Il suo uso è arrivato fino a noi attraverso le opere dei frati cappuccini. L’efficacia del gel di malva è maggiore se assunto di frequente durante la giornata, senza introdurre alimenti che irritano l’intestino, in concomitanza dei pasti e durante le ore di digiuno o semi-digiuno accompagnato da brodo di ossa per favorire la guarigione.
L’ideale è utilizzare la pianta fresca, radici comprese, lavarla e farla sobbollire per almeno 3 – 4 ore. La ricetta originale suggerisce di far bollire la malva insieme con del riso (in parti uguali), che deve diventare stracotto.
Ne risulta una pappetta che i frati, nei loro testi, consigliano di mangiare per 3 giorni consecutivi, senza introdurre nient’altro se non delle tisane calde, in modo da “risanare le budella”. [897]
Il riso migliore per preparare questa antica ricetta di “emergenza” è il semi integrale da agricoltura biodinamica, un metodo di cultura che non usa alcun genere di trattamenti chimici.