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, INRAN)

La dose giornaliera raccomandata di zinco varia principalmente a seconda dellโ€™etร :

  1. lattanti fino a 1 anno: 5 mg;
  2. bambini tra 1 e 10 anni: 10 mg;
  3. maschi oltre 11 anni: 15 mg;
  4. femmine oltre 11 anni: 12 mg;
  5. donne in gravidanza: 15 mg;
  6. donne durante lโ€™allattamento: 19 mg.

Gli alimenti piรน ricchi di zinco sono il germe di grano (16,67 mg/100 g; fonte https://www.ideegreen.it/germe-di-grano-proprieta-nutrizionali-62301.html), i semi di zucca (10 mg/100 g) e i semi di sesamo (12,5 mg/100 g) (fonte: https://www.tuttogreen.it/10- alimenti-ricchi-di-zinco).

Bibliografia: Inflammaging

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Lucia Frassineti
Lucia Frassineti
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Seguo Francesco da molti anni, la sua grande esperienza e umanitร  riescono a stupirmi sempre, instancabile e sempre disponibile. Il suo modo di lavorare metodico e discreto porta al raggiungimento di risultati importanti๐Ÿ™ โค๏ธ

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