Quanto all’intestino crasso, esso svolge un ruolo di netturbino, di evacuatore. Trasporta e permette di eliminare le materie organiche che abbiamo ingerito e che non sono state assimilate.
In tal modo evita all’organismo di intasarsi, di incrostarsi, di giungere a saturazione e, di conseguenza, di «soffocare», di intossicarsi.
Per convincersene è sufficiente osservare cosa accade quando c’è uno sciopero di netturbini in una grande città.
L’intestino crasso contribuisce quindi ad una buona «respirazione» del corpo. Ciò ci permette di comprendere meglio perché in campo energetico l’intestino crasso sia complementare al polmone.
Le malattie dell’intestino crasso
Tensioni e sofferenze dell’intestino crasso indicano che tratteniamo le cose, che impediamo loro di partire.
Paura di fallire, di sbagliare, eccessiva riservatezza (timidezza) o rifiuto di lasciar andare, di allentare, si manifestano mediante disturbi dell’intestino crasso (costipazione, dolori, meteorismo, flatulenza, eccetera).
Le malattie dell’intestino crasso ci parlano anche della nostra difficoltà a «cicatrizzare», a dimenticare le esperienze negative, e l’acidità segnalerà spesso la presenza supplementare di una collera repressa e trattenuta.
Poiché serve a eliminare, ad espellere quanto abbiamo ingerito (alimenti) e che non abbiamo assimilato, l’intestino crasso serve altresì a scaricare, a respingere le esperienze che non abbiamo ingerito (vissuto) e che non abbiamo accettato.