Gli Apache la usano per
Larrea (Larrea divaricata)
Parti utilizzate: ramoscelli e foglioline, frutti.
Modo d’uso per collutorio: infuso un cucchiaino da tè d’erba per un litro d’acqua bollente, coprire, lasciare a riposo per un’ora.
Si usa per gargarismi oppure come tisana in dose massimo 3 tazze al giorno.
Le cavie alimentate con Larrea per lunghi periodi e in dose elevata hanno sviluppato problemi renali e linfatici. Questi problemi non sono stati riscontrati nell’uomo, ma per prudenza si sconsiglia l’uso se non per brevi periodi e basso dosaggio.
Nelle cure si usa per mal di denti (risciacqui riducono la comparsa della carie dentale del 75%) , piorrea alveolare, disturbi bronco-polmonari.
Gli Apache la usano tutt’oggi per curare il raffreddore, bronchite, ferite purulenti, varicella melanomi (oltre alle cure tradizionali), artritismo, rallenta il processo d’invecchiamento (agendo sul processo d’ossidazione),
Larrea contiene: un acido nordiidroguaiaretico e siglato come NDGA, che risulta la principale sostanza attiva della droga.
NGDA è un potente antiossidante, ciò significa che previene e ritarda il naturale processo distruttivo delle cellule, il che significa l’invecchiamento fisiologico dei tessuti, degli organi e del corpo.
Posologia: come collutorio un cucchiaio colmo della droga in ¼ di litro d’acqua bollente, riposo un’ora, per fare gargarismi.
Per uso interno tre tazze da tè al giorno.
Si sconsiglia l’uso della droga nei bambini sotto i 2 anni e nelle persone anziane sopra 65 anni. (o dimezzare la dose per uso interno).
L’estratto standardizzato in NGDA è più efficace e deve essere preso alla dose di 200-250 mg al giorno.
Si sconsiglia l’uso ai sofferenti di nefrite e malattie linfatiche.
Ultime notizie: Gli esperti avvisano di evitare questa pianta.
Contiene sostanze che possono danneggiare il fegato e provocare epatiti acute o croniche.