Malattia Linguaggio dell’AnimA
La comparsa su un corpo femminile di una peluria irta e tipicamente maschile è sicuramente causa di profonda sofferenza per una donna.
Fin troppo chiaramente questo sintomo sta ad indicare che gli aspetti maschili sono stati respinti nell’ombra e da lì tentano di riemergere nella superficie del corpo.

La situazione ormonale, con questa prevalenza di elementi maschili, rispecchia il fenomeno più di quanto possa spiegarlo.
Le donne che hanno questo problema vivono e scoprono sulla loro pelle la loro inconscia pretesa virile. Certamente è compito di ogni donna scoprire e sviluppare il proprio polo maschile, quello che Jung chiama animus.
Questo però dovrebbe avvenire a livello di coscienza, non di corpo.
Questa tematica si presenta in modo particolare durante la menopausa e pertanto tale periodo è predestinato alla manifestazione della virilità corporea se ciò non è avvenuto sul piano dello spirito e dell’anima.

La rivelazione delle energie maschili attraverso la crescita della barba, spiega l’esigenza inconscia di esprimere la propria forza di volontà e la propria capacità di imporsi.
Molta peluria sul corpo rivela componenti animalesche: chi lamenta la comparsa di tali sintomi, vive troppo poco la propria componente animalesca maschile e questa si trova costretta ad esprimersi nel corpo.

Se, come accade di frequente negli uomini, non c’è sofferenza, allora l’aspetto esteriore rispecchia perfettamente l’interiorità.
La forma estrema, non limitata al polo femminile sarebbe il cosiddetto «uomo-lupo», in cui la componente animale diviene predominante. Quando, parlando di qualcuno, lo paragoniamo a un cane, intendiamo dire che è caduto proprio in basso.

Con riferimento alla gerarchia dell’evoluzione, tutto ciò vale anche per l’uomo-lupo, che viene confrontato con un passato animalesco.
Se nell’irsutismo prevalgono i peli del pube, viene sottolineata la tendenza fallica aggressiva in campo sessuale.
Quasi sempre i segni virili (dal lat. vir = uomo), che si esprimono con la crescita di peli vanno nella stessa direzione.

La gente capisce immediatamente che quella donna è un «tipo difficile», una persona cioè con la quale non si può trattare facilmente e con la quale non vorremmo avere niente a che fare. Il sintomo esige che anche lei se ne renda conto.
Quello che bisogna imparare non è la lotta contro l’elemento maschile, ma al contrario la sua realizzazione nella propria vita. Invece di accentuare il mento facendosi crescere la barba, bisognerebbe aiutare la propria volontà ed esprimersi.

Invece di difendersi chiudendosi in una spessa pelliccia, sarebbe molto meglio cercare protezione in senso figurato attraverso la conquista del rispetto.
Invece di una manifestazione maschile esteriore, deve venire alla luce una radiazione profonda di forza e potenza.
Invece di nascondersi agli occhi del mondo in quanto essere villoso, bisognerebbe far sapere a tutto il mondo che la donna non indietreggia di fronte a nulla, che eventualmente sa mostrare i denti ed essere anche molto pungente (dal lat. hirsutus = pungente).
Questo compito non viene però accettato facilmente.
Peraltro quello maschile è uno dei due poli della realtà, e non c’è assolutamente la possibilità di estirparlo con una pinzetta: l’unica chance che abbiamo è di conciliarci con esso.

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