La guarigione è integrazione
Malattia Espressione dell’AnimA
Esaminando il modello delle favole, ci accorgiamo che in queste l’eroe deve necessariamente trovare la sua metà, unirsi ad essa e tornare a casa. Secondo C. G. Jung nel corso della vita ogni uomo ha il compito di scoprire la propria metà femminile, o Anima e di destarla alla vita.
Anche la donna ovviamente ha un simile incarico, quello cioè di trovare l’Animus, la parte maschile della propria anima.
L’esoterismo utilizza a tale proposito l’immagine delle nozze chimiche, mentre nelle rappresentazioni astrologiche troviamo la congiunzione del sole con la luna; in alchimia l’androgino rappresenta l’unione degli opposti.
Tali immagini, e in particolare quella dell’androgino che racchiude in sé entrambi i sessi, non dovrebbero trarre in inganno
questa unione è intesa esclusivamente sul piano psicologico e spirituale. In ambito fisico l’orgasmo del rapporto sessuale, offre un rapido flash del sentimento dell’unione, altrimenti il corpo ha poche possibilità di liberare il polo opposto.
Se l’uomo fisicamente rigido, diviene con l’età più morbido nell’espressione del viso, nel portamento e nelle movenze, ciò può essere un fenomeno parallelo all’avvicinamento psicologico all’Anima.
Se però il polo opposto emerge nel corpo, può significare che l’integrazione psico-spirituale si è verificata troppo rapidamente e che il corpo ha cercato di riparare come ha potuto a questa carenza. Il compito è allora chiaro: bisogna lasciare agire in sé l’altra parte, ma a livello simbolico.
La barba che compare sul volto di una donna durante la menopausa è un segnale tipico che invita a rivolgere la propria attenzione al polo maschile, ma come abbiamo detto a un altro livello. Di per sé innocuo, il sintomo è tuttavia causa di sofferenza e rabbia e dimostra che il contenuto del tema è veramente esplosivo.
Indica che la donna tende ad esprimere il suo lato maschile ma in un modo troppo virile sul piano esteriore, che è quello meno adatto. Solo la sua strada lunare e femminile può indirizzarla al principio solare maschile.
Non si tratta di divenire uomo, ma di avvicinarsi al polo maschile, cioè al principio Yang. Un Animus, che si è espresso a livello psicologico e spirituale, cercherà una via di uscita attraverso la pelle.
La rasatura, che rappresenta la risposta maschile alla crescita indesiderata della barba, non è amata dalle donne, visto che l’ombra minacciosa della barba conferirebbe al viso una durezza maschile.
La tenerezza tipica della pelle del viso potrebbe scomparire
la cute potrebbe diventare ruvida ed esprimere qualcosa di sincero, ma proprio per questo di indesiderato. Le donne in oggetto cercano di estirpare i peli uno dopo l’altro con l’intenzione di distruggerli. Il fatto che vi riescano solo raramente e con grande fatica, indica quanto sia importante per l’organismo questo messaggio.
La diminuzione nella produzione di ormoni femminili spiega anche da un punto di vista psicologico la relativa predominanza della parte virile sempre presente nelle donne.
Oltre alla crescita dei peli, anche il volto può assumere una fisionomia maschile.
Se nelle fasi precedenti della vita la barba femminile ha fatto già la sua comparsa, significa che il principio maschile è stato vissuto a un livello irrisolto e troppo materiale. Il sintomo indica che l’Animus deve realizzarsi a livelli più sottili, come quelli dello spirito, e che un carico eccessivo si è riversato su di lui.
Un fenomeno simile si manifesta negli uomini che stanno invecchiando, che trascurano la ricerca della propria anima e che, per compensazione, sviluppano fisionomia e forme fisiche femminili e morbide.
Dall’effeminatezza del volto, passando per la formazione di rotondità assolutamente non tipiche, si può arrivare allo sviluppo di qualcosa di molto simile al seno. Spesso si usa il termine «effeminato» per indicare questa tendenza e per dimostrare che l’evoluzione è finita su un piano sbagliato.
Le donne e gli uomini anziani che percorrono questa strada possono ritrovarsi, in seguito alle trasformazioni che si verificano nel loro organismo, ad essere fisicamente simili. Talvolta, secondo il principio di «come dentro così fuori», questi cambiamenti possono essere espressione di uno sviluppo interiore parallelo.
È allora lecito sospettare che ciò avvenga sovente per compensazione: «invece che dentro, fuori». La prima variante ci pone di fronte a volti vecchi, ma belli e armonici.
Tra gli indiani anziani, sia uomini che donne, è possibile sperimentare qualcosa di androgino, e lo stesso avviene in tutte quelle persone che hanno vissuto totalmente la propria vita e che hanno osato compiere l’integrazione delle loro metà migliori.
Saggezza e compassione non dipendono dal sesso, si esprimono negli stessi termini sia nell’uomo che nella donna e di conseguenza si imprimono nel volto e nel corpo in modo analogo.
La tendenza dei sessi ad avvicinarsi al loro opposto con l’avanzare dell’età è legata anche al ritorno di una Coscienza integrata. Se questa tendenza al ritorno viene simbolicamente trascurata, affonda nell’ombra per ripresentarsi attraverso la cosiddetta involuzione nell’organismo.
Normalmente ciò riguarda soprattutto l’atrofia del timo dopo la pubertà e quella dell’utero nella menopausa. Può però colpire anche altri organi ed è particolarmente evidente e spiacevole nel cervello.
Le persone anziane assumono allora atteggiamenti ed espressioni infantili e con ingenuità infantile si rallegrano per il ritorno alla situazione originaria.
L’ostinatezza tipica degli anziani ricorda i dispetti dei bambini, quando mangiano possono ricominciare a sbavare, il linguaggio diviene poco chiaro, l’andatura incerta.
L’energia sessuale si addormenta e si avvicina allo stadio dell’inizio della vita. Il tema aggressione regredisce e i denti cadono uno dopo l’altro, nello stesso modo in cui erano spuntati; il «ritornare-ad-essere-come-bambini» è affondato nel corpo. Se questo processo inverso di conoscenza e ritorno avviene a livello di coscienza, determina spesso un sentimento di intima comprensione tra nonni e nipoti.
Durante il ritorno a casa, che è la fusione del nostro Sé, Coscienza integrata, bisogna abbandonare l’ego costruito nel corso della vita con tanta fatica.
I fenomeni fisici dell’età che possono arrivare a malattie tipiche come la demenza e il morbo di Alzheimer, portano attraverso il corpo alla rovina dell’ego, nella misura in cui lo privano della sua base, il cervello.
Anche questo processo può essere risolto nella coscienza se le molte conoscenze vengono abbandonate e trasformate in saggezza. Bambini e vecchi possono allora incontrarsi sullo stesso piano, pur provenendo da due lati diversi.
(Dott. Rudiger Dahlke modificato)