Quale fibra alimentare

Se assumiamo in grande quantità (magari anche sotto forma già naturalmente fermentata, come con i crauti) il nostro microbiota rifiorirà presto,

Le fibre indigeribili

Le fibre indigeribili si trovano nei legumi (piselli, fagioli, ceci, lenticchie), nei semi oleosi (noci, nocciole, mandorle, lino, sesamo ecc.) e nei cereali davvero integrali che contengono l’endosperma o parte germinativa, (non nelle farine finto integrali dei prodotti industriali), oltre che nelle parti più dure (gambi, bucce, semi) di frutta e verdura.

David Perlmutter, neurologo americano che ha a lungo studiato gli effetti del microbiota nella prevenzione delle patologie del cervello (Alzheimer, Parkinson, Sclerosi multipla, SLA), segnala come particolarmente importanti l’uso abituale di aglio, cipolla, porri, carciofi, asparagi e verze.

Se ne assumiamo in grande quantità (magari anche sotto forma già naturalmente fermentata, come con i crauti) il nostro microbiota rifiorirà presto, e indurrà anche ulteriore consumo di questi stessi alimenti in quanto i batteri produrranno molecole segnale che ne collegheranno il consumo al piacere.

Non c’è però solo la fibra a nutrire il microbiota. Ci sono anche i grassi, che devono essere naturali e variati tra saturi (animali), monoinsaturi (oliva) e polinsaturi (pesce, semi oleosi) e proteine della massima possibile varietà e provenienza.

Inoltre l’assunzione diretta di lattobacilli e bifido batteri attraverso lo yogurt naturale da latte intero biologico rappresenta una salutare abitudine (anche solo un cucchiaio nel latte di riso o di soja per chi abbia sensibilità ai latticini).

Ricordiamoci che lo yogurt industriale alla frutta o “magro”, dolcificato con ogni genere di zucchero raffinato e con marmellate edulcorate e conservanti, non ha nulla a che vedere con uno yogurt sano e può solo danneggiare il nostro microbiota.

Altrettanto dannosi sono gli alimenti raffinati (pane, pasta, riso, farine 00), lo zucchero in tutte le sue forme (bianco, di canna, sciroppo, malto), i grassi idrogenati o alterati (margarine, oli industriali, fritti) e le proteine a basso valore biologico.

Va anche detto che una volta che l’equilibrio è stato ben ricostruito le possibilità di alterare per via alimentare il nostro stabile ambiente intestinale sono poche.

Un sistema in buon equilibrio è in grado di rispondere adeguatamente a piccole perturbazioni. Non deve dunque preoccuparci il singolo sgarro settimanale.

Se invece ci rendiamo conto del fatto che consumiamo a giorni alterni farine raffinate, cibi senza fibra, oli di cattiva qualità, zuccheri nascosti, conservanti (presenti in salumi, scatolame, formaggi industriali, frutta trattata) e ogni tanto non ci facciamo mancare un piccolo ciclo di antibiotici, è probabile che il nostro “bosco” non sia per nulla in equilibrio e sia sensibile a qualunque piccolo disturbo esterno.

Se poi al nostro gonfiore, alla nostra disbiosi, alla nostra stipsi, reagiamo con lassativi irritanti, gastroprotettori, procinetici e magari un’indagine sull’Helycobacter pilori da eradicare con 3 diversi antibiotici e un gastroprotettore, la frittata è fatta.

Ricordiamoci che una volta che i microbi “sbagliati” (quelli che si cibano delle farine raffinate, dei grassi alterati, dello zucchero, degli alcolici) hanno attecchito, non sono poi così facilmente eliminabili.

Lotteranno attivamente per difendere le proprie posizioni, producendo neurotrasmettitori del piacere relativi a quegli pseudo-alimenti. Invertire la rotta non è facile e non è difficile, ma richiede impegno. Bastano 15 giorni ben fatti, talvolta, senza zucchero, farine bianche, additivi e conservanti, per rimettere a posto le cose.

Verso questo complessivo riequilibrio deve tendere la cura di un medico di segnale che voglia occuparsi seriamente di food sensitivities.

Eseguire qualche rotazione alimentare, restando poi preda costante di trattamenti antibiotici o con gastroprotettori non consentirà facilmente di uscire dal problema. Solo una cura integrata rivolta ad un riequilibrio di tutti i fattori ci consentirà di liberarci per sempre dalle nostre sensibilità alimentari e dalle patologie ad esse correlate.

Bibliografia: Medicina di Segnale

Sara Cicerchia
Sara Cicerchia
Fano
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