La salute come scelta
Come riprogrammare
IN MODO FISIOLOGICO CELLULE STAMINALI TUMORALI
La riprogrammazione delle cellule staminali tumorali, Che significa la possibilità di condizionare il destino delle cellule staminali tumorali, offre la possibilità di trovare nuovi trattamenti , che agiscono in modo fisiologico, senza manipolazione genetica.
Le ultime scoperte scientifiche hanno evidenziato e chiarito i meccanismi biochimici che controllano la proliferazione e la differenziazione cellulare.
Mentre i quattro fattori di trascrizione Oct4, Sox2, Klf4 e cMyc hanno dimostrato di essere sufficiente per indurre cellule pluripotenza in fibroblasti, ci sono inoltre molte ricerche nel studiare i meccanismi del differenziamento cellulare e le proprietà specifiche di cellule staminali, in particolare la loro plasticità e capacità di trans-differenziazione.
Queste ricerche sono state fondamentali nel campo del trattamento riparativo, rigenerativo e nella medicina dei trapianti. Infatti la produzione di ingegneria genetica di fattori regolatori individuati attraverso tale ricerca, ha permesso la produzione di nuovi tessuti e una nuova categoria di prodotti per terapia cellulare, in cui si svolge l’azione biologica principale dalle cellule o tessuti, anche se in presenza di matrici o rivestimenti organici o inorganici.
Esempi di questo tipo di prodotto sono stati effettuati in vitro su pelle coltivata, prodotti costituiti da elementi cellulari per la ricostruzione di ossa, cartilagini, denti, ecc. Più importante è il fatto che una caratterizzazione molto analitica e dettagliata di cellule staminali ha permesso la comprensione dei comportamenti di cellule tumorali, che hanno un ruolo cruciale nella determinazione della loro malignità.
Il comportamento maligno delle cellule tumorali può essere attribuito alla presenza di cellule con caratteristiche simili a quelle delle cellule staminali.
Recentemente ci sono stati studi che sono molto importanti per capire il ruolo delle cellule embrionali e del microambiente nel controllo del comportamento di cellule tumorali e per ripristinare le cellule tumorali verso fenotipi normali.
Nuovo Paradigma in Medicina
È importante notare che la ricerca sulla possibilità di cellule staminali del cancro e riprogrammazione richiede un approccio complesso alla questione. In realtà, il problema richiede lo studio di reti di sostanze e geni coinvolti nella fase di riprogrammazione, richiedendo abilità in una varietà di differenti aree di ricerca, non semplicemente di modellazione medica / biologica, ma anche matematica e, in considerazione della complessità e non linearità dei processi in fase di studio.
Ciò significa cambiare il paradigma scientifico e passare da riduzionismo che studia solo singole molecole o singolo meccanismo di complessità, come descritto nell’articolo sul nuovo paradigma in medicina.
Il futuro vedrà il nostro impegno in un numero crescente di studi scientifici che richiedono una visione complessa della vita.
Trattamento fisiologico
Migliorare la salute e la conservazione delle cellule vitali per integrare la filosofia della medicina tradizionale con un approccio naturale. È un trattamento completamente fisiologici e biologici. Efficace al 100%.
Senza effetti collaterali negativi
L’attenzione per gli effetti benefici di sostanze naturali estende la portata di attenzione a tutto l’organismo psico-fisico sono coerenti con gli obiettivi e la missione del trattamento medico.
La medicina convenzionale utilizza la chemioterapia e altri trattamenti per uccidere le cellule danneggiate. Considerando che, questo nuovo farmaco, le cellule maligne o disfunzionali sono riprogrammati piuttosto che ucciso.
Senza effetti collaterali negativi.
Risultati attuali
Sette diverse linee tumorali umane (gliobastoma multiforme, il melanoma, epatocarcinoma, del rene, del colon e adenocarcinoma della mammella, leucemia linfoblastica acuta) sono stati trattati con fattori presi da embrioni di zebrafish in quattro diverse fasi di sviluppo:
a) fase morulare, caratterizzati da eventi solo moltiplicatore in e quindi fatto di cellule staminali embrionali totipotenti,
b) di medio-blastula / gastrula (50% epiboly), dove le cellule staminali embrionali totipotenti si differenziano in quelle pluripotenti,
c) cinque fasi somite
d) fase 20 somite, dove importanti eventi di differenziazione, caratterizzare la differenziazione dell’embrione intermedia e finale, ha luogo.
Tutte le linee cellulari tumorali hanno mostrato un significativo rallentamento della curva di crescita quando vengono trattati con fattori prelevate durante le fasi di differenziazione cellulare suddetti, con percentuali di inibizione vanno dal 73% del glioblastoma e 26 % del melanoma.
Media dello stato di sopravvivenza e le prestazioni complessive di risposta oggettiva del tumore sono state valutate. I risultati hanno mostrato un paziente 19,8% che hanno avuto una regressione e il 16% dei pazienti che hanno sperimentato una stabilizzazione con una sopravvivenza globale di oltre il 60% dei pazienti responsivi dopo 40 mesi, contro il 10% di quelli non reattivi. Un vasto miglioramento delle performance status è stato registrato in una grande maggioranza dei pazienti (82,6%).
La ricerca
Cosa dicono le più prestigiose università ed i laboratori di ricerca di tutto il mondo sulla trasformazione delle cellule tumorali in cellule normali.
Perché lo zebrafish, o Danio Rerio in linguaggio tecnico, è così presente in questo sito?
Potrebbe sembrare un pesce qualunque, in realtà oggi è l’animale più utilizzato come “cavia” nei laboratori di tutto il mondo. La sua alta compatibilità genetica con l’uomo, la facilità di allevamento, la produzione di uova trasparenti facilmente osservabili al microscopio e gli embrioni che si sviluppano in sole 48 ore hanno fatto si che lo zebrafish abbia addirittura superato l’utilizzo delle vere cavie.
(Nature) (Toxicology pathology)
Da oggi tutte le volte che vi verrà da dire “cavia da laboratorio” ricordatevi che sarebbe meglio dire “pesce da laboratorio”.
Il passaggio da un animale ad un altro è possibile perché i fattori che governano la fisiologia e specialmente l’evoluzione dell’embrione sono comuni a tutte le specie animali ed è possibile prelevarli da una specie e somministrarli ad un’altra ottenendo gli stessi effetti biologici.
(Journal of Tumor Marker Oncology)
Già nel 1988 alcuni ricercatori italiani, lavorando con lo zebrafish, fecero un’osservazione molto interessante che ha aperto nuovi orizzonti alla ricerca: se si innestano cellule tumorali in un embrione di zebrafish, costituito prevalentemente da cellule staminali, queste vengono o riprogrammate in cellule sane o indotte al suicidio. In ogni caso il tumore viene eliminato. Cancer Letter.
Ci vollero quasi 20 anni per dare corpo a queste osservazioni finché Nature, una delle più prestigiose riviste scientifiche al mondo, nel 2007 pubblicò un articolo dove veniva dimostrato come le cellule tumorali si comportino in maniera molto simile alle cellule staminali e nello specifico furono studiate quelle dello zebrafish.
Questa similitudine tra cellule tumorali e staminali è molto forte al punto che sulle cellule tumorali si attivano dei recettori che rispondono alle stesse proteine che agiscono sulle cellule staminali embrionali e che hanno il compito di trasformare l’iniziale massa informe delle cellule embrionali nei differenti tessuti che costituiscono il corpo del nascituro. Stiamo parlando dei fattori di differenziazione, cioè dei peptidi fondamentali per lo sviluppo della vita. (Nature).
Emerge quindi una tesi molto interessante: una cellula tumorale è una cellula che torna verso il suo stato arcaico, quando cioè era staminale e si comporta come tale.
Il suo sviluppo però ora non è più nel microambiente embrionale, dove sono presenti tutte le sostanze che ne controllano e coordinano la crescita in modo fisiologico. Sviluppandosi in organi maturi dei soggetti che si sono ammalati, perché i loro controllori embrionali sono molto minori, il tumore si sviluppa senza freni.
Infatti se impiantiamo cellule tumorali umane nell’embrione di zebrafish, quando sono abbondanti i fattori di differenziazione, queste cellule tumorali vengono differenziate e modificate in cellule normali. Impiantandole invece dopo l’organogenesi, quando sono diminuiti i fattori di differenziazione, crescono e riproducono il tumore. (Current Pharmaceutical Biotechnology)
Questo concetto spiega perché si è sviluppata negli ultimi anni una grande quantità di osservazioni ed esperimenti fatti in più parti del mondo.
Uno studio canadese ad esempio ha osservato sia in vitro che in vivo come i fattori di differenziazione staminale siano in grado di indurre l’apoptosi nelle cellule tumorali. Per i non addetti ai lavori l’apoptosi è il suicidio programmato delle cellule malate. (Anticancer Research).
A riprova di questo fatto si è constatato che cellule di melanomi umani maligni trapiantate in embrioni di zebrafish nella prima fase dello sviluppo pur avendo confermato il loro atteggiamento metastatico effettuando una migrazione nei vari tessuti, non hanno sviluppato il tumore. (Developmental analysis)
Si sono attivati in numerosi laboratori ed ospedali internazionali degli studi per verificare questa tesi e ricercare un modo per offrire una valida risposta ai malati di tumore integrando quei fattori embrionali carenti nei soggetti che si sono ammalati.
Numerosi studi in vitro, su animale e sull’uomo stanno dimostrando che la tesi è valida e le principali ricerche si sono concentrate sul tumore al fegato, al colon, alla prostata, al rene, al seno e poi sono stati studiati anche il glioblastoma, il melanoma, l’adenocarcinoma e leucemia linfoblastica. (Journal of Tumor Marker Oncology)
Similmente testando i fattori dello zebrafish su cellule di tumore del colon CaCo2 si è notato il blocco della proliferazione tumorale e l’induzione dell’apoptosi. (Apoptosis)
Prende sempre più corpo la consapevolezza che la presenza di fattori delle staminali embrionali protegga dallo sviluppo dei tumori mentre la carenza permetta alle cellule tumorali di svilupparsi.
Sono in corso molti studi sullo zebrafish e con questo sito vogliamo raccogliere tutte le ricerche scientifiche su tale argomento e metterle a disposizione di medici e pazienti che vogliono saperne di più. Non vogliamo dare false speranze ma solo riportare fedelmente i lavori scientifici e semplificare il lavoro di ricerca delle pubblicazioni sull’argomento. Esistono infatti milioni di ricerche di ogni tipo in tutto il mondo e sarebbe umanamente impossibile essere aggiornati su tutto.
Dopo più di 25 anni di ricerche nel campo medico il dott. Pier Mario Biava ha formulato 2 prodotti innovativi
“CELL INTEGRITY BRAIN contiene fattori che contribuiscono a ripristinare le normali funzioni fisiologiche delle cellule nervose, con effetti positivi sul performance status e sulla qualità della vita.
CELL INTEGRITY REPROGRAM contiene una composizione equilibrata di sostanze che hanno dimostrato di poter migliorare la qualità della vita e le condizioni complessive di pazienti con malattie croniche debilitanti come quelle neoplastiche”
http://www.oncovita.it/demo/index.php/it/la-ricerca
http://www.staresani.it/alimentazione/synchrolevels-tumori-reversibili/
http://www.piermariobiava.it/

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