Nella SM, poi, hanno un ruolo ormai dimostrato potendo mimare l’azione dei MOG (Myelin-Oligodendrocyte Glycoprotein, i principali autoantigeni in grado di attivare la risposta autoimmune). Latte e derivati sono anche ricchi di acidi grassi saturi che, come più volte ripetuto, costituiscono uno stimolo diretto alla trascrizione cellulare per la sintesi di molecole infiammatorie.
La diatriba “latte sì/latte no” nell’individuo sano sembra non avere mai fine. Qui ci limitiamo a due considerazioni, lasciando alla sensibilità del singolo ogni ulteriore riflessione. Valutata la possibilità che alcune proteine del latte si comportino come antigeni attivatori di una risposta anticorpale autoimmune, risulta quantomeno prudente considerare il latte un alimento da evitare nell’individuo affetto da SM.
Il secondo aspetto intende essere di rassicurazione: l’apporto giornaliero di calcio può essere soddisfatto anche senza assumere latte e latticini, purché la dieta contempli un abbondante consumo di ortaggi color verde scuro, pesci, crostacei e alghe, legumi, arachidi e mandorle.