La guarigione è prendersi cura di Sé
Artrosi, gotta, reumatismo, e tanto tanto altro ….
L’articolo Cytokines inhibit the development of liver schizonts of the malaria parasite Plasmodium berghei in vivo descrive un esperimento sui roditori, e mostra che l’iniezione sottocutanea di olio di trementina prima dell’inoculazione di un parassita unicellulare (anche 24 ore prima) ne inibisce la proliferazione.

Persino il medico più famoso dell’antichità, Ippocrate, ne faceva uso.



Nell’articolo non viene però dettagliata nessuna procedura sul suo utilizzo terapeutico riguardo a modi, tempi, dosi, ed eventuale tossicità (la quale indubbiamente esiste superata una certa soglia.


Il libro si intitola The lethal dose (murder by medicine is no accident) ovvero “La dose letale (la morte a causa della medicina non è un incidente)” .
Il suo libro sulla trementina parte da una chiacchierata con un paziente la cui nonna utilizzava la trementina e quindi descrive la sua esperienza di utilizzo di questa sostanza (in opportune e piccole dosi) dapprima su se stessa e poi su alcuni pazienti disposti a sperimentare questo metodo di cura una volta molto diffuso tra le persone meno abbienti, specialmente tra le comunità afro-americane.

La dottoressa spiega che l’uso tradizionale è quello di inzuppare letteralmente una zolletta di zucchero nella trementina: lo zucchero rappresenta l’esca per la candida (ed altri patogeni e parassiti che di esso sono ghiotti) mentre la trementina rappresenta il veleno che sta dentro l’esca.
Queste prime esperienze, l’hanno portata a dedurre che la dose massima per un adulto è di un cucchiaino da tè (per l’esattezza 5 ml) di trementina per inzuppare tre cubetti di zucchero (piccoli però, di un cm3), due volte alla settimana.

Se fosse vero sarebbe un incredibile miracolo, una medicina da prendere appena due volte a settimana, altro che protocolli complicati!
Però la dottoressa afferma che per funzionare per bene la cura comprende anche tutta una serie di passaggi preliminari di modifica della dieta e di ottimizzazione delle funzionalità degli organi dedicati alla depurazione, giacche (come abbiamo già visto in precedenza) uccidere i patogeni significa spesso esporsi a delle pesanti reazione di disintossicazione e bisogna essere in grado di smaltire questo flusso di tossine.
In alternativa è forse ipotizzabile partire da dosi microscopiche espresse in gocce e piano piano aumentare non superando mai le dosi di due cucchiaini da tè a settimana (per un adulto); di pari passo ovviamente, in qualsiasi tentativo di riduzione della disbiosi intestinale, occorre integrare probiotici e/o cibi fermentati.
Ovviamente la dottoressa Daniels, quando parla di trementina, intende puro olio di trementina di grado alimentare, e non una qualsiasi sostanza reperibile in ferramenta o sullo scaffale di un supermercato o in un colorificio (dove è facile trovare trementina mescolata con prodotti derivati dal petrolio).


Purtroppo, a differenza del biossido di cloro, per la trementina non è possibile dire che il suo utilizzo sia assolutamente sicuro, ma occorre anche qui non confondere tra effetto tossico (che si ha anche con un antibiotico o un analgesico preso a dosi maggiori di quelle terapeutiche) e reazione di Herxheimer (ovvero le tossine liberate dai patogeni uccisi dal rimedio).
Sicuramente bere mezzo bicchiere di trementina può essere alquanto rischioso, come è rischioso inghiottire tutte in una volta le capsule di una confezione di farmaci; persino bere 5 litri di acqua in un giorno solo può costituire un grosso rischio per la salute.
Ugualmente pericoloso è assumere un etto di sale in un giorno solo, quando un pizzico di sale non fa certo male (specie se è integrale).


In realtà spulciando diversi antichi libri di medicina si scopre che molte malattie citate in questo libro e correlate a disbiosi/parassitosi si curavano un tempo con l’olio di trementina pura (trementina rettificata) o con l’olio essenziale di trementina, sia per via orale che per via rettale (clisteri) e le dosi in alcuni casi sono persino maggiori di quelle più prudentemente enunciate dalla dottoressa Daniels.
Sicuramente bisogna stare attenti e prendere con le dovute cautele alcune informazioni che vengono da questi libri, scritti in un’epoca in cui non c’erano ancora gli studi in doppio cieco con gruppo di controllo, ed in cui (appunto per questo) si utilizzavano anche pseudo-rimedi inutili se non addirittura dannosi (vedi il ricorso al salasso o a rimedi a base del tossicissimo mercurio).


Quello che conforta è proprio il fatto che nella grande maggioranza dei casi si tratta di testimonianze sulla cura di malattie che in questo stesso libro abbiamo visto essere legate alla condizione di disbiosi/parassitosi.
Il primo libro che passo in rassegna è Instituzioni di materia medica di Domenico Bruschi (con note del dottore Giovani Pozzi, Volume 2, Società Editrice, Milano 1837) nel quale troviamo i seguenti riferimenti alla trementina.


A pagina 113 si discute dall’associazione di un olio animale (olio di DIppel) all’olio di trementina, come mezzo antielmintico (contro i vermi parassiti); questa mistura al 75% di trementina viene indicata dal dottor Chabert come valida anche per espellere le tenie, assumendone un cucchiaio da caffè al giorno ed aumentando pian piano la dose.
A pagina 254 si afferma che la trementina, al pari di altre sostanze, ha una sorta di “affinità elettiva” per i reni, ed ha effetto diuretico.


A pagg 293-309 troviamo un lungo capitolo (circa 15 pagine) sugli usi medici della trementina.
Secondo l’autore la trementina in generale è stimolante, ed eccita a maggiore attività gli organi secernenti; egli riporta il fatto che gli antichi medici conoscevano già la trementina come rimedio antisettico, e non dubitarono perciò di usare la trementina nella cura di quelle malattie, che eglino riferivano alla classe dei morbi originati da stato di setticismo negli umori.
Della trementina si afferma la validità terapeutica per le affezioni dei reni, suppurazione dei reni, piaga e catarro della vescica, di gonorrea acuta o cronica. Si segnalano le testimonianze nella letteratura medica antecedente di casi cachessia cronica e di amenorrea curati con la trementina.


Si segnalano altri successi ottenuti nei confronti di malattie cutanee, nel reumatismo acuto e cronico, nell’artrite e nella gotta,
Uno dei metodi di somministrazione della trementina (egli considera specificamente quella di Venezia, ottenuta dalla distillazione della resina del Larice), anzi quello che l’autore considera il migliore, consiste nel formare con questa sostanza dei boli, riunendola a sufficiente quantità di zucchero polverizzato, di amido, di polvere di liquirizia e di gomma arabica.
Altro metodo consiste nello sciogliere la trementina nel tuorlo d’uovo.


Le dosi indicate sono fino a 2 grammi, per due o tre volte al giorno.
Notevole quanto riferito dei clisteri con la trementina, laddove va ricordato che un’oncia corrisponde a circa 30 grammi.
Siccome contro alcune malattie intestinali si sono lodati da qualche medico scrittore i clisteri colla trementina; cosi ci piace indicare che la dose di questa sostanza da impiegarsi per ogni clistere può essere da mezz’oncia ad un’oncia.


(…) E infine d’avvertirsi che alcuni clinici si sono utilmente serviti della iniezione di clisteri preparati coll’olio di trementina, tanto nei casi di verminazione, quanto ancora nella cura di certe speciali malattie del tubo intestinale.
L’autore quindi inizia a discutere dell’olio di trementina che si ottiene dalla distillazione della trementina stessa, il quale, oltre ad azione diuretica, ha una forte azione antiparassitaria, e che secondo alcuni medici dell’epoca è considerato il rimedio d’elezione contro i vermi parassiti, più forte anche del decotto di radici di melograno.


Egli riporta che il dottor Pommer utilizza contro le tenie da due a quattro once al giorno di olio di trementina suddivise in 4 somministrazioni ad intervalli regolari nel corso della giornata.
Detto questo alcuni amici che hanno sperimentato la trementina non sono riusciti ad andare oltre i 10 ml in una volta sola, dose che ha procurato qualche fastidio di un certo rilievo, come problemi emorroidari.


Un altro medico inglese citato nel libro consiglia l’assunzione di un’oncia di olio di trementina la mattina a digiuno, ripetendo la somministrazione per 3/4 giorni, utilizzando una mistura di olio di trementina e olio di ricino nei soggetti più sensibili ad irritazione intestinale (l’olio di ricino essendo un purgante, rallenta il tempo in cui la trementina resta nel corpo del paziente).
Di seguito nel libro si passa a trattare di affezioni dei nervi curabili con la trementina, ovvero certi casi di paralisi, di epilessia (che quanto meno migliorano in seguito alla somministrazione di trementina), di ogni sorta di nevralgia, e persino di un caso di idiotismo (è presumibile che l’idiotismo fosse in realtà il risultato di disbiosi e parassitosi, risolto per l’appunto dall’azione della trementina contro la candida, i batteri patogeni ed i parassiti).
Dopo avere discusso dei problemi che pone l’uso della trementina in pazienti con irritazione dell’intestino, che rischiano seri effetti collaterali se prima non si risolvono per altro mezzo questi problemi, l’autore menziona 12 casi di guarigione dalla febbre gialla per mezzo dell’olio di trementina.
Viene quindi menzionato l’uso delle frizioni con olio di trementina lungo la colonna vertebrale contro dolori reumatici, artritici e gottosi, per risolvere le ecchimosi e trattare alcune specie di tumori.


A pag 304 leggiamo persino della guarigione dal tetano per mezzo dell’olio di trementina!
Il dott. Hutehin son riferisce un’ osservazione dalla quale risulta, che l’olio di trementina ha giovato in un caso di tetano; la quale malattia fu inutilmente trattata in prima col salasso, coll’oppio, e con altri decantati rimedi antispasmodici:
il medico inglese ha in questa circostanza amministrato il rimedio alla dose di mezz’oncia, mescolato ad una decozione di orzo in ogni due ore.


Il dott. Toms animato dall’ esito felice avuto da Hutchînson nella cura del tetano, mediante l’olio di trementina, usò questo stesso rimedio in una giovane tetanica, nella quale si ebbe in breve spazio di tempo un simile avventurato risultamento:
nella giovane di Toms il tetano tornò a svilupparsi, per particolari cagioni, ben altre quattro volte,e sempre fu dissipato prontamente collo stesso rimedio.
A pagina 308 viene poi descritto un metodo per eliminare dall’olio di trementina il pessimo sapore, lasciando intatto il principio medicamentoso:


Il dott. Nimmo di Glascow ha immaginato un particolare processo farmaceutico per avere l’olio di trementina cosi depurato: egli propone di mescolare a questa sostanza un’ottava parte di alcool purissimo, di agitare il miscuglio, di lasciarlo in riposo per alcun tempo, e quindi di decantare diligentemente il liquido alcoolico che sopranuota:
ripetendo questa operazione per quattro o cinque volte, ed usando sempre la stessa quantità di alcool, assicura il farmacista di Glascow, che l’olio di trementina del commercio perde, con tal mezzo di depurazione, quasi ogni sua sensibile qualità, e che si può far prendere a larga dose agl’infermi senza che essi ne risentano alcun incomodo, e senza che si diminuisca l’ attività del rimedio.


A Pag 308 troviamo anche l’interessante parere di un altro medico britannico
Il dott. Money, che abbiamo già altre volte nominato in questo articolo, sostiene a tutta possa, che l’olio di trementina deve prescriversi a dose forte, ed asserisce di aver egli osservato che le piccole dosi di questo medicamento danno luogo allo sviluppo di sintomi gravi,
i quali non si vengono giammai avvenire in seguito all’uso delle grandi dosi, e ciò perché amministrato a piccole dosi si trattiene esso troppo lungo tempo nell’interno delle vie digerenti, il che non accade allorquando il rimedio si sia fatto prendere in larga copia.



Queste parole vengono riportate sia per dovere di cronaca, sia per mostrare che uno dei problemi più importanti riguardo alla trementina è proprio quello del dosaggio e del protocollo di utilizzo.
Probabilmente il suggerimento più sensato è quello di iniziare con poche gocce ed aumentare molto lentamente per verificare se e quando compaiono reazioni di Herxheimer, o altri effetti collaterali.
Per quanto riguarda l’assunzione, come abbiamo visto lo si utilizzava da solo, mescolato allo zucchero, all’olio di ricino, a grasso animale, mescolato al miele, ed anche associato a un po’ di amaro (come il famoso amaro svedese, che pare ne potenzi l’efficacia).


Un altro libro che parla diffusamente della trementina è il Dizionario Compendiato di terapeutica di Lad. A. Szerlecki di Varsavia (Minerva Sebezia editore, Napoli 1842).
Si parla di trementina utilizzata per problemi mestruali, per combattere la blenorragia (infezione a trasmissione sessuale), per curare i calcoli biliari, i calcoli delle vie urinarie, il catarro vescicale, la cefalea (sia clisteri che assunzione orale),
il colera (frizioni di trementina – uso esterno – e assunzione orale -10 30 gocce 3-4 volte al giorno nei bambini) , contro l’infestazione da tenia (varie dosi nel giro di 12 ore fino ad evacuazione della tenia a pezzetti), corea.


In alcuni casi si propone l’utilizzo della trementina come cura per il diabete e la diarrea, l’epilessia causata da commozione cerebrale (assunzione orale), contro il tifo, la cancrena secca, la sciatica, erisipela (assunzione orale e clisteri nonché applicazione esterna), ritenzione urinaria, nevralgie, idropisia, ernie strangolate, malattie mentali come il cosiddetto isterismo, leucorrea, emorragia uterina, alcuni casi di peritonite.
Si discute anche dell’uso esterno della trementina come antispasmodico, come rimedio per la debolezza muscolare (frizioni lungo la colonna vertebrale), frizioni nella zona dei reni per potenziarne l’attività, linimento per l’artrite, spugnature per l’idrocefalia, applicazione locale per l’indurimento del tessuto cellulare del neonato e per la paralisi, balsamo di trementina per le ulcere degli estremi inferiori.


Altri utilizzi sono per il mal di denti (canfora e trementina, non è chiaro che tipo di uso, ma suppongo locale), iridite (assunzione orale e vapori), oftalmia (vapori e un goccio spalmata sul bordo della palpebra), reumatismi (assunzione orale e frizioni locali), scabbia (unguento alla trementina).
Interessante anche una testimonianza sulla cura delle malattie infettive
Il dottor Delony adoperava con vantaggio l’olio di trementina alla dose di 10–60 gocce con 1–3 cucchiaiate di olio di ricino) durante un’epidemia di scarlattina maligna, nei casi in cui la eruzione avveniva difficilmente. ( Boston Journ., t. x, p. 95)
Il dottor Cheyne faceva distillare per parecchie volte l’olio di trementina con parti eguali di alcool, e lo somministrava 3 volte al giorno. Inoltre faceva dei cataplasmi coll’aggiunta della farina di semi di lino, da applicare in caso di nevralgia nel primo giorno dalla tuberosità dell’osso ischio fino alla metà della coscia, per 6 ore; nel secondo giorno si ricovre il secondo terzo seguente della coscia, e nel terzo, il terzo inferiore.


Questo pratico pensava che così amministrata, l’essenza serbava tutte le proprietà antinevralgiche ed era esente dai suoi inconvenienti.
Sull’uso locale per le ustioni ecco due citazioni dal succitato libro Quando vi ha formazione di vescichette, il sig. D. fa uso dell’olio caldo di trementina, badando che questo non venga in contatto con la pelle sana;
VERGARI fece disparire una scottatura di primo grado per mezzo delle unzioni di vernice composta di alcool e di trementina e di sandracca. In meno di un quarto d’ora il gonfiore ed il dolore erano scomparsi. (Osservatore medico, Gennaio, 1810).


Continuando la lettura si trovano indicazioni della trementina per la cura del singhiozzo, la stitichezza (clistere con 30 grammi di olio di trementina), indurimento del testicolo (spesso causato dalla blenorragia, si parla in questo caso di assunzione orale), tic dolorosi alla faccia, tigna (pomata con la trementina), malattie croniche delle articolazioni e tumori indolenti (frizioni con un linimento a base di trementina), le ulcere profonde (balsamo a base di trementina)
Contro il tetano si riferisce di successi ottenuti sia con l’assunzione orale che con i clisteri; in alcuni casi con trementina mescolata ad olio di ricino. Contro la tenia c’è chi prescrive assunzione orale di due dosi di trementina e se il verme non è ancora uscito, la sera un clistere con addirittura 90 grammi (tre once di trementina)
Dopo aver amministrato alcuni leggieri lassativi, adopera ordinariamente l’essenza di trementina che alcune volte mescola all’olio di ricino.


Tra le tante citazioni raccolte in questo libro sono riporto ancora una relativa all’espulsione dei calcoli biliari
27 Pubblicato su International Journal of Preventive Medicine. 2012 Nov; 3(11): 791–797, autori Alaleh Gheissari, Amin Ziaee et al.;http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3506091/.
928 Pubblicato su Critical Care Medicine 1992 Feb;20(2):263-75, autori Harkema J M, Chaudry I H; http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1737460.
929 Pubblicato su European Journal of Immunology 1992 Sep;22(9):2271-5, autori Vreden S G, van den Broek M F, Oettinger M C, Verhave J P, Meuwissen J H, Sauerwein R W; abstract suhttp://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1516619, articolo complete suhttp://www.researchgate.net/…/41669083_The_essential_oil_of….
930 Pubblicato su Internal Journal of Occupational Medicine and Environmental Health. 2009;22(4):331-42, autori Mercier B, Prost J, Prost M;http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20197260.
931 http://candidacleaner.s3.amazonaws.com/The_Candida_Cleaner.….
932 http://www.amazon.com/Lethal-Dose-Murder-Medi…/…/B00DR6JPNW….
933 Questo libro, come il successivo che viene citato, assieme a decine di altri, si può consultare e/o scaricare liberamente da google libri..

