Tiroide, intestino, disbiosi, sibo

I microbi riconoscono un certo numero di differenti molecole endocrine dell’ospite, inclusa adrenalina, noradrenalina, ormoni sessuali e omoni tiroidei

NB: Molte delle informazioni qui sotto riportate sono tratte dal sito di Chris Kresser (https://chriskresser.com/the-thyroid-gut-connection/) dal quale potete scaricarvi un intero libro (in inglese) sulla guarigione delle malattie della tiroide.

Già all’inizio del 1900 era stato ipotizzato un tale legame, come mostra l’articolo the influence of intestinal bacteria upon th thyroid gland

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ma è in tempi molto più recenti che, grazie a innovative tecniche di sequenziamento, si è scoperto come individui con ipertiroidismo hanno livelli più bassi di Bifidobacteria e di Lactobacilli e livelli più alti di Enterococchi rispetto ai soggetti sani del gruppo di controllo.

Non ci sono ancora studi simili per quanto riguarda l’ipotiroidismo, ma il 90% dei casi di ipotiroidismo sono di natura autoimmune, come mostra l’articolo Autoimmunity and hypothyroidism , ed il presente libro mostra con abbondanza di prove come le malattie autoimmuni siano legate alla disbiosi intestinale.

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Per avvalorare ulteriormente questa tesi si può citare l’articolo Does the Gut Microbiota Trigger Hashimoto’s Thyroiditis? , nel cui abstract leggiamo

Una crescente mole di prove ha dimostrato che fattori ambientali, quali ad esempio le infezioni, sono critici nell’innescare la tiroidite di Hashimoto in individui geneticamente predisposti.

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Non solo i patogeni ma anche i microrganismi simbiotici intestinali possono influenzare risposte extra intestinali del sistema immunitario e quindi la disbiosi nell’intestino potrebbe portare alla perdita della tolleranza agli auto – antigeni tra i quali si annoverano la tiro globulina e l’autoimmunità che sta alla base della tiroidite di Hashimoto.

I microbi riconoscono un certo numero di differenti molecole endocrine dell’ospite, inclusa adrenalina, noradrenalina, ormoni sessuali e omoni tiroidei, e possono persino cambiare la virulenza ed alcuni aspetti del proprio metabolismo in risposta a questi segnali.

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Inoltre i ratti private di batteri, allevati in condizioni sterili e privi di batteri intestinali, hanno ghiandole tiroidee più piccole dei ratti allevati convenzionalmente, il che suggerisce un ruolo cruciale per questi microbi nella salute della tiroide.

C’è da aggiungere che la disbiosi intestinale porta ad un malassorbimento del cibo, e quindi ad una carenza di varie sostanze nutritive come per esempio iodio e selenio, che sono essenziali per il buon funzionamento della tiroide.

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Sebbene siano dati che derivano da un (crudele) esperimento su animali, può essere indicative il fatto che ratti sottoposti ad un ciclo di antibiotici ad ampio spettro hanno mostrato un minore assorbimento di iodio da parte della tiroide

I lipopolisaccaridi (LPS) , in caso di disbiosi ed aumentata porosità intestinale possono giungere nel sistema sanguigno e causare problemi alla tiroide.

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In particolare tali sostanze inibiscono l’enzima iodotironina deiodinasi, un enzima che contiene selenio e che è responsabile della conversione dell’ormone THS (ormone stimolante della tiroide) dalla forma inattiva T4 alla forma attiva T3 .

Si è scoperto che nei ratti questa conversione avviene in buona parte (per circa il 20%) nel sistema gastrointestinale grazie alla presenza dei batteri simbionti e dell’enzima sulfatasi, ed è facile immaginare che sia così anche negli esseri umani.

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Inoltre in seguito alla produzione degli acidi biliari da parte della cistifellea (per la digestione dei grassi) i batteri dell’intestino producono gli acidi biliari secondari che a loro volta aumentano l’attività della iodotironina deiodinasi .

Inoltre se mancano i recettori della tiroide si possono soffrire sintomi di ipotiroidismo anche in presenza di una produzione ottimale dell’ormone tiroideo; l’articolo Sick euthyroid syndrome is associated with decreased TR expression and DNA binding in mouse liver mostra che i lipopolisaccaridi diminuiscono l’espressione dei recettori tiroidei nel fegato.

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I lipopolisaccaridi possono anche indurre una eccessiva acquisizione di iodio nelle cellule della tiroide da parte di quel meccanismo denominato simporto sodio-ioduro ;

lo iodio è essenziale al buon funzionamento della tiroide, ma un eccesso di tale elemento (specie se associato da una carenza di selenio) può contribuire all’ipotiroidismo autoimmune (tiroidite di Hashimoto), come mostra l’articolo Supplemental Selenium Alleviates the Toxic Effects of Excessive Iodine on Thyroid (“L’integrazione di selenio allevia gli effetti tossici dell’eccesso di iodio sulla tiroide”) .

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A conferma di quanto su esposto ci sono alcuni studi che mostrano come l’integrazione di lattobatteri aumenti i livelli di ormoni tiroidei nel plasma sanguigno dei polli, e similmente che l’integrazione di Lactobacillus reuteri migliori la funzionalità tiroidea nei topi.

Un altro servizio che ci rendono i nostri batteri simbionti è quello di produrre acidi grassi a catena corta fermentando alcuni cibi ricchi di fibre come cassava, patata dolce, banana platano (piantaggine).

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A loro volta gli acidi grassi a catena corta sono dei regolatori delle espressioni genetiche ed hanno un’azione positiva sui recettori della tiroide .

È interessante notare la connessione tra SIBO (proliferazione batterica nel piccolo intestino) e tiroide. L’articolo Association between Hypothyroidism and Small Intestinal Bacterial Overgrowth , mostra che il 54% delle persone con ipotiroidismo autoimmune hanno tale sindrome, a dispetto del 5% delle persone del gruppo di controllo.

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Non è chiaro se ci sia una correlazione di causa ed effetto (ed in che senso), però è anche noto che gli ormoni tiroidei influenzano la motilità intestinale ed anche la funzionalità della barriera intestinale (e quindi la loro disfunzione può indurre porosità intestinale).

Un cenno infine va fatto alle radiazioni elettromagnetiche, in cui purtroppo ormai siamo immersi a causa delle antenne per la telefonia e delle radio-trasmissioni, dei wi-fi, dei cellulari.

L’articolo Effects of 900 MHz electromagnetic field on TSH and thyroid hormones in rats mostra infatti che, almeno nei ratti, le radiazioni da 900 MHz emesse dai telefoni cellulari diminuisce i livelli nel siero sanguigno degli ormoni TSH (ormone stimolante della tiroidee) e degli ormoni tiroidei T3 e T4.

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L’articolo Molecular identification of Mycobacterium avium subspecies paratuberculosis in an Italian patient with Hashimoto’s thyroiditis and Melkersson-Rosenthal syndrome[1], descrive il caso di una donna la cui dieta era basata su latte e latticini, sofferente di disturbi intestinali, una sindrome che causa che le causava paralisi facciale (e di possibile causa autoimmune) nonché di tiroidite di Hashimoto. Sebbene non ci siano abbastanza prove per tirare delle conclusioni, gli autori riportano che certe proteine umane identificate con la sigla Hsp60, hanno una forte omologia con le Hsp65 del MAP, e sono correlate a un vasto insieme di autoantigeni compresi quelli della tiroidite di Hashimoto e che il Mycobacterium tuberculosis potrebbe essere l’agente causativo della sindrome di cui soffriva la donna.

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Anche gli autori dell’articolo Proposing a relationship between Mycobacterium avium subspecies paratuberculosis infection and Hashimoto’s thyroiditis[1], propongono la medesima correlazione dopo avere riscontrato una infezione da MAP in membri della stessa famiglia che soffrivano dei tiroidite di Hashimoto. Altri articoli vanno nella stessa direzione evidenziando la possibilità che il MAP inneschi tiroidite e diabete di tipo 1 tramite cross-reattività[1].


[1] Recognition of zinc transporter 8 and MAP3865c homologous epitopes by Hashimoto’s thyroiditis subjects from Sardinia: a common target with type 1 diabetes?, pubblicato su PLoS One. 2014 May 15;9(5):e97621, autori  Masala S, Cossu D, Palermo M, Sechi LA; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24830306; Antibodies against Proinsulin and Homologous MAP Epitopes Are Detectable in Hashimoto’s Thyroiditis Sardinian Patients, an Additional Link of Association, pubblicato su PLoS One. 2015 Jul 20;10(7):e0133497, autori Niegowska M, Paccagnini D, Burrai C, Palermo M, Sechi LA; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26192189.


[1] Pubblicato su Scandianavian Journal of Infectious diseases. 2010 Oct;42(10):787-90, autori Sisto M, Cucci L, D’Amore M, Dow TC, Mitolo V, Lisi S; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20429717.


[1] Pubblicato su Journal of Medical Microbiology. 2010 Jan;59(Pt 1):137-9, autori D’Amore M, Lisi S, Sisto M, Cucci L, Dow CT.; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19797462 https://www.microbiologyresearch.org/content/journal/jmm/10.1099/jmm.0.013474-0

 

Pubblicato su British Medical Journal 1923; 1:834;http://www.bmj.com/content/1/3254/834.3.
Gut Microbe Analysis Between Hyperthyroid and Healthy Individuals, Pubblicato su Current Microbiology November 2014, Volume 69, Issue 5, pp 675-680, autori Lei Zhou, Xinli Li,et al;http://link.springer.com/article/10.1007%2Fs00284-014-0640-6.
Pubblicato su Baillière’s Clinical Endocrinology and Metabolism Volume 2, Issue 3, August 1988, Pages 591–61¸ autore Nobuyuki Amino;http://www.sciencedirect.com/…/article/pii/S0950351X88800557.
Pubblicato su Discovery Medicine 14(78):321-326, November 2012. Kouki Mori; http://www.discoverymedicine.com/…/does-the-gut-microbiota…/.
Effect of Changing Intestinal Bacterial Flora on Thyroid Function in the Rat Pubblicato su Hormone and Metabolic Research 1972; 4(1): 43-47, autori R. L. Vought , F. A. Brown , K. H. Sibinovic, E. G. Mc Daniel;https://www.thieme-connect.de/DOI/DOI?10.1055/s-0028-1094095 ,https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/4110893.
Come già detto sono una delle sostanze che compongono la membrana esterna di certi batteri.
Regulation of Hepatocyte Thyroxine 5′-Deiodinase by T3 and Nuclear Receptor Coactivators as a Model of the Sick Euthyroid Syndrome Pubblicato su Journal of Biological Chemistry, autori Jingcheng Yu, Ronald J. Koenig; http://www.jbc.org/content/275/49/38296.full.
On the enterohepatic cycle of triiodothyronine in rats; importance of the intestinal microflora pubblicato su Life SciencesVolume 45, Issue 9, 1989, Pages 849-856, autori W.W. de Herder, M.P. Hazenberg, A.M. Pennock-Schröder, A.C. Oosterlaken, M. Rutgers, T.J. Visser;www.sciencedirect.com/science/article/pii/0024320589901793
Bile acids induce energy expenditure by promoting intracellular thyroid hormone activation, pubblicato su Nature 439, 484-489 (26 January 2006), autori Mitsuhiro Watanabe1,6, Sander M. Houten, et al.;www.nature.com/nat…/journal/v439/n7075/full/nature04330.html
Pubblicato su American Journal of Physiology – Endocrinology and Metabolism Published 1 January 2003 Vol. 284 no. 1, E228-E236, autori A P Beigneux, A H Moser, J K Shigenaga, C Grunfeld, K R Feingold;http://ajpendo.physiology.org/content/284/1/E228.
NF-κB p65 Subunit Mediates Lipopolysaccharide-Induced Na+/I− Symporter Gene Expression by Involving Functional Interaction with the Paired Domain Transcription Factor Pax8 pubblicato su Molecular endocrinology 2010 Sep;24(9):1846-62, autori J P Nicola, M Nazar, I D Mascanfroni, C G Pellizas, A M Masini-Repiso;http://press.endocrine.org/doi/10.1210/me.2010-0102,https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20667985.
Pubblicato su Biological Trace Element Research, June 2011, Volume 141, Issue 1, pp 110–118, autori Jian Xu, Xiao-Li Liu, Xue-Feng Yang, Huai-Lan Guo, Li-na Zhao, Xiu-Fa Sun;http://link.springer.com/article/10.1007%2Fs12011-010-8728-8,https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20517655.
Alleviation of cyclic heat stress in broilers by dietary supplementation of mannan-oligosaccharide and Lactobacillus-based probiotic: Dynamics of cortisol, thyroid hormones, cholesterol, C-reactive protein, and humoral immunity, pubblicato in Poultry Science Volume 89, Issue 9Pp. 1934-1938 , autori M. U. Sohail, A. Ijaz. et al.;http://ps.oxfordjournals.org/content/89/9/1934.

 Monica Brignolo
Monica Brignolo
Asti
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Ma buongiorno!!!!!!!!!!!!😍😁oggi controllo oncologa della mia mamma!! Recupero del 90%!!!!! E questo grazie a super FRANCESCO!!!!!!✨✨✨ grazie grazie grazie

1 commento su “Tiroide, intestino, disbiosi, sibo”

  1. Sono impressionata, devo ammetterlo. Raramente mi imbatto in un blog
    che sia altrettanto educativo e coinvolgente e, senza dubbio, hai colto
    nel segno . La questione di cui troppe poche persone parlano in modo intelligente.
    Sono molto felice di essermi imbattuto in questo durante la mia ricerca di qualcosa al
    riguardo.

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