Farmaci analgesici, antidolorifici, miorilassanti e/o cortisonici
Spesso il cliente chiede il nostro aiuto per una contrattura, per un’infiammazione al nervo sciatico, per un tendine dolorante. La medicina accademica in tal caso propone farmaci analgesici, antidolorifici (anche oppiacei), miorilassanti e/o cortisonici. Se prescriviamo un antidolorifico o addirittura infiltriamo l’articolazione con cortisone il dolore temporaneamente passerà, ma non avremo guarito alcunché.
In più, avremo consentito al corpo di sforzare ulteriormente il segmento interessato senza nemmeno il freno del dolore (difesa naturale).
Gli accorgimenti più utili da adottare nell’ottica della Medicina di Segnale sono i seguenti:
Promuovere un nuovo stile di vita volto a riequilibrare il segnale leptinico, portando il messaggio ipotalamico verso la modalità “consumo” (3); ottenere un decremento della massa grassa (qualora necessario) perché avremo uno zaino meno pesante a gravare sulle articolazioni e perché i macrofagi del tessuto adiposo (4) secernono le molecole infiammatorie IL1, IL6, TNF-alfa che generano insulinoresistenza, mantenendo così un circolo vizioso che diventa sempre più alleato del dolore (5);
3Zhang Y, Proenca R, Maffei M, Barone M, Leopold L, Friedman JM. Positional cloning of the mouse obese gene and its human homologue. Nature. 1994;372(6505):425-32.
4 Das UN. Is obesity an inflammatory condition? Nutrition. 2001;17(11-12):953-66; Rajala MW, Obici S, Scherer PE, Rossetti L. Adipose-derived resistin and gut-derived resistin- like molecule-beta selectively impair insulin action on glucose production. J Clin Invest. 2003;111(2):225-30.
5 Heyn L, Ellington L, Eide H. An exploration of how positive emotions are expressed by older people and nurse assistants in homecare visits. Cit.

Molto spesso nel paziente affetto da lombalgia cronica esiste uno squilibrio fra omega-6, omega-9 e omega-3, le tre categorie di acidi grassi essenziali che competono per gli stessi enzimi6. Occorre modificare il rapporto fra omega-3 (ad azione antinfiammatoria) e omega-6 (proinfiammatori) a favore degli omega-3 (uova di galline ruspanti, semi di lino, pesce pescato selvaggio, alga nori). Non basta fare il pieno di omega-3, si deve contestualmente ridurre l’assunzione di omega-6.
In generale siamo soliti assumere omega-6 dalle 16 alle 25 volte in più rispetto agli omega-3: ciò indica un grave squilibrio. Il rapporto tra omega-6 e omega-3 dovrebbe passare da 16:1 a 4:1. Gli acidi grassi omega-6 sono altrettanto importanti, ma devono essere bilanciati dagli omega-3. Occorre prestare attenzione alla provenienza delle uova che si consumano: se la gallina è allevata industrialmente in batteria la quantità di omega-3 è un decimo rispetto a quella di un animale ruspante.

L’osteoporosi è una malattia caratterizzata da una riduzione della massa ossea e da un deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo, che induce un’aumentata fragilità con un conseguente incremento del rischio di frattura.
Ciò accade quando l’azione degli osteoblasti (cellule che costruiscono) diventa inferiore rispetto a quella degli osteoclasti (cellule deputate al rimodellamento osseo). Viene diagnosticata con MOC (osteodensitometria) del femore e/o del rachide (7)
L’osteoporosi è una situazione clinica di grande medicalizzazione del paziente, in cui i farmaci somministrati determinano spesso effetti collaterali di impatto sulla salute, peggiori rispetto alla malattia stessa. 7 Kasper DL, Fauci AS, Longo DL. Harrison. Principi di medicina interna. Milano: CEA, 2016.

I bifosfonati vengono mantenuti a lungo nella matrice ossea. Il problema è che l’osso tende a rimodellarsi continuamente e, ove il riassorbimento naturale venga bloccato per via chimica, la struttura ossea può risultare compromessa. Solo così si giustificano alcune “inspiegabili” fratture in pazienti che fanno largo uso di bifosfonati.
I pesanti effetti collaterali di questi farmaci dovrebbero indurre i medici a prescriverli con maggiore cautela (8).
8 Krüger TB, Herlofson BB, Landin MA, Reseland JE. Alendronate alters osteoblast activities. Acta Odontol Scand. 2016;74(7):550-7.

Bibliografia: Medicina di Segnale
Cerchi Soluzioni?
Puoi utilizzare questa barra di ricerca o usare WhatsApp
Newsletter Updates
Inserisci la tua email se desideri iscriverti alla newsletter