AIDS sindrome da immunodeficienza acquisita

L’articolo AIDS: "it's the bacteria, stupid!"

Infezioni opportunistiche secondarie

L’articolo AIDS: “it’s the bacteria, stupid!” (AIDS: “è il batterio stupido!)[1] ci informa che le infezioni tubercolari sono comuni nell’AIDS e sono considerate come “infezioni opportunistichesecondarie”, e secondo fonti istituzionali la tubercolosi è la maggiore causa di morte dei malati di AIDS. 

Inoltre nei test per l’individuazione dell’HIV c’è una frequente reazione incrociata (cross-reattività) fino al 70%, tra le proteine gag e pool dell’HIV e i pazienti con infezioni micobatteriche come la tubercolosi.

[1] Pubblicato su Medical Hypotheses 2008 Nov;71(5):741-8, autori Broxmeyer L, Cantwell A; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18691828.

Nel 1972, cinque anni prima che gli omosessuali iniziassero a morire negli Stati Uniti, Rolland scrisse l’articolo.

Tubercolosi genitale, una malattia dimenticata? (Genital Tuberculosis, a Forgotten Disease?), e nel 1979, all’inizio del riconoscimento dell’AIDS, Gondzik e Jasiewicz hanno mostrato che anche in laboratorio, porcellini d’India infettati per via genitale potevano infettare femmine sane attraverso il proprio sperma con un tasso di contagio, compatibile con l’HIV, di 1 su 6 o del 17%, motivo per il quale essi hanno avvisato i propri pazienti che non solo la tubercolosi era una malattia sessualmente trasmissibile, ma che per evitare tale infezione era necessario l’uso di appropriati contraccettivi come i preservativi.

Aiuto

Sin dal 1982 Cantwell  ha rinvenuto batteri della tubercolosi e della tubercolosi atipica (dovuta a infezione di micobatteri non tuberculari, ovvero differenti dal M. tuberculosis, come il avium paratuberculosis) nei tessuti dei malati di AIDS.

D’altro canto il biologo e virologo molecolare Duesberg, specialista dei retrovirus, ha chiarito che il virus HIV non è la causa dell’AIDS e che il cosiddetto retrovirus dell’AIDS non è mai stato isolato nel suo stato puro.

Il dottor Etienne de Harven, il primo ad esaminare i retrovirus con l’ausilio di un microscopio elettronico, concorda.

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Nel 1993 uno dei due scopritori del virus HIV, Luc Montagnier ha riportato la presenza di batteri senza parete cellulare (in inglese cell-wall-deficient, in sigla CWD) che lui ha chiamato “micoplasmi” nel tessuto dei malati di AIDS.

Egli ha sospettato che questi fossero un cofattore necessario per la genesi della patologia AIDS. É notevole il fatto che Montagnier sia rimasto in silenzio sul rapporto di Cantwell che segnalava batteri resistenti all’acido (la resistenza alla decolorazione da parte dell’acido è una caratteristica unica del Mycobacterium tuberculosis) che potevano simulare i “micoplasmi” nel tessuto dell’AIDS.

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Lida Mattman (specialista dei batteri privi di parete cellulare) rende chiaro che la differenziazione tra i micoplasmi e i batteri privi di parete cellulare è quanto meno difficile e cita lo studio di Pachas del 1985 nel quale un tipo di micoplasma è stato effettivamente confuso con un batterio privo di parete cellulare fortemente correlato ai micobatteri.

L’articolo Case report. Diagnosis of disseminated Mycobacterium avium complex infection by liver biopsy[1], ci conferma che l’infezione da micobatteri appartenenti al Mycobacterium avium complex è comune nei malati di AIDS, e che essa può causare causare febbre, perdita di peso diarrea ed elevati livelli di fosfatase alcalina. Infine gli autori presentano un caso di infezione disseminata (cioè diffusa tramite il sangue a diversi organi/tessuti) in un malato di AIDS.

[1] Pubblicato su The AIDS reader. 2000 Nov;10(11):669-72, autori Shah SR, Rastegar DA, Nicol TL; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11186192.

Anche l’articolo Mycobacterium avium enters intestinal epithelial cells through the apical membrane, but not by the basolateral surface, activates small GTPase Rho and, once within epithelial cells, expresses an invasive phenotype[1], conferma che il Mycobacterium avium è un patogeno comune nei malati di AIDS che viene primariamente, ma non esclusivamente, acquisito attraverso il tratto gastrointestinale , e che porta anche a patologia disseminata.

L’articolo Tuberculosis: commentary on a reemergent killer[2] conferma invece che l’infezione da tubercolosi è considerata il “primo campanello di allarme” che fa sospettare la presenza di un caso di AIDS.

[1] Pubblicato su Cell Microbiology. 2000 Dec;2(6):561-8, autori Sangari FJ, Goodman J, Bermudez LE; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11207608[2] Pubblicato su Science. 1992 Aug 21;257(5073):1055-64, autori Bloom BR, Murray CJL; https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/1509256 , articolo completo su  https://pdfs.semanticscholar.org/1887/8c480c36fbd09bcff9d243d83716813592b9.pdf.

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Elisabetta Zaniolo
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