L’effetto placebo che cosa è?

Nel Parkinson si sa: manca la dopamina. bene si è arrivati a proporre il trapianto di neuroni dopaminergici ....

Sicuramente è un condizionamento ambientale

si entra in uno studio clinico si pensa di ricevere l’ultimo farmaco inventato, ci si sente seguiti, coccolati (lo sponsor offre 2-3 mila euro a paziente reclutato,

si era arrivati a 10 mila, ma i comitati etici oggi lo impediscono), si possono effettuare esami in poco tempo, al di fuori dello studio ci vorrebbero mesi, … quindi?

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Gli studi sul condizionamento ambientale mostrano che un topolino che è stato reso dose dipendente da dosi medio alte di cocaina (che all’inizio lo avrebbero ucciso) muore di over dose se la stessa dose gli è somministrata nella gabbia di dimora, mentre ha crisi di astinenza se una volta messo nella gabbia dove è solito ricevere la droga, questa non viene somministrata.

Ovvero il topolino ha capito che la sostanza che gli viene iniettata quando è in quella gabbia gli altera il sistema inibitorio/eccitatorio, quindi lo sbilancia a compensare.

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Se la droga gli viene iniettata prima che si sia “preparato”, è letale, una volta che ha sbilanciato il sistema inibitore/eccitatorio ha crisi di astinenza se la droga non viene data.

La capacità dell’uomo a percepire l’ambiente è molto maggiore di quella del topolino

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Qual è l’incidenza dell’effetto placebo?

In media un 30% dei pazienti arruolati risponde al placebo, nei disturbi psicosomatici si arriva all’80%, ma, che sciocchini, è ovvio: il farmaco cura le vere malattie, non quelle psicosomatiche che sono immaginarie!

Eppure una meta-analisi riporta che nel sottogruppo di pazienti affetti da artrite reumatoide che hanno avuto pregresse positive risposte con i farmaci, la risposta al placebo arriva ad essere l’83%!!!!

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Che l’artrite reumatoide sia psicosomatica?

Un gruppo di ricercatori intitola un articolo: l’AR è una malattia intestinale? Dato i risultati che ottengono con un agente disinfiammante.

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Nel Parkinson si sa: manca la dopamina

Bene si è arrivati a proporre il trapianto di neuroni dopaminergici, un intervento neurochirurgico a scatola cranica aperta. Anche li è riportato un effetto placebo. Qual è il placebo? l’intervento simulato!!!!

Se invece che in una sala chirurgica vestiti con i camici, fosse fatto sotto una tenda, il risultato sarebbe stato lo stesso. Il bello è che un articolo su Science, rivista di un certo livello, riporta che chi migliora (evitiamo per pudore il termine guarisce) produce più dopamina, anche quelli con l’intervento simulato!!!

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Come fanno?

semplice, migliorano la loro flora intestinale, quindi riducono una disbiosi che demolisce eccessivamente la tirosina, precursore della dopamina, in tiramina.

Anche negli studi sul dolore è riportato un effetto placebo, che scompare se somministro naloxone che blocca il legame delle endorfine ai recettori. Quindi chi risponde al placebo produce più endorfine.

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Ma non è finita…uno studio dimostra che gli effetti collaterali segnalati con il placebo sono gli stessi di quello del farmaco.

Adesso analizziamo quanti sono gli studi clinici controllati in un anno in tutto il mondo. Valutando una risposta al placebo del 30% viene fuori che ogni anno dai 4 ai 7 milioni di persone rispondono al placebo.

Non è quindi impossibile, ma se anche fosse su un decimo di questo numero, ci dimostra che possiamo guarire SENZA farmaco, grazie a endogeni e quindi potenti meccanismi di riparazione. Inutile che vi dica che chi li gestisce è il microbiota intestinale.

Prof. Paolo Mainardi

Federica Zanchetti
Federica Zanchetti
Pesaro (PU)
Un’esperienza UNICA, ed indescrivibile. Un’esplosione di emozioni e pensieri. Un vero e proprio percorso CON SÉ STESSI, e con la propria AnimA. Ho imparato a conoscermi e a parlarmi e solo così sono riuscita e vivere bene con me stessa. Una sola parola: GRAZIE ✨🦋🌼🌞

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