La vitamina K?

Ma qual è l’azione della vitamina K? Inibisce l’azione degli osteoclasti e “attiva”, carbossilandola, l’osteocalcina, una proteina prodotta dagli osteoblasti sotto l’influenza della vitamina D.

Ma qual è l’azione della vitamina K?

Inibisce l’azione degli osteoclasti eattiva”, carbossilandola, l’osteocalcina, una proteina prodotta dagli osteoblasti sotto l’influenza della vitamina D, permettendo così la deposizione del calcio nella matrice proteica ossea.

Infatti l’osteocalcina consente la creazione di una trama calcificata che conferisce all’osso resistenza e flessibilità. 

Dov’è prodotta o contenuta la vitamina K2?

Quest’ultima è presente anche in alcuni alimenti come i formaggi fermentati e la soia fermentata (per esempio il natto giapponese). Quindi: le situazioni disbiotiche con scarsa sintesi di menachinone da parte della flora intestinale residente (patologie dell’apparato gastrointestinale o uso prolungato di antibiotici),

la ridotta secrezione della bile (le vitamine K1 e K2 sono liposolubili), l’assunzione di anticoagulanti tipo dicumarolici (antagonisti) potrebbero tutti predisporre a uno stato carenziale. 

Purtroppo la stessa produzione endogena di vitamina K e la sua assunzione alimentare tendono a diminuire spontaneamente con l’età.

La vitamina K2 ha la principale funzione di consentire al calcio di depositarsi nell’osso e non nelle arterie e in genere nei “soft tissues” (come rene, articolazioni, cervello). 

Si potrebbe semplificare dicendo che la vitamina D determina l’assorbimento del calcio a livello intestinale ma il suo trasporto e la sua fissazione nell’osso sono a carico della vitamina K2.

Recenti ricerche ne suggeriscono un ruolo anche nelle lesioni  artrosi che e nella malattia di Alzheimer

La vitamina K2 avrebbe quindi un effetto di protezione sia cardiovascolare sia osteoporotica e infatti la sua assunzione correla in maniera inversamente proporzionale con l’incidenza di osteopenia.

Una metanalisi di 13 studi ha mostrato una forte riduzione dei rischi di fratture vertebrali (–60%), dell’anca (–73%) e non vertebrali (–81%) con una dose di 45 mg al giorno di MK4. Cockayne S, Adamson J, Lanham-New S, Shearer MJ, Gilbody S, Torgerson DJ. Vitamin K and the prevention of fractures: Systematic review and meta-analysis of randomized controller trials. Arch Intern Med. 2006;166(12):1256-61.

Diversi studi hanno dimostrato che la somministrazione di vitamina K2 a una dose di 45 mg/die ha effetti importanti sulla prevenzione dell’osteoporosi, tanto che è stata approvata dal Ministero della Salute giapponese.

Un’avvertenza: molti integratori di vitamina K presenti sul mercato contengono solo la forma MK7, che non è mai stato dimostrato riduca l’incidenza di frattura: non si può supporre, infatti, che i risultati ottenuti con MK4 siano condivisi anche da MK7.

Diverse evidenze suggeriscono che l’osteoporosi sia più facile da prevenire che da trattare, infatti condotte precoci di vita sana, incluso l’adeguato consumo di calorie e sostanze nutritive e la regolare attività fisica, contribuiscono alla maggiore mineralizzazione della massa ossea.

cavoli

Obiettivi altrettanto importanti dell’attività fisica, oltre al trofismo dei tessuti muscolo-scheletrici, sono l’educazione posturale ed ergonomica e il miglioramento dell’equilibrio.

È altresì fondamentale mantenere il “peso forma”: sia l’eccessiva magrezza (anoressia) e deperimento sia l’obesità predispongono a osteoporosi e fratture In quest’ultimo caso si sommano più concause: minore disponibilità di vitamina D (per un fenomeno di sequestro nella massa grassa), sedentarietà e coesistenza di un quadro di infiammazione di basso grado.

Simona Culatti
Simona Culatti
Varese
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