L’allergene del latte vaccino è la beta-lattoglobulina
Ogni persona che è stata allattata da neonato ha assunto enormi quantità di alfa-lattoalbumina, che rappresenta il 40% delle proteine del ns colostro. Poi “scende” a 2 g/l nel latte maturo.

I disturbi osservati sono imputabili alla presenza di una flora disbiotica intestinale che produce eccesso di gas mediante processi fermentativi che dovrebbero avvenire solo in forma molto limitata.
Così come l’arrossamento indica una eccessiva permeabilità intestinale che permette l’accesso nel torrente circolatorio di grossi peptidi contro i quali si attiva una reazione anticorpale, quindi processi infiammatori.

Al momento della nascita l’intestino, che non ha ancora mai funzionato, è perfettamente permeabile, anche intere proteine possono permeare la membrana intestinale.
Il primo compito dell’alfa-lattoalbumina, nel colostro, è quello di ridurre la permeabilità intestinale ed attivare i processi difensivi intestinali: circa il 95% della reazione anticorpale avviene nell’intestino.

Oggi sono molte note le allergie o le intolleranze alimentari, che si possono raggruppare sotto il nome di reazioni avverse al cibo, non solo cibo, anche pollini, vernici, fino ad arrivare alla sindrome di multi sensibilità chimica.
Quando le reazioni avverse riguardano limitate sostanze solitamente viene consigliato di astenersi dall’assumerle o dall’esporsi, ma questo non risolve il problema di un intestino troppo permeabile che non sta assolvendo il suo compito principale che non è quello di nutrirci, ma quello di proteggerci.

In questo modo evitiamo il formarsi dell’evento macroscopico, gonfiori, rush cutanei… che non sono altro che un campanello di allarme…
L’eccesso di sostanze clandestine lasciate passare da un intestino permeabile finisce nel fegato, che rappresenta l’ultimo ns baluardo, prima del torrente circolatorio. Il fegato ha una elevata selettività, ma una scarsa capacità, quindi non ce la fa a sopperire alla quantità di sostanze non trattenute dall’intestino.

Eliminando le sostanze che ci manifestano con reazioni macroscopiche l’incapacità a proteggerci dell’intestino, ci esponiamo a continui e persistenti processi infiammatori dati dalle reazioni anticorpali nel sangue contro gli invasori.
Se poi queste sostanze, per la maggior parte di natura peptidica, vanno ad accumularsi presso pezzi di proteine dei ns tessuti, si porteranno dietro gli anticorpi la cui selettività non è in grado di distinguere tra peptide “clandestino” e proteina tissutale.

Si hanno così le patologie autoimmuni, in cui gli anticorpi vanno ad attaccare i nostri tessuti, ma non perché impazziti, ma in quanto depistati e veicolati da grossi peptidi clandestini che l’intestino ha lasciato passare.
Eviteremo i gonfiori, gli arrossamenti, ma, con il tempo, potremo essere colpiti da artrite reumatoide, sclerosi multipla, SLA, etc.

Rieducando il Microbioma intestinale si risolvono importanti casi di reazioni avverse al cibo, es dermatiti cistiche per assunzione di zuccheri, allergie a pollini, rush cutanei, etc.
la riduzione della permeabilità, e il ripristino di una corretta flora intestinale, azioni ampiamente documentate in letteratura, è di fondamentale importanza nei nostri primi giorni di vita, in quanto, attraverso di esse, l’alfa-lattoalbumina modula lo sviluppo cerebrale.

Organo che maggiormente ci distingue dagli altri mammiferi, nel cui latte l’alfalattoalbumina è meno presente.
