A proposito di alimentazione utile sia per prevenire il cancro che per coadiuvare una cura di tale malattia
riporto qui alcuni articoli della serie Pillole anti-cancro, ma senza effetti collaterali tratti dal blog della biologa nutrizionista Tiziana Stallone
AGLIO, CIPOLLA E SIMILI
Alimenti: Aglio (allium sativa), cipolle (allium cepa), porri (allium porrum), scalogno (allium ascalonium), erba cipollina (allium schoenoprasum).
Studi epidemiologici:
riduzione significativa nei soggetti studiati della probabilità di manifestare cancro allo stomaco e alla prostata.
Molecole fitochimiche anti-tumorali e loro meccanismo d’azione
Le molecole responsabili di questi effetti anti-tumorali (sostanze fitochimiche contenenti zolfo -es. alliina, da cui deriva allicina e da cui derivano altri composti contenenti zolfo) sono liberate in seguito alla frantumazione di questi ortaggi.
L’aglio contiene anche quercitina, un inibitore della crescita tumorale (pro-apoptotico).
L’aglio e i suoi parenti frenano lo sviluppo del cancro, sia per l’azione protettrice nei confronti dei danni causati dalle sostanze cancerogene (nitrosammine), sia per la loro capacità di impedire la crescita delle cellule tumorali (pro-apoptotico).
Consigli in cucina
L’aglio crudo affettato (il cui effetto antitumorale è superiore a quello della cipolla), rappresenta sicuramente la migliore fonte di sostanze anti-tumorali e va quindi preferito agli integratori.
Piccola nota dell’autore del libro: l’aglio è anche un alimento che contrasta i batteri patogeni e la candida, e quindi la disbiosi intestinale, nonché i parassiti intestinali, aiuta anche grazie al suo contenuto in zolfo organico e vitamina C, a chelare i metalli pesanti.
I Coreani sono un popolo presso il quale la diffusione del tumore è alquanto limitata; sarà un caso che i loro vicini Cinesi li chiamano con il soprannome di “mangia-aglio”?
I FRUTTI DI BOSCO E LE ANTOCIANINE
Lampone, fragola, mirtillo nero, mirtillo rosso
Ricerca.
Essendo frutti stagionali, non esistono studi epidemiologici, ma evidenze sperimentali in vitro e su animali. In diversi animali un regime alimentare che comprende fragole e lamponi per il 5% dell’alimentazione porta ad una riduzione significativa del cancro dell’esofago.
Molecole fitochimiche anti-tumorali e loro meccanismo d’azione
I frutti di bosco costituiscono una fonte privilegiata di polifenoli dal potenziale antitumorale: acido ellagico, antocianidine, antocianine e proantocianidine.
L’antitumorale più potente è l’acido ellagico e si trova nei semi dei lamponi e nella polpa delle fragole. L’acido ellagico inibisce la crescita dei vasi che auto alimentano il tumore (anti angiogenetico), inibisce la trasformazione delle sostanze cancerogene in agenti tossici per la cellula e stimola i meccanismi di eliminazione delle sostanze cancerogene.
Le antocianidine si trovano nei lamponi e nei mirtilli, e sono potenti antiossidanti e promuovono la morte delle cellule tumorali (pro-apoptotici).
Le proantocianidine sono abbondanti nei mirtilli rossi e in quelli neri. Sono dei potenti antiossidanti, inibitori della crescita tumorale (pro-apoptotici) e della crescita dei vasi che auto-alimentano il tumore (anti-angiogenetici).
Consigli in cucina
Il prodotto fresco, stagionale rimane sempre il più valido.
È possibile consumare mirtilli rossi essiccati o succo concentrato, aggiungendoli per esempio al al mattino, o a un mix di frutta secca.
I mirtilli neri e le altre bacche possono essere consumate tutto l’anno utilizzando i prodotti surgelati (che mantengono le loro proprietà) in aggiunta allo yogurt, al gelato o altri dolci.
Curcuma
Spezia curcuma, polvere di colore giallo intenso ottenuta dalla frantumazione della radice di una pianta tropicale simile allo zenzero.
Ricerca
Al momento non è stato svolto alcuno studio epidemiologico sul legame potenziale tra consumo di curcuma e sviluppo di cancro. Tuttavia, c’è un certo consenso sul fatto che la curcuma potrebbe essere responsabile di significative differenze tra il tasso di alcuni tumori in India e quello dei Paesi Occidentali.
Esistono, invece, numerose evidenze sperimentali degli effetti antitumorali della curcuma in vitro (tumori dello stomaco, dell’intestino, del colon, della pelle e del fegato). Il cancro al colon è il tipo di tumore su cui la curcuma sembra essere più efficace. Molecole fitochimiche anti-tumorali e loro meccanismo d’azione
La componente principale della curcuma è la curcumina. La biodisponibilità della curcumina è relativamente bassa, può essere aumentata in maniera considerevole (più di mille volte!) se assunta assieme al pepe.
La curcumina possiede attività antitrombotiche, ipocolesterolemizzanti e antiossidanti, altre ad avere un grande potenziale anti-tumorale. La curcumina promuove la morte delle cellule tumorali (effetto pro-apoptotico) e inibisce la formazione dei vasi che alimentano il tumore (effetto anti-angiogenetico). La curcumina ha anche un effetto anti-infiammatorio (inibitore della ciclo-ossigenasi).
Consigli in cucina
L’aggiunta quotidiana di un cucchiaino da tè di curcuma assieme ad un po’ di pepe (sinergia culinaria) a zuppe, condimenti o piatti di pasta rappresenta un modo semplice, rapido ed economico per ottenere un apporto di curcuma sufficiente a prevenire lo sviluppo del cancro.
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