La struttura e personalità
Il carattere di tipo orale trae origine dall’arresto del normale sviluppo durante la fase orale della vita. La causa è l’abbandono: il bambino perde la propria madre, perché essa muore, perché si ammala, o perché si ritrae da lui. La madre ha dato al bambino, ma non abbastanza. In molti casi ha «finto» di dare o ha dato suo malgrado.
Così il bambino ha compensato la perdita diventando «indipendente» anzitempo, in molti casi iniziando a camminare o a parlare troppo presto.
Nasce in lui una certa confusione sulla ricettività ed egli ha paura di chiedere ciò di cui ha bisogno perché nel profondo è convinto che non lo riceverà. Il suo bisogno di cure produce dipendenza, tendenza ad aggrapparsi, ad afferrare, nonché una diminuzione dell’aggressività.
Il bambino compensa con un comportamento indipendente che tuttavia, sotto stress, crolla. Allora la sua ricettività diventa passività sprezzante e l’aggressività si trasforma in avidità.
La persona di tipo orale soffre fondamentalmente di privazione, si sente vuota e non vuole assumersi responsabilità. Il suo corpo tende a essere poco sviluppato, con muscoli flaccidi, e soffre di improvvisa debolezza.
Non ha un aspetto adulto, maturo, il suo petto è incavato e freddo, la sua respirazione non è profonda e a volte ha occhi che risucchiano l’energia altrui. In termini psicodinamici la persona di tipo orale si aggrappa agli altri perché ha paura di essere abbandonata.
Non è in grado di stare da sola e prova un bisogno esagerato di calore e di sostegno, che cerca di ottenere dall’esterno per compensare la terribile sensazione di vuoto interiore.
Reprime i suoi forti desideri, la sua aggressività e la rabbia provocata dall’abbandono. Il sesso è un’esperienza che serve a ottenere il calore e la vicinanza di un’altra persona.
L’individuo di tipo orale ha avuto molte delusioni nella vita; spesso i suoi tentativi di creare un contatto sono stati frustrati. Ciò ha provocato in lui amarezza e la sensazione di non ricevere mai abbastanza.
Ma egli non può essere appagato, perché ciò che cerca di soddisfare è un desiderio profondo che non vuole riconoscere e che cerca di compensare in altro modo. A livello di personalità chiede di essere alimentato e soddisfatto.
Nell’interazione con gli altri si esprime attraverso domande indirette che suscitano atteggiamenti materni e protettivi. Ma questo non lo appaga, poiché è un adulto, non un bambino. Quando entra in terapia il tipo orale lamenta un’eccessiva passività e stanchezza;
nel corso della terapia la questione da affrontare è che deve trovare alimento nella propria vita. Ma egli crede che per soddisfare questo bisogno debba rischiare l’abbandono o l’insincerità dei sentimenti da parte degli altri.
Così il suo intento negativo sarà: «Farò sì che tu mi dia ciò di cui ho bisogno» o «Nego di aver bisogno». In questo modo si produrrà il seguente dilemma: «Se sono io a chiederlo, non è amore; se non lo chiedo, non lo otterrò».
Per risolvere questo problema in terapia il soggetto ha bisogno di identificare le sue necessità e appropriarsene, e di imparare a vivere in modo che siano soddisfatte. Deve imparare a reggersi sulle sue gambe.
Nel processo terapeutico ci si imbatte anzitutto nella cosiddetta «maschera»: «Non ho bisogno di te» o «Non voglio chiedere».
Scavando più a fondo nella personalità si arriva all’io inferiore, che dice: «Prenditi cura di me». Poi, quando inizia il processo risolutivo, emerge l’io superiore che riconosce di essere soddisfatto e realizzato.
L’io superiore e il compito karmico del tipo orale Il tipo orale deve imparare ad avere fiducia nell’abbondanza dell’universo e invertire il processo cui è abituato, che consiste nell’afferrare. La sua necessità è dare. Ha bisogno di rinunciare al suo ruolo di vittima e di riconoscere ciò che effettivamente riceve.
Deve affrontare la sua paura di stare da solo, entrare in profondità nel suo vuoto interiore e scoprire che in esso vi è vita in abbondanza.
Una volta che si è appropriato dei suoi bisogni ed è in grado di reggersi sulle proprie gambe potrà dire «Ci sono arrivato» e consentire alla sua energia più profonda e interna di liberarsi.
Il panorama interiore del tipo orale è come uno strumento musicale finissimo, come uno Stradivari. Questo individuo ha bisogno di intonare il proprio strumento perfettamente e di comporre la propria sinfonia.
Quando intona la sua melodia, unica e irripetibile, nella sinfonia della vita, allora si sente realizzato. Quando l’io superiore è stato liberato, il soggetto orale può fare un buon uso della propria intelligenza in attività creative nel campo dell’arte o delle scienze.
Ha un dono naturale per l’insegnamento perché i suoi interessi sono molteplici ed egli è sempre in grado di collegare le conoscenze al cuore.
Barbara Ann Brennan “Mani di Luce“