Malva
(Malva sylvestris)
Nella medicina popolare la malva è ben nota.
Le nostre nonne ne conoscevano il valore e la utilizzavano anche esternamente contro patereccio, foruncoli, focolai di pus e ferite facilmente infiammabili, ma anche contro eczemi.
Principi attivi: glicosidi flavonici, mucillagine e tannini. I fiori contengono anche malvina.
Quali sostanze attive sono note mucillagini che per idrolisi danno acido galatturonico, galattosio, glucosio ed un metil pentoso, piccole quantità di tannini, un pigmento antocianico (Malvina), acido caffeico e acido clorogenico.
La malva possiede proprietà emollienti, antinfiammatorie e debolmente lassative. La malva forma uno strato protettivo sulla mucosa irritata ed infiammata come pure delle vie respiratorie ed agisce nelle malattie da raffreddamento delle prime vie aeree.
Parti utilizzate: foglie e fiori.
Modo d’uso: infusi di un cucchiaino da tè di fiori e foglie secche per una tazza d’acqua bollente, coprire, lasciare in infusione per 10-15 minuti. Filtrare.
Dose: a volontà.
Per uso esterno si usa per cataplasmi di foglie con farina di lino nelle dermatosi.
Decotto (una manciata per un litro d’acqua, bollire 15 minuti) per lavaggi oculari, irrigazioni vaginali, lavaggi delle piaghe e ferite, sciacqui alla bocca per afte e glossite.
Macerati di radice (una manciata per un litro d’acqua a temperatura ambiente, lasciar macerare per 5-6 ore, possibilmente le radici fresche) si usano per esofagiti, gastriti, coliti e stipsi.
Malva rotundifolia si usa per minestre e minestroni. L’industria usa la mucillagine di malva nelle creme per la pelle screpolata e nei gel solari.
