La glicazione ha la capacitร di aumentare la reattivitร globale di tutto il sistema immunitario e di instaurare una infiammazione di basso grado costante.
Una ricerca del 2017, condotta in tutta Europa[169], ha rivelato che il 40% delle risposte respiratorie allergiche dipendono da pollini e allergeni, mentre il restante 60% dipende da a uno stato infiammatorio dellโintero organismo.
Lโaumento di eventi allergici, tra cui anche lโintolleranza al glutine, sembra essere in stretta relazione con lโestendersi della distribuzione di prodotti glicati e zuccherati che facilitano la glicazione allโinterno dellโorganismo. La disponibilitร di glucosio ematico รจ in grado di modificare l’attivitร del sistema immunitario[170],

Attivando citochine infiammatorie di tipo Th1, coinvolte nelle reazioni allergiche e negli attacchi dโasma[171]. Fino a pochi anni fa, la diffusione delle reazioni allergiche tra i piรน giovani, non aveva una spiegazione. Oggi la causa รจ piรน chiara, e sono rilevabili altri marcatori biologici della glicazione, oltre all’emoglobina glicata, tra cui:
- fruttosamina,
- albumina glicata,
- metilgliossale
La teoria Th1/Th2 (T= cellule del sistema immunitario prodotte dal timo e โhโ da helper – aiutante) risale agli studi degli anni โ80 sulle cellule immunitarie dei topi, e rappresenta il tentativo di comprendere la regolazione del sistema immunitario[172].

Secondo tale teoria:
– le cellule Th1 (“immunitร cellulo-mediataโ) agiscono per contrastare i virus e altri agenti patogeni interni alle cellule. Attivano importanti reazioni infiammatori;
– le cellule Th2 (“immunitร umoraleโ) sono coinvolte nell’aumento della produzione di anticorpi e nella lotta agli invasori esterni alle cellule, come i parassiti. Lโimmunitร umorale diminuisce la sorveglianza immunitaria Th1. Lโinfiammazione รจ ridotta.
Squilibri nel microbiota intestinale possono portare a una sovra-espressione di entrambe le vie Th1 e Th2 con conseguenti allergie e risposte autoimmuni[173]. La flora batterica intestinale gioca un ruolo significativo sia nell’immunitร cellulo-mediata (Th1) che umorale (Th2)[174].

Non tutti gli esperti concordano con l’ipotesi Th1 – Th2, anche perchรฉ la maggior parte delle persone con malattie autoimmuni passa dal sistema Th1 al Th2, a seconda di ciรฒ che in quel momento crea disturbo.
L’assunzione di acidi grassi omega-3 ha dimostrato di bilanciare entrambe i sistemi Th1 e Th2[175].
Il ruolo svolto dallโistamina nellโinfiammazione aiuta a comprendere molteplici sintomi in relazione agli alimenti, agli ormoni, ai farmaci, alle sostanze chimiche e ad altri patogeni, tra cui batteri, muffe, virus e parassiti.
L’istamina รจ presente nellโorganismo vegetale, animale e umano. La sua scoperta risale al 1907, e piรน tardi รจ stata identificata come mediatore di reazioni anafilattiche 102.

Si tratta di un composto azotato incolore e inodore (come lโazoto), una ammina biogena[176] derivante dallโaminoacido istidina.
Nel corpo lโistamina puรฒ agire come neuro-trasmettitore oppure come ormone.
Tra i bersagli della sua influenza, stimolante o inibente, troviamo lโattivitร di diversi organi e sistemi: cervello, pelle, sistema cardiovascolare, digestivo, respiratorio, riproduttivo e immunitario[177].
In qualitร di mediatore chimico, regola delle funzioni biologiche rilevanti, tra cui:

- modulare le capacitร di attenzione e reattivitร mentale,
- regolare il sonno,
- combattere le infezioni,
- mantenere una corretta digestione,
- interagire con gli ormoni,
- sostenere la riproduzione[178].
L’istamina viene sintetizzata e rilasciata da diverse cellule: basofili, mastociti[179], piastrine, neuroni istaminergici, linfociti e cellule enterochromaffini (del tratto gastrico). I mastociti, cellule multifunzionali derivate dal midollo osseo e presenti in tutti i tessuti del corpo, sono i principali โmagazziniโ di istamina (sottoforma di granuli) che, allโistante, puรฒ essere rilasciata in loco in base alle stimolazioni[180].

Un quantitativo istaminico troppo elevato provoca reazioni di intolleranza pseudoallergiche, provocate, ad esempio, dallโingestione sia di cibi ad alto contenuto di istamina e tiramina sia di sostanze in grado di stimolare il rilascio di istamina.
I sintomi, benchรฉ simili a quelli di una reazione allergica, non sono mediati dal sistema immunitario, ma riguardano una ridotta funzionalitร enzimatica e si risolvono in genere con lโutilizzo di antistaminici.
Lโistamina si trova in molti alimenti, tra cui[181]: grano e derivati, amaranto, grano saraceno, quinoa, carragenina, gelatina, amido di tapioca, gomma xantana, lievito, legumi, prodotti in scatola, crostacei e frutti di mare, prodotti fermentati e affumicati, aceto, vino, birra.

Nelle allergie o nellโanafilassi (un tipo di reazione allergica grave e rapida che puรฒ causare la morte), i mastociti sono stimolati rapidamente a degranulare, rilasciando istamina, eparina e altri composti, in risposta a farmaci, alimenti, pesticidi, inquinanti, punture di insetti, ecc.
I mastociti possono altresรฌ rilasciare selettivamente mediatori specifici in risposta al calore, agli odori, allo stress, al movimento, alle infezioni batteriche o virali.
Il rilascio delle suddette molecole dai mastociti รจ imprevedibile e puรฒ colpire piรน organi, dando luogo a una varietร di sintomi: eruzioni cutanee, vampate, prurito, orticaria, dolori muscolari e ossei, affaticamento, problemi gastrointestinali, nausea, vomito, mal di testa, difficoltร di concentrazione e di memoria, depressione, ansia, fluttuazioni dellโumore, stretta al petto, cambiamenti di pressione sanguigna, difficoltร di respirazione e deglutizione.

Secondo studi recenti, molte patologie coinvolgono l’attivazione dei mastociti, tra cui: asma, psoriasi, sindrome da fatica cronica, sindrome da ipersensibilitร coronarica[182],
Eczema, fibromialgia, anafilassi idiopatica, sindrome del colon irritabile, sindrome da sensibilitร chimica multipla, neuroinfiammazione, schizofrenia, sindrome da tachicardia ortostatica posturale e persino lโautismo
Gli alimenti, denominati liberatori di istamina (liberano lโistamina presente nel corpo), sono: cioccolato, noci, formaggi stagionati, spinaci, noci pecan, agrumi, nocciole, papaia, pomodori, vini, germe di grano, mandorle, anacardi, additivi[184].

Bibliografia: Stress, Alimentazione, Infiammazioni nascoste
