Estrogenismo fattore pro infiammatorio

L'iperstrogenismo provocano ansietร , insonnia, ritenzione idrica, aumentata proliferazione a livello di seno, utero ecc.

Estrogeni E1, E2, E3

Estrogeno รจ un termine generale che viene usato per descrivere un tipo di ormone prodotto dalla donna e in modeste quantitร  dallโ€™uomo.

Gli estrogeni normalmente vengono prodotti nella donna dalle ovaie e dalla placenta, dalla pubertร  alla menopausa. Esistono tre tipi di estrogeni: E1, detto estrone, un estrogeno debole che viene prodotto dalle ovaie, dal grasso e da altri precursori tramite lโ€™azione di enzimi di conversione (aromatasi);

Lโ€™ormone E2, ossia lโ€™estradiolo (17ฮฒ-Estradiolo), lโ€™estrogeno piรน attivo e importante dalla pubertร  alla menopausa; infine E3, ossia lโ€™estriolo, il piรน debole dei tre, che si forma principalmente nella placenta.

Regolano il ciclo mestruale, la gravidanza, la fertilitร , i caratteri sessuali e influenzano la risposta immunologica (TH2) e ormonale (cortisolo).ย 

Dopo la menopausa, lโ€™estrone E1 diventa dominante, anche se rimane una debole produzione di E2, estradiolo.

Le surrenali continuano a produrre androstenedione, un debole androgeno che deriva dal colesterolo, che puรฒ essere convertito in estrone o estriolo nel grasso corporeo o nei muscoli.

Spesso lโ€™estrone viene definito lโ€™estrogeno โ€œcattivoโ€ poichรฉ procarcinogenico, anche se ne vengono definite โ€œbuoneโ€ alcune attivitร , per esempio nella protezione di vasi sanguigni e cuore e nella neuroprotezione,

come hanno stabilito i ricercatori del Center for Resuscitation Research (Department of Surgery, University of Texas Southwestern Medical Center, Dallas, Texas).

Specialmente in donne in post menopausa, in relazione alla quantitร . Infatti, quando viene prodotto eccessivamente, cosรฌ come anche in caso di abnorme quantitร  di estradiolo, promuove la crescita delle cellule, anche quelle cancerogene.

Siccome in post menopausa lโ€™estrone viene prodotto dal grasso corporeo dagli enzimi aromatasi, bisogna controllare sempre che non vi sia un eccesso di grasso corporeo o di sostanze che iperstimolino questi enzimi, come gli erbicidi (atrazina) o le sostanze che ne mimano lโ€™azione, come gli xenoestrogeni.

Inoltre, รจ importante il recettore in cui si fissano e la proteina di trasporto, la globulina legante gli ormoni sessuali (SHBG, Sexual Hormone Binding Genine). Se gli ormoni prodotti e introdotti non superano la quota di questa proteina prodotta dal fegato, allora gli estrogeni vengono trasportati al loro sito di ricezione.

Azione dellโ€™insulina sugli estrogeni

Se invece la quota eccede la produzione, oppure la proteina non viene prodotta in maniera adeguata allora rimangono in circolo molti piรน estrogeni liberi.

Gli estrogeni liberi possono entrare nelle cellule senza bisogno di un recettore specifico, in quanto, essendo ormoni steroidei, cioรจ appartenenti alla classe dei lipidi (steroli), passano per diffusione allโ€™interno delle cellule, creando infiammazione e stimolando la crescita.

Uno degli ormoni che possono inibire la SHBG รจ lโ€™insulina. Uno studio molto interessante svolto in Svezia [1] dimostra la relazione inversa tra livelli di insulina e produzione di SHBG.

Lโ€™SHBG รจ bassa in chi ha lโ€™insulina piรน alta e questo caratterizza i fenomeni di obesitร  o di sovrappeso, altro fattore proinfiammatorio, e ciรฒ innesca un loop pericoloso.

Per riassumere: livelli elevati di insulina (cibo, cortisolo elevato ecc.) portano a bassi livelli di SHBG, con conseguente aumento di estrogeni liberi.

Gli estrogeni liberi aumentano lโ€™infiammazione (tramite attivazione delle fosfolipasi A2).

Lโ€™infiammazione fa crescere i livelli di cortisolo nel tentativo di spegnerla, il cortisolo produce insulino-resistenza, che tiene alte la glicemia e lโ€™insulina stessa nel tentativo di abbassarla, e lโ€™insulina abbassa la produzione di SHBG.

Dominanza estrogenica

Lโ€™insulino-resistenza prodotta dal cortisolo aumenta la produzione di grasso e ne riduce la combustione, il grasso viene cosรฌ trasformato dagli enzimi aromatasi in estrone e lโ€™enzima 11ฮฒ-idrossisteroide deidrogenasi (11ฮฒ-HSD) trasforma il cortisone (steroide) nella sua forma attiva, cioรจ il cortisolo, e il ciclo ricomincia e si autoalimenta.

Il medico americano John Lee, visitando moltissime donne, ha scoperto un tema che ricorre costantemente: i sintomi dolorosi e spesso debilitanti della sindrome premestruale (PMS), ovvero i disturbi dellโ€™umore e quelli neurovegetativi, il gonfiore ecc.,

presenti anche nella premenopausa e talvolta anche in menopausa, sono causati da un eccesso di estrogeni o, in altre parole, da una dominanza degli estrogeni.

Per dominanza estrogenica (termine coniato da Lee nel 1993) si intende un eccesso di estrogeni relativamente al progesterone.

Si tratta cioรจ di uno squilibrio fra lโ€™effetto โ€œstimolanteโ€ degli estrogeni (che provocano ansietร , insonnia, ritenzione idrica, aumentata proliferazione a livello di seno, utero ecc.) e quello โ€œcalmanteโ€ del progesterone (che invece induce calma, favorisce il sonno, inibisce la divisione cellulare ecc.).

La forma piรน semplice da trattare e visibile di questo disequilibrio รจ sicuramente la sindrome premestruale, spesso minimizzata, trattata sintomaticamente, senza valutarne le cause, ma che rappresenta giร  un primo segnale di disfunzione estroprogestinica.

Effetti degli estrogeni
  1. Formazione del rivestimento uterino
  2. Aumento grasso corporeo
  3. Aumento coagulazione
  4. Interferisce con l’ormone tiroideo
  5. Depressione/emicrania
  6. Diminuzione libido
  7. Aumenta il rischio di cancro endometrio
  8. Aumenta il rischio di cancro del seno
Effetti del progesterone
  1. Mantenimento del rivestimento uterino
  2. Favorisce l’uso del grasso come fonte energetica
  3. Facilita l’azione dell’ormone tiroideo
  4. Normalizza la coagulazione
  5. Antidepressivo
  6. Ripristina la libido
  7. Regola i livelli plasmatici di glucosio
  8. Protegge dal cancro dell’endotelio
  9. Probabile prevenzione del cancro del seno

Sindrome premestruale

La sindrome premestruale (PMS) comporta un insieme di sintomi fisici, mentali e comportamentali legati al ciclo mestruale.

Solitamente i sintomi si verificano da una a due settimane prima dellโ€™inizio del flusso mestruale, quindi possono manifestarsi giร  durante o dopo lโ€™ovulazione (metร  ciclo), periodo conosciuto come fase luteale (seconda parte del ciclo), fino alla comparsa del flusso.

Solitamente i sintomi sono piรน intensi 2-3 giorni prima dellโ€™arrivo della mestruazione e normalmente si risolvono con il suo inizio, o al massimo entro i primi due giorni successivi.

Classificazione in base ai sintomi DACH: D = Depressione. A = Ansia. C = Craving (desiderio di dolci). H = Iperidratazione.

Lโ€™80% delle donne ne ha sofferto, mentre il 30-40% ne soffre costantemente, di queste il 5- 10% ha sintomi gravi noti come sindrome disforica (PMDD, Premenstrual Dysphoric Disorder).

Fisiologicamente, nella seconda metร  del ciclo cresce il progesterone e diminuisce lโ€™estrogeno, ma in chi soffre di questo disturbo infiammatorio avviene il contrario.

Gli estrogeni in eccesso sono molto importanti nel determinare lโ€™infiammazione e quindi รจ bene conoscere le cause di questa dominanza e agire di conseguenza.

Il cibo rappresenta uno dei fattori diretti di aumento eccessivo degli estrogeni, in particolare tramite lโ€™assunzione di alimenti che li contengono (come i latticini e la carne) [2] e, in maniera indiretta, tramite il rialzo dellโ€™insulina (quindi zuccheri, carboidrati raffinati, alcol

ecc.) per lโ€™azione di inibizione sulla SHBG.

Il problema del latte e dei suoi derivati รจ particolarmente importante ai giorni nostri, nei casi dellโ€™allevamento intensivo, in quanto una mucca generalmente viene munta fino a circa 60 giorni prima del parto ed essa nel terzo trimestre di gravidanza ha circa 20 volte piรน estrogeni di una vacca da latte non gravida e, quindi, unโ€™assunzione elevata di latte e derivati aumenta proporzionalmente la presenza di estrogeni e delle loro conseguenze [3,4].

Estrogeni nel cibo

Inoltre, in uno studio del 2005 pubblicato sulla rivista scientifica americana Medical Hypotheses [5], sono stati messi in relazione lโ€™incidenza dei tassi di cancro del seno, dellโ€™ovaio e del corpo uterino dal 1993 al 1997 dal Cancer Incidence, in cinque continenti, con lโ€™assunzione del cibo in 40 nazioni.

La carne era la maggiormente correlata con lโ€™incidenza del cancro del seno, seguita dal latte e poi dal formaggio. La Stepwise Multiple-Regression Analysis (SMRA) ha rivelato che chi consuma abitualmente latte e formaggi ha unโ€™incidenza piรน elevata di cancro dellโ€™ovaio.

Il latte era correlato con il cancro al corpo dellโ€™utero, seguito dal formaggio, se presi assieme avevano la correlazione maggiore. In conclusione, lo studio dimostra che lโ€™aumentato consumo di prodotti animali e derivati puรฒ avere effetti avversi nello sviluppo del cancro ormone-dipendente.

Bibliografia: Inflammaging

PDF:ย Approfondimento nutrizionaleย 

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Maria Letizia Della Fenice
Maria Letizia Della Fenice
Roma
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