La vita è manifestazione
Il primo passo per liberarti dalla mentalità della scarsità è rendere grazie per tutto ciò che sei e tutto ciò che hai.
Sì, esattamente, esprimere la tua gratitudine, ma non per scherzo o per finta.
Apprezzare veramente il miracolo che sei: il fatto di essere vivo; di avere occhi, orecchie, piedi, e di essere qui, proprio ora, in questo sogno meraviglioso. Fa’ uno sforzo: comincia a prestare attenzione a ciò che hai, invece di pensare a ciò che ti manca.
Infatti non manca nulla.
Come potrebbe mancare qualcosa in un universo perfetto?
Quando ti concentrerai sul sentimento di gratitudine per ciò che hai, l’acqua che bevi, il sole che ti riscalda, l’aria che respiri, e tutti gli altri doni “che non avverti neanche” di Dio in TE, userai il pensiero (tutto il tuo essere) per soffermarti sull’abbondanza e sulla tua umanità.

Ricorda che sei una cellula nel corpo dell’umanità, e che una cellula richiede armonia al proprio interno per poter collaborare con quelle vicine.
Facendo questo, sposterai la tua energia sul miracolo di esistere qui, ora.

Quando sei concentrato sul miracolo che sei e che è tutto ciò che ti circonda, non puoi indugiare su ciò che non sei e su quanto ti sembra mancare nel tuo mondo.
Mentre ti eserciti nel rendere grazie, allarga l’elenco delle cose per le quali sei grato: amici e famiglia; vestiti e cibo; il denaro che possiedi;
tutti i beni di cui disponi, qualunque cosa sia entrata nella tua vita e che tu abbia potuto usare. Intendo proprio ogni cosa: una matita, una forchetta, una sedia.

Comincia a pensare a come sei grato di godere di queste cose nella tua vita ora, quando ne hai bisogno.
Considerale tue per uso temporaneo e rimettile poi in circolazione, senza possesso senza aspettative di programmi obsoleti impressi da vecchi metodi.

Una volta che ti sia esercitato nel provare gratitudine per ogni cosa e persona che hai incontrato, e nell’apprezzare la tua umanità, sei sulla buona strada per liberarti dalla mentalità della scarsità.
(Modificato Wayne W. Dyne “Credere per Vedere“)
