Sviluppare il microbiota intestinale

Dal latte materno: Staphylococcus, Streptococcus, Enterococcus, Lactococcus, Lactobacillus, Weissella e Leuconostoc e, quanto alle specie, soprattutto Staphylococcus epidermidis,

La guarigione è integrazione

Il microbiota intestinale si forma grazie alla microflora nativa acquisita al momento della nascita e durante il primo anno di vita, e da batteri in transito che ogni giorno vengono assimilati attraverso gli alimenti della nostra dieta.

Nel corso del periodo di allattamento, il neonato, indipendentemente dalla provenienza geografico – culturale e dal livello socioeconomico della madre, entra in contatto con batteri commensali, mutualistici e probiotici.

Principalmente dei generi Staphylococcus, Streptococcus, Enterococcus, Lactococcus, Lactobacillus, Weissella e Leuconostoc, quanto alle specie, soprattutto Staphylococcus epidermidis, riscontrata nel 100% delle madri in allattamento, pur sempre in quantità relativamente piccole, il che evidenzia come la diversificazione del microbiota intestinale esploderà solo dopo lo svezzamento.

Ciò nonostante, l’allattamento è un momento chiave nello sviluppo del microbiota, dal momento che si stima che un lattante che ingerisce circa 800 ml di latte materno al giorno possa recepire, per questa via, fra i 100.000 e i 10 milioni di batteri.

Dalla velocità e dalla varietà con cui questi batteri colonizzano il tratto intestinale del neonato dipende in buona misura lo sviluppo del suo sistema immunitario, la regolazione della permeabilità intestinale, il mantenimento dell’equilibrio dell’apparato digerente.

La determinazione della suscettibilità alle infezioni microbiche e la sensibilità agli antigeni e agli agenti allergenici assimilati con la dieta, organismi che possono causare risposte immunitarie negative.

Se degli agenti patogeni giungono a compromettere in profondità la permeabilità intestinale, sono proprio i batteri commensali benefici a farsi carico del suo ristabilimento, del consolidamento dei legami intercellulari e della proliferazione cellulare.

Finora si era riconosciuta la straordinaria importanza del latte che il neonato assume dal seno materno, in particolar modo come fattore decisivo del modo in cui si svilupperà il futuro microbiota intestinale nell’individuo adulto, ma si sapeva poco a proposito della sua composizione e del ruolo biologico svolto dai batteri che contiene.

Lo studio è stato pubblicato a fine 2012 sull’«American Journal of Clinical Nutrition». Per analizzare il microbiota del latte materno, gli scienziati sono ricorsi al «pirosequenziamento», una tecnica basata sul sequenziamento massivo del DNA.

In questo modo hanno scoperto che tanto nel colostro (liquido secreto dalle ghiandole mammarie durante la gravidanza e nei primi giorni successivi al parto, e composto da acqua, proteine, immunoglobuline, lipidi e carboidrati), quanto nel latte materno analizzato al primo e al sesto mese di allattamento, erano presenti più di 700 specie di microrganismi.

Un bel po’ più di quanto si aspettassero. I ricercatori spagnoli hanno constatato che i generi batterici più presenti nei campioni di colostro corrispondevano ai batteri Weissella, Leuconostoc, Staphylococcus, Streptococcus e Lactococcus.

Mentre nei campioni del fluido che si sviluppa fra il primo e il sesto mese di gravidanza si è riscontrata la comparsa di batteri tipici del cavo orale.

Come Veillonella, Leptotrichia e Prevotella, per quanto, al momento, si ignora se tali batteri colonizzino la bocca del neonato o se invece siano già presenti nel latte materno e modifichino in seguito la propria composizione.

Parallelamente, lo studio ha rivelato che il latte delle donne in sovrappeso e di quelle che nel corso della gravidanza acquistano più chili di quanto sia consigliato, contiene una diversità inferiore di specie.

Ha confermato la conclusione che il microbiota intestinale dei neonati da parto cesareo programmato è consistentemente più povero di quelli nati con parto naturale; laddove, invece, il cesareo non è programmato, la composizione del latte risulta molto simile a quella delle madri con parto naturale.

Per gli autori della ricerca, questi risultati apriranno la strada a nuove strategie di alimentazione infantile che miglioreranno la salute del neonato:

Se i batteri del latte materno scoperti nel corso di questo studio si rivelassero importanti per lo sviluppo del sistema immunitario, aggiungerli al latte artificiale potrebbe diminuire il rischio di allergie, asma o malattie autoimmuni.

Nel 2000 da Hans Grönlund, del Karolinska Institutet di Stoccolma, che evidenziava il ruolo determinante del microbiota intestinale nello sviluppo del sistema immunitario, e quello pubblicato nel 2004 e condotto da Mairi C. Noverr in collaborazione con Gary B. Huffnagle, ad Ann Arbor, in cui si mostrava come il microbiota intestinale funga da regolatore fondamentale delle risposte immunitarie.

Bibliografia: Intestino secondo cervello Le rivoluzionarie scoperte scientifiche sulla microflora intestinale

Camilla Corrado
Camilla Corrado
Estetista Imperia
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Meraviglioso viaggio dentro se stessi ove il capitano vi farà scoprire luoghi inesplorati ... 💞🌈🙏❤️

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