L’esperienza clinica della dottoressa Natascha Campbell-McBride ha mostrato una fortissima correlazione tra i cosiddetti disturbi dell’alimentazione
(anoressia e bulimia ed altre ossessioni alimentari variamente denominate) e lo squilibrio della flora intestinale a vantaggio dei microbi patogeni (apportatori di malattie).
Secondo l’esperienza di questa dottoressa (che tramite una dieta particolare ed alcuni integratori naturali ha curato persino l’autismo del figlio) al di là dei problemi psicologici e di relazione familiare (che possono contribuire anch’essi al sorgere del problema) c’è un problema di flora intestinale benefica danneggiata con sopravvento di microbi patogeni (particolarmente batteri, muffe e lieviti) e parassiti.
Sarebbero quindi le carenze nutrizionali innescate dall’incapacità di assorbire i principi nutritivi dai cibi
(conseguenza della disbiosi) e le tossine prodotti dai microbi patogeni (che vengono assorbite dal sangue a causa di una parete intestinale porosa che non riesce a filtrarle) a causare dei veri e propri squilibri mentali che sfociano nei cosiddetti disturbi dell’alimentazione.
Questi disturbi per altro spesso vengono accompagnati da altri problemi come difficoltà di concentrazione ed attenzione, iperattività, manie ossessivo-compulsive, attacchi di panico, ansia, abuso di alcool e droghe, ed altri problemi cosiddetti mentali o psichiatrici (persino appartenenti a quel vasto ed ambiguo contenitore di problematiche che viene denominato “schizofrenia”).
Per chi volesse avere conferme ufficiali di quanto suddetto può consultare gli articoli Gut feelings: A role for the intestinal microbiota in anorexia nervosa?
Gut microeukaryotes during anorexia nervosa: a case report e Monitoring bacterial community of human gut microbiota reveals an increase in Lactobacillus in obese patients and Methanogens in anorexic patients .
In particolar modo l’ultimo studio, oltre ad una variazione della composizione del microbiota intestinale delle persone obese da una parte ed anoressiche dall’altra, mostra la presenza del batterio metanogeno Methanobrevibacter smithii nei malati di anoressia.
Significativo, soprattutto in rapporto a quanto scritto in questo libro, il fatto che nelle famiglie in cui c’è un figlio autistico è più facile trovare anche un figlio anoressico , ed il fatto che l’anoressia si accompagna spesso a diversi problemi mentali (ansia, disturbi dell’umore, disturbo ossessivo-compulsivo ).
Cito infine l’articolo The Intestinal Microbiota in Acute Anorexia Nervosa and During Renourishment: Relationship to Depression, Anxiety, and Eating Disorder Psychopathology nel cui abstract si legge in maniera chiarissima:
Abbiamo fornito prove di una disbiosi intestinale nell’anoressia nervosa e di un’associazione tra l’umore ed il microbiota enterico in questi pazienti
La dottoressa Campbell ascrive molti casi di anoressia a ragazzi (più spesso ragazze) che hanno optato per una dieta vegetariana o vegana, dal momento che in assenza di proteine il corpo umano non può sintetizzare ormoni, enzimi, neurotrasmettitori e molte altre sostanze essenziali al suo funzionamento.
Anche carenze di zinco (presente nella carne, soprattutto quella rossa) hanno lo stesso effetto negativo dato che lo zinco è coinvolto in un numero enormi di funzioni enzimatiche.
Personalmente ritengo che occorre anche analizzare esattamente cosa si intenda per dieta vegetariana o vegana
dal momento che ben diversa è la situazione di mangia frutta verdura e molti carboidrati (patate e cereali, tuberi, mais, magari raffinati, o con l’aggiunta di questi zuccheri, la dieta è deleteria) dalla situazione di chi mangia quasi esclusivamente frutta e verdura cruda, e un po’ di cereali integrali, ma sono meglio solo quelli messi a germogliare, (magari non dove il chicco è sotto forma di farinacei macinati mesi prima di venire utilizzati, il che non ha senso) magari mangiando anche qualche uovo (preferibilmente alla coque, col tuorlo quasi crudo).
L’assunzione di carne o soprattutto di pesce, purchè siano sani (non allevati, ovvero cacciati/pescati, o in alternativa alimentati con il loro cibo specifico e non con una dieta a base di cereali ), può essere essere utile e finanche indispensabile dal punto di vista nutrizionale.
(vedi le testimonianze riportate dal dottor Price dopo i suoi incontri con i popoli primitivi di ogni parte del mondo che erano in perfetto stato fisico e che integravano sempre la propria dieta con carne o con pesce, quando non erano tendenzialmente carnivori)
ma occorre anche considerare che probabilmente non tutti gli uomini sono uguali e che la differenziazione delle razze (e dei gruppi sanguigni) può avere portato anche a diversità non indifferenti nel funzionamento dei sistemi digestivi.
Fatto sta che, al di là della scelta vegetariana/carnivora, se ci si fissa per un motivo o per l’altro a seguire una dieta a basso contenuto di grassi, si rischia di sviluppare carenze delle vitamine liposolubili (A, D, E e K),
e se a queste carenze si associa una dieta a base di farine raffinate e cibi zuccherati, qualche cicli di antibiotici, l’uso della pillola anticoncezionale o di altri farmaci che danneggiano la flora benefica (neurolettici, chemioterapici, antidolorifici, antinfiammatori)
si danneggia la flora intestinale che vive in simbiosi nel nostro intestino. Questi microbi benefici producono vitamine del gruppo B, vitamina K, alcuni aminoacidi, alcune sostanze simili agli antibiotici che tengono a bada i microbi patogeni, e rendono l’ambiente della parete intestinale acido impedendo ancor più la proliferazione dei patogeni.
Tutto ciò spiega chiaramente come la distruzione anche parziale della flora microbica benefica rende facile la proliferazione di microbi come i ceppi dannosi dei batteri Escherichia Coli, i batteri Clostridi, i lieviti come la Candida albicans.
Questi patogeni hanno due effetti negativi, il primo è di rendere porosa la parete dell’intestino, il secondo è quello di produrre tossine
che, proprio perché la parete intestinale è porosa e non riesce più a filtrare le impurità (cibo parzialmente digerito e tossine) passano nel sangue e tramite esso arrivano a tutti i tessuti e gli organi del corpo, cervello compreso.
Non stupisce quindi che oltre a causare sbalzi di umore, difficoltà di concentrazione, iperattività, possano anche distorcere la percezione sensoriale, in particolare l’auto-percezione.
Succede così non solo che il sapore e la consistenza di certi cibi vengano percepiti in maniera alterata, ma che una ragazza anoressica possa guardarsi allo specchio senza rendersi conto del suo stato terribilmente emaciato, o addirittura vedendovi una persona con del grasso da perdere.
Similmente posso venire danneggiate altre percezioni, persino il senso del pericolo, la percezione delle emozioni altrui, la percezione di ciò che è giusto e sbagliato, e tutto ciò ovviamente danneggia anche la capacità di relazionarsi con le altre persone.
La disbiosi intestinale e la percezione alterata del gusto spingono ad accettare come fonte di cibo quasi esclusivamente carboidrati (per lo più prodotti a base di farina bianca o comunque cereali raffinati) eventualmente dolcificati con lo zucchero, ovvero alimenti che l’intestino danneggiato non riesce a digerire correttamente proprio per la mancanza dei batteri benefici, oltre modo i carboidrati insulinici sono prodotti pro infiammatori.
Il glutine (presente in molti cereali) e la caseina (presente in latte e derivati) non vengono scissi negli aminoacidi che li compongono ma in molecole dette gluteomorfine e caseomorfine, ovvero molecole del gruppo degli oppiacei che di conseguenza hanno effetti negativi sul cervello.
Anche a causa di questa tossicità che parte dall’intestino a arriva al cervello attraversando la barriera emato-encefalica, succede che, come riferisce la dottoressa Campbell nel suo libro:
Essi [i pazienti che soffrono di disturbi dell’alimentazione] possono essere abbastanza bravi nel manipolare le persone intorno a loro e assumendo una posizione di “povera vittima” dei vigorosi genitori o altre persone che si prendono cura di loro, mettendo le persone una contro l’altra.
Le famiglie di questi ragazzi persone spesso attraversano un inferno di constante conflitto e confusione a causa del disturbo del proprio figlio
Per altro se la dieta di queste persone è carente di proteine ne consegue anche una carenza ormonale che rende difficile al corpo persino sfruttare le calorie dei carboidrati, che vengono quindi accumulate sotto forma di grasso.
Quando le persone anoressiche in un modo o nell’altro vengono convinte a mangiare di nuovo, se la dieta è a sola base di carboidrati insulinici pro infiammatori, riprendono peso rapidamente, e siccome la loro paura di ingrassare non è scomparsa, è facile che si verifichi una ricaduta.
È molto difficile di conseguenza riuscire a trattare questi disturbi, se non con un corretto approccio nutrizionale. Secondo la dottoressa Campbell oltre a seguire il Protocollo Nutrizionale GAPS descritto nel suo libro (con qualche trucco per adattare la dieta alle fobie che queste persone sviluppano per i cibi grassi) occorre somministrare integratori di alcune sostanze di cui generalmente questi pazienti sono particolarmente carenti di sostanze nutrizionali biodisponibili
Da notare che, ovviamente, il Protocollo Nutrizionale GAPS prevede già di per sé pre/probiotici umani.
441 http://www.italiasalute.it/forum/forum_posts.asp?TID=7359.
442 http://www.giovanniangile.it/apparato_d_002.htm.
Pubblicato su Internation Journal of Eating Disorders 2015 Jul;48(5):449-51, autori Kleiman S C, Carroll I M, Tarantino L M, Bulik C M;http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25639767.
Pubblicato su BMC Research Notes. 2014 Jan 13;7:33, autori Gouba N, Raoult D, Drancourt M; http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/24418238.
Pubblicato su PLoS One. 2009 Sep 23;4(9):e7125, autori Armougom F, Henry M, Vialettes B, Raccah D, Raoult D;http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19774074.
Vedi Autism spectrum disorder in individuals with anorexia nervosa and in their first- and second-degree relatives: Danish nationwide register-based cohort-study, pubblicato su British Journal of Psychiatry 2015 May;206(5):401-7, autori Koch S V, Larsen J T, Mouridsen S E, Bentz M, Petersen L, Bulik C, Mortensen P B, Plessen K J;http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25657359.
Vedi Etiological overlap between obsessive-compulsive disorder and anorexia nervosa: a longitudinal cohort, multigenerational family and twin study, pubblicato su World Psychiatry. 2015 Oct;14(3):333-8., autori Cederlöf M, Thornton L M, Baker J, Lichtenstein P, Larsson H, Rück C, Bulik C M, Mataix-Cols D; http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26407789.
Anche i pesci allevati mangiano spesso mangime poco costoso a base di cereali, così come gli animali da macello; spesso il mangime è a base di mais, poco costoso ma transgenico o transgenicamente contaminato; questa carne e questo pesce hanno troppi omega-6 e pochi omega-3, diventando un cibo che predispone all’infiammazione dei tessuti.