Parte 1°
Anche la pelle, come già evidenziato nell’introduzione, ospita un vasto numero di microorganismi, come mostra l’articolo The skin microbiome (“Il microbioma della pelle”) ,
nel cui abstract leggiamo che la pelle è l’organo più esteso del corpo, colonizzato da diversi microrganismi, la maggior parte dei quali è innocua o persino benefica.
La composizione di questo microbiota dipende da fattori interni ed esterni al corpo; il sistema immunitario epiteliale influenza il microbiota ma a sua volta ne è influenzato. Gli autori in particolare scrivono che:
Lo sviluppo di metodi molecolari per identificare I microrganismi ha portato all’emergere di una nuova visione dei batteri residenti sulla pelle come altamente diversificati e variabili.
Una migliore comprensione del microbioma della pelle è necessaria per acquisire maggiori informazioni sul coinvolgimento microbico nei disordini cutanei e per permettere nuovi approcci terapeutici probiotici ed antimicrobici per il loro trattamento.
L’articolo The Human Skin Microbiome in Health and Skin Diseases, Pubblicato su Metagenomics of the human body, autore Huiying Li, Karen E Nelson editore; http://link.springer.com/chapt…/10.1007/978-1-4419-7089-3_8…, ci informa che la pelle
È colonizzata da un ecosistema microbico unico e complesso, che include batteri, funghi, e batteriofagi, alcuni dei quali potrebbero divenire patogeni in certe circostanze. Il microbiota della pelle è complesso. Diverse centinaia di specie microbiche differenti risiedono sulla pelle.
La sua composizione e distribuzione differiscono in maniera peculiare da quella dalla flora degli altri organi.
In effetti le affezioni della pelle di cui si discute in questo capitolo sono, a parere di quasi tutti i medici naturopati, correlate a disbiosi e parassitosi intestinale per diversi motivi: le tossine della microflora patogena e dei parassiti concorrono direttamente al problema,
alcuni patogeni ed anche alcuni parassiti concorrono ad una esagerata permeabilità intestinale (sindrome dell’intestino poroso) che permette il passaggio nel circolo sanguigno di tossine che altrimenti verrebbero eliminate tramite l’apparato escretore, ed infine sulla pelle è presente una microflora, che risente degli squilibri della microflora intestinale (che costituisce la parte maggioritaria della microflora dell’intero organismo).
Una microflora squilibrata a livello intestinale predispone ad una microflora epiteliale squilibrata, e la carenza dei batteri simbionti (quelli benefici) rende più deboli le difese del sistema immunitario nei confronti di microrganismi patogeni ed opportunisti, tra i quali anche quei funghi unicellulari che causano la micosi alla pelle.
Le seguenti righe sono tratte dal sito http://leakygut.co.uk/ e sono state scritte dalla dottoressa Gloria Gilbère:
Gli esperti concordano sul fatto che la maggior parte dei disturbi cronici della pelle, in particolare la psoriasi, siano la manifestazione esterna del tentativo del corpo di eliminare le tossine interne che si sono accumulate all’interno dei vasi linfatici e del sangue da “infiltrazioni” attraverso le pareti intestinali in una condizione nota come sindrome dell’intestino permeabile (leaky gut syndrome).
Lavorando direttamente con i pazienti in tutto il mondo, si è visto che i protocolli che sono stati più efficaci sono quelli che includono la riparazione delle pareti intestinali prima di iniziare l’eliminazione da candida e parassiti.
Il protocollo di pulizia più efficace si ottiene sgombrando questi microrganismi indesiderati al fine di diminuire la pressione accumulata sul fegato e sull’intestino, permettendo il libero passaggio e così la riduzione del carico tossico complessivo.
Scrive a sua volta il dottor Edward F. Group III sul sito www.parasite-cleanse.com :
Malattie della pelle
La presenza di parassiti intestinali, a volte, si manifesta come allergie, tumori e varie altre malattie della pelle.
I parassiti intestinali inducono il corpo umano a rilasciare ormoni e difensori del sistema immunitario, che a loro volta irritano la pelle causando varie malattie epiteliali come acne, orticaria, eruzioni cutanee, prurito, eczema, ulcere, gonfiore, ferite, lesioni, vesciche sulle labbra e dermatiti.
Ciò priva anche la pelle della sua solita lucentezza.
I parassiti intestinali causano irritazione e infiammazione al ventre rendendo difficile la digestione di certi tipi di alimenti.
La presenza di particelle di cibo non digerito nel tubo digerente obbliga l’organismo a produrre una quantità eccessiva di eosinofili, un difensore del sistema immunitario. Questi eosinofili infiammano il tessuto del corpo e causano eruzioni cutanee.
Quanto su scritto viene confermato dai casi clinici mostrati nel capitolo 34 (Un brevetto russo contro i parassiti) e dalla mia personale esperienza, oltre che da alcuni studi scientifici.
L’articolo Skin manifestations in parasite infection (“Manifestazioni epiteliali nell’infezione parasitica”) ci informa su alcuni meccanismi specifici che legano la presenza di parassiti sia alle manifestazioni allergiche epiteliali che alle oculo-riniti allergiche agli inalanti.
È noto infatti (riferisce l’abstract dell’articolo) che i parassiti intestinali stimolano la produzione di IgE e la degranulazione dei mastociti e quindi possono indurre manifestazioni allergiche.
Nello studio di questi autori si sono osservati 55 pazienti con infestazione da parassiti intestinali, tutti sofferenti di eruzioni cutanee, orticaria o angioedema causato dai parassiti, manifestazioni che sono scomparse dopo trattamento con farmaci antiparassitari.
Fra tutti i pazienti il 30% circa terzo è risultato allergico ad almeno un inalante (pollini, polvere, pelo degli animali domestici).
L’articolo Chronic urticaria and blastocystis hominis infection: a case report ci informa che “un vasto numero di parassiti sono stati correlati all’orticaria” e riporta il caso di una donna in cui la malattia era causata da un protozoo parassita, Blastocystis hominis.
Vediamo adesso cosa si può leggere su alcune ricerche scientifiche riguardo al rapporto tra squilibrio della microflora e malattie della pelle Nell’articolo Microbioma and the skin diseases (“Il microbioma e le malattie della pelle”) si trova scritto tra l’altro:
Recentemente stanno emergendo delle relazioni che valutano le strategie per manipolare il microbioma della pelle con l’intento di modulare le malattie e/o i loro sintomi.
Il microbioma della normale pelle umana si è scoperto che ha un’alta diversità e variabilità da persona a persona.
La composizione della microflora delle lesioni della pelle malata (nella dermatite atopica e nella psoriasi) ha mostrato precise differenze rispetto a quella della pelle sana.
E’ stata riportata la funzione della colonizzazione microbica nello stabilire l’omeostasi del sistema immunitario, mentre sia le interazioni tra il corpo umano ed i microbi che ospita, che la variazione geneticamente determinata dello strato corneo potrebbero essere legati alla disbiosi della pelle.
Entrambe le cose sono rilevanti per le malattie cutanee con risposta immunitaria aberrante e/o funzionalità disturbata della barriera epiteliale.
La modulazione della composizione della microflora della pelle per restaurare l’omeostasi del sistema corpo-microbioma potrebbe essere la strategia del futuro per trattare o prevenire la malattia.
A questo punto ci si pone il solito problema se la disbiosi è causa oppure effetto di certe condizioni patologiche, e la risposta viene da articoli come Allergy development and the intestinal microflora during the first year of life (“Microflora intestinale durante il primo anno di vita e sviluppo dell’allergia”) .
Nello studio cui si riferisce l’articolo, oltra a verificare una carenza di batteri simbionti del genere Enterococcus e Bifidobacterium si è appurata anche la successione temporale, ed infatti nella conclusione leggiamo
Differenze nella composizione della flora intestinale tra infanti che svilupperanno ed infanti che non svilupperanno l’allergia sono dimostrabili prima dello sviluippo di qualsiasi manifestazione clinica di atopia.
Interessante è anche l’articolo Complement modulates the cutaneous microbiome and inflammatory milieu che tratta della correlazione tra funzionamento del sistema immunitario epiteliale e microflora della pelle.
In esso tra l’altro si afferma che tale microflora può regolare l’espressione di alcuni geni; qui di sotto riporto la traduzione di alcune informazioni addizionali su tale studio :
La diminuita diversità microbica è stata associata a malattie della pelle come la dermatite atopica, un tipo di eczema (…) sta diventando sempre più evidente che molte malattie sono causate (o quanto meno esacerbate) non dai patogeni di per sè, ma dalla disbiosi, uno squilibro nella comunità microbica. (…)
Questo equilibrio è probabimente altamente evoluto in maniera tale che la salute della nostra pelle si mantiene quando questi due fattori [sistema immunitario e popolazione microbica – N.d.T.] sono in equilibrio ed in comunicazione. E quando si perturba uno dei due si può innescare o esacerbare una malattia od un’infezione della pelle.
363 Pubblicato su Natural Reviews, Microbiology 2011 Apr;9(4):244-53, autori Grice E A, Segre J A.; http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21407241.
364 http://www.parasite-cleanse.com/intestinal-parasite-symptom….
365 Pubblicato su Roumanian Archives of Microbiology and Immunology 2001 Oct-Dec;60(4):359-69, autori Varga M1, Dumitraşcu D, Piloff L, Chioreanu E; http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12561678.
366 Manifestazione simile all’orticaria caratterizzata dal gonfiore della zona di pelle interessata.
367 Pubblicato su European Review for Medical and Pharmacological Sciences 2004 May-Jun;8(3):117-20, autori Pasqui AL, Savini E, Saletti M, Guzzo C, Puccetti L, Auteri A; http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15368795.
368 Pubblicato su Proceedings of the National Academy of Science vol. 110 no. 37 15061–15066, autori Christel Chehouda, 369 Stavros Rafailb, Amanda S. Tyldsleya, John T. Seykoraa, John D. Lambrisb, Elizabeth A. Gricea; http://www.pnas.org/content/110/37/15061.abstract,.
370 Pubblicato su Zeischrift fur Versuchstierkunde. 1990;33(2):91-6., autori Engelen D P, Koopman J P, van der Brink M E, Bakker M H, Stadhouders A M, de Boer H.; http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2353549.
370 http://www.pnas.org/content/…/2013/08/21/1307855110.abstract.
371 http://www.uphs.upenn.edu/news/News_Releases/2013/08/grice/.