Disturbi al tessuto connettivo

La tendenza alle vene varicose è strettamente collegata alla debolezza del tessuto connettivo. Il sangue si concentra nelle vene superficiali delle gambe e non ritorna al cuore in misura sufficiente.

Vene varicose - Trombosi malattie cardiache

Chi ha disturbi e malattie cardiache dovrebbe porsi queste domande.
1. In me testa e cuore, ragione e sentimenti sono in equilibrio armonico?
2. Vivo e amo con tutto il cuore, ragiono soltanto con metà del mio cuore?
3.Do spazio sufficiente ai miei sentimenti e ho il coraggio di manifestarli?
4. La mia vita va avanti seguendo un ritmo vivace o la costringo a regole troppo rigide?
5. Nella mia vita c’è ancora carburante ed esplosivo?
6. Do ascolto al mio cuore?

Il tessuto connettivo (mesenchima) unisce tutte le cellule specifiche e collega i singoli organi e unità funzionali facendone un tutto. Un tessuto connettivo debole toglie sicurezza alla persona, dà tendenza all’arrendevolezza e alla mancanza di tensione interiore. Queste persone di regola sono facilmente vulnerabili e un po’ permalose. Nel corpo questa caratteristica si rivela nelle macchie blu che si presentano al più piccolo urto.

La tendenza alle vene varicose è strettamente collegata alla debolezza del tessuto connettivo. Il sangue si concentra nelle vene superficiali delle gambe e non ritorna al cuore in misura sufficiente. La circolazione ha quindi un peso eccessivo nel polo inferiore dell’uomo. Questo mostra il forte legame con la terra ed è espressione di una certa pigrizia e pesantezza. Queste persone mancano di tensione ed elasticità. Anche in questi casi vale quello che abbiamo detto a proposito dell’anemia e della bassa pressione.

La trombosi è il blocco di una vena ad opera di un grumo di sangue. Il vero e proprio pericolo della trombosi consiste nel fatto che il grumo di sangue può rimettersi in moto, arrivare ai polmoni e produrre un’embolia. Il problema rappresentato da questo sintomo è facilmente riconoscibile. Il sangue, che dovrebbe essere fluido e scorrevole, diviene denso e pesante, cosi che tutta la circolazione risulta stagnante.

Uno scorrimento veloce presuppone sempre la capacità di trasformarsi. Nella misura in cui una persona smette di trasformarsi, nel suo corpo si manifestano sintomi che limitano o bloccano il libero fluire. L’agilità esteriore presuppone sempre un’agilità interiore. Se l’uomo nella sua coscienza diviene pigro e le sue idee diventano opinioni e giudizi fissi e immutabili, ben presto si irrigidisce anche il corpo, che dovrebbe invece essere sciolto.

È noto che la permanenza a letto aumenta il pericolo di una trombosi. Rimanendo a letto si mostra però in modo inequivocabile che il polo del movimento non viene più vissuto. «Tutto scorre », diceva Eraclito. In una forma di esistenza polare la vita si manifesta come movimento e mutazione.

Ogni tentativo di restare aderenti a un solo polo finisce per portare alla stagnazione e alla morte. L’immutabile, ciò che eternamente è, lo troviamo soltanto al di là della polarità. Per giungervi, dobbiamo affidarci al mutamento, perché solo il mutamento ci conduce fino a ciò che è immutabile.

(Thorwald Dethlefsen)

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