Seno fibrocistico

L’integrazione di iodio ha portato alla scomparsa dei sintomi di dolore al seno, tremore e “sindrome delle gambe senza riposo”

Atto finale : Iodio e relazione degli equilibri 

Seno fibrocistico , ipotiroidismo, dolore al seno,, sindrome delle gambe senza riposo, cancro al seno, osteoporosi

alcune ricerche recenti che vanno un poco oltre le linee guida ufficiali, pubblicate su una rivista poco conosciuta, per quanto menzionata anche su pubmed, che si chiama The Original Internist .

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Iniziamo con l’articolo Optimum Levels of Iodine for Greatest Mental and Physical Health (“Livelli ottimali di iodio per il maggiore benessere fisico e mentale”) , che riporta studi compiuti già all’inizio del 1900,

riguardo alla prevenzione del gozzo. Il primo di essi è stato compiuto su una campione di popolazione studentesca femminile (10-18 anni) in una città statunitense dove il gozzo era endemico tra la popolazione (e particolarmente diffuso tra le ragazze nell’età della pubertà);

la dose somministrata era di 0,2 grammi di ioduro di sodio (NaI) al giorno per dieci giorni per un primo ciclo in primavera, seguito da un secondo ciclo dopo sei mesi.

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Si tratta quindi di una dose circa 1000 volte maggiore di quella attualmente raccomandata, anche se bisogna dire che facendo la media giornaliera, ovvero suddividendo la quantità totale di 4 grammi per 365 giorni, si arriva 12 mg al giorno di ioduro che corrispondono a 9 mg di Iodio.

Il risultato è stato che dopo due anni e mezzo ci sono stati 495 casi di gozzo nel gruppo di controllo, e soli 5 nel gruppo di ragazze che hanno assunto l’integratore di iodio , e lo iodismo (effetto collaterale dovuto all’eccessiva assunzione di iodio) è stato registrato nello 0,5 % dei soggetti.

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Uno studio simile, condotto in Svizzera con dosi molto ridotte di 10-15 mg di iodio alla settimana, ovvero circa 2 mg di iodio al giorno, ha portato ad un valido risultato in termini di prevenzione del gozzo, e nessun caso di iodismo.

L’articolo Optimum Levels of Iodine for Greatest Mental and Physical Health cita quindi il fatto che in Giappone per tradizione vengono consumate alghe nelle zuppe (spesso anche due volte al giorno) per un consumo totale di iodio che aumenta nella popolazione che vive lungo la costa e diminuisce nella popolazione che vive nelle zone interne.

E in sé queste ultime è stato misurata un’assunzione di iodio di circa 4 mg al giorno (dedotti dai 3,4 mg al litro mediamente escreti nell’urina), è evidente che i giapponesi che vivono sulla costa assumono circa 100 volte la dose di iodio raccomandata dalle nostre autorità sanitarie (una decina di mg al giorno).

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Secondo gli autori dell’articolo l’assunzione media di iodio da parte delle persone che vivono sulla costa del Giappone arriva a 13 mg, sebbene altri autori contestano tale dato (la quantità di iodio presente nelle alghe prima della cottura in genere diminuisce perché lo iodio sotto forma di I2 è un gas ed in parte evapora).

È importante notare che dosi giornaliere di 0,1 ml Lugol al 5% (una soluzione a base di iodio puro e ioduro di potassio, un tipico integratore di iodio) vengono consigliate nella 19a edizione (1995) del libro Remington’s Science and Practice of Pharmacy, e tale dose corrisponde per l’appunto a 12,5 mg di iodio.

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Una cosa molto importante da notare, evidenziata da Ghent et al. , è che si è passati da una incidenza di appena il 3% del seno fibrocistico nel 1928 ad una incidenza dell’89% nel 1973 .

Nei primi anni del 1900 il Lugol era molto più conosciuto e utilizzato, ogni farmacia poteva procurarlo ai propri clienti (oggi invece bisogna cercare una farmacia galenica, attrezzata un piccolo laboratorio per la preparazione del farmaco),

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in seguito con l’avvento di linee guida (diramate dai vari ministeri della sanità) che si basavano su dosi giornaliere raccomandate molto più basse, è possibile che la carenza di iodio abbia portato alla diffusione di tale patologia.

Finito di descrivere la lunga (ma interessantissima) introduzione dell’articolo, veniamo al piccolo studio su 10 pazienti di sesso femminile che in esso viene descritto, utilizzando delle pastiglie contenenti 5 mg di iodio e 7,5 mg di ioduro di potassio.

I risultati sono stati quelli di normalizzare il livello ematico di piastrine e in due soggetti di normalizzare i livelli dell’ormone TSH (che prima erano a livelli di ipotiroidismo subclinico, ovvero fase che può facilmente preludere all’ipotiroidismo vero e proprio) .

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L’integrazione di iodio ha portato alla scomparsa dei sintomi di dolore al seno, tremore e “sindrome delle gambe senza riposo” .

In conclusione nell’articolo si passano in rassegna diversi studi che collegano il tumore al senso alla carenza di iodio, forse anche a causa della mancata esplicazione dell’attività antiossidante degli ioduri. 

L’articolo The thyroid, iodine and breast cancer ci informa sulla maggiore probabilità di ammalarsi di malattie autoimmuni della tiroide (e altri problemi tiroidei) per le donne con cancro al seno e ci ricorda che le malattie della tiroide e il cancro al seno (nonché l’osteoporosi) hanno in comune un picco di incidenza dopo la menopausa).

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Inoltre è particolarmente importante la conclusion dell’abstract dell’articolo:

Un’area nella quale le funzioni della tiroide e il seno si sovrappongono e l’utilizzazione dello iodio assunto con la dieta.

I risultati sperimentali che mostrano l’abilità dello iodio o delle alghe ricche di iodio di inibire lo sviluppo dei tumori del seno è supportata dalla relativamente bassa percentuale di tumori al seno nelle donne giapponesi che consumano una dieta ricca di alghe contenenti iodio.

Un possibile meccanismo esplicativo dell’azione curative/preventiva dello iodio rispetto al tumore al seno sono alcune ricerche che mostrano che lo iodio inibisce la promozione del cancro attraverso la modulazione della via metabolica degli estrogeni .

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Di questa connessione parla anche l’articolo Iodine and mammary cancer , che afferma in maniera molto chiara come lo iodio sia essenziale per la normale funzionalità del seno nei mammiferi e che la sua mancanza può portare a diverse problematiche, incluso il tumore.

Pur se questo articolo come altri non si sbilancia troppo, conclude che ci sono grandi potenzialità per l’utilizzo dello iodio nella prevenzione e nella cura del cancro al seno.

Per ulteriori approfondimenti cito il libro Breast Cancer and Iodine : How to Prevent and How to Survive Breast Cancer (“Cancro al seno e iodio: come prevenire e come sopravvivere al tumore al seno”) del dottor David Darry, l’articolo Transdermal Breast Cancer Treatments del dottor Sircus che parla anche di applicazioni transdermiche di iodio sul seno; l’articolo Iodine prevents breast cancer su Natural News .

E adesso trattiamo un po’ più in dettaglio il rapporto tra selenio iodio e tiroide.

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L’articolo Selenium and the thyroid gland: more good news for clinicians ci informa che la tiroide è l’organo del nostro corpo a più alto contenuto di selenio (per grammo di tessuto) e che nei pazienti col morbo di Hashimoto e nelle donne incinte con anticorpi contro la tiroide perossidasi l’integrazione di selenio porta ad una diminuzione dei livelli di questi anticorpi

(che sono l’espressione del carattere auto-immune della malattia, ovvero dell’aggressione del sistema immunitario contro ciò che non dovrebbero aggredire) e porta ad un miglioramento della ghiandola tiroidea (per quanto visualizzato con una rilevazione tramite ultrasuoni).

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L’articolo afferma anche che l’integrazione di selenio diminuisce significativamente la percentuale di tioriditi post partum, come riporta più rapidamente allo stato di equilibrio la funzionalità della tiroide nel morbo di Graves ed è utile anche nei casi di orbitopatia.

Anche l’articolo Selenium and thyroid autoimmunity riferisce di una diminuzione dell’infiammazione e del livello di anticorpi contro la tiroide ossidasi, ovvero di un miglioramento del quadro clinico della tiroidite autoimmune, in seguito a integrazione di selenio. 

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Sebbene vi siano in letteratura anche articoli che mostrerebbero effetti dubbi dell’integrazione di selenio, il motivo è presto chiarito da uno studio molto accurato, Selenium treatment in autoimmune thyroiditis: 9-month follow-up with variable doses che mostra come solo dosi di 200 mg di seleniuometionina sono riusciti a far diminuire i livelli degli anticorpi contro la tiroide perossidasi.

659 Iodine replacement in fibrocystic disease of the breast. Canadian Journal of Surgery 1993 Oct;36(5):453-60, autori Ghent WR, Eskin BA, Low DA, Hill LP; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8221402
660 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/nlmcatalog…; vedi anche http://www.worldcat.org/…/original-internist-…/oclc/43303604
661 The Original Internist, 9:5-20, 2002, autori Abraham, G.E., Flechas, J.D., Hakala, J.C.
662 Prevention and treatment of simple goiter Atlantic Journal of Medicine 1923 26:437-442, autore Marine D; non ritracciabile per esteso sul web ma citato da numerosi altri articoli. 
663 The prevention of simple goiter in man The Journal of Laboratory and CLinical Medicin 1917, vol 3 n. 1: 40-49, autori Marine D. Kimball O. P.; http://onlinelibrary.wiley.com/…/j.1753-4887.1975.…/abstract
664 Clinical evaluation of the iodide/creatinine ratio of casual urine samples as an index of daily iodide excretion in a population study Endocrinology Journal 1993 Feb;40(1):163-9; autori Konno N, Yuri K, Miura K, Kumagai M, Murakami S; abstract su https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7951490, articolo completo su https://www.jstage.jst.go.jp/…/endocrj19…/40/1/40_1_163/_pdf
665 Iodine replacement in fibrocystic disease of the breast Canadian Journal of Surgery, 1993; 36:453-460; autori Ghent W, Eskin B, Low D, and Hill L; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8221402.
Pathologico-anatomical and clinical investigations of fibroadenomatosis cystica mammae and its relations to other pathological conditions in mammae especially cancer, Acta Chiropratrica Scandinava, 1928; 10:1-48, autore Sem BC. Mammary duct proliferation in the elderly: A histopathologic study, Cancer, 1973; 31:130-137, autori Kramer WM, Rubin BF; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/4345607.
667 Condizione che porta alla necessità di muovere le gambe per trovare sollievo a formicolii o brividi, e che porta a muoversi continuamente durante il sonno, interrompendo il sonno stesso), nonché un aumento del ph delle urine da 6 a 7 (che passa quindi da debolmente acido a neutro.
668 Breast Cancer Research. 2003; 5(5): 235–238, autore Peter PA Smith; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC314438/.
669 Iodine Alters Gene Expression in the MCF7 Breast Cancer Cell Line: Evidence for an Anti-Estrogen Effect of Iodine, Journal of Medical Science 2008; 5(4):189-196, autori Frederick R. Stoddard II1,2, Ari D. Brooks1, Bernard A. Eskin3, Gregg J. Johannes; www.medsci.org/v05p0189.htm.
670 Advances in Experimental Medicine and Biology. 1977;91:293-304, autore Eskin BA; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/343535.
671 http://drsircus.com/c…/transdermal-breast-cancer-treatments/.
672 http://www.naturalnews.com/027530_iodine_breast_cancer.html.
673 pubblicato su Clinical Endocrinology, 2013 Feb;78(2):155-64, autori Drutel A, Archambeaud F, Caron P, https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23046013
674 Per quanto venga segnalato anche un rischio di diabete correlato all’uso per lungo tempo di integratori di selenio, l’articolo precisa che ci sono al momento pochi dati disponibili sugli effetti collaterali dell’integrazione del selenio. 
675 Pubblicato su Biologics 2008 Jun; 2(2): 265–273, autore 

Elena Bottoni
Elena Bottoni
Marotta (PU)
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Francesco è un angelo, competente e professionale. Ogni volta che sono in difficoltà mi aiuta con successo a rimettermi in pista. Conoscerlo è stata una fortuna❣️

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