Tutti i nostri padri praticavano il trattamento antiparassitario come parte della loro pratica culturale.
Ce ne siamo allontanati perché ci siamo affidati alla pratica moderna. Faremmo bene a re-imparare queste pratiche dei nostri antenati per mantenerci sempre in buona salute. – Capo Due Alberi
A conferma di quanto affermava già molti anni fa la compianta dottoressa Clark, che individuava nei parassiti intestinali (e non) una delle cause principali delle malattie (anche croniche e degenerative) diffuse al giorno d’oggi, e che asseriva che in caso di tumore sono sempre presenti dei parassiti che lo concausano, vi presento la traduzione di alcune righe scritte dal dottor Edward F. Group III (DC, ND, DAC BN, DABFM) estratte dal sito http://www.parasite-cleanse.com
Tumori
I parassiti intestinali attivano il sistema immunitario del corpo per sviluppare una massa tumorale nota come granuloma al fine di incorporare larve di parassiti o uova. Di solito, i granulomi si sviluppano nel colon, nella parete rettale, nei polmoni, nel fegato, nel peritoneo e nell’utero.
Nell’articolo citato sono elencate molte altre condizioni atribuibili ai parassiti intestinali, che prima o poi colpiscono, secondo l’autore, un cittadino statunitense su due:
costipazione, diarrea, formazione di gas e gonfiore di stomaco, sindrome del colon irritabile, dolori ai muscoli e alle giunture, anemia, allergie, disordini del sonno, bruxismo (digrignare i denti), fatica cronica, disfunzione del sistema immunitario.
Le tossine dei parassiti hanno un effetto negativo sull’apparato circolatorio umano che causano una forma di anemia che risulta a volte così grave da essere diagnosticata come tumore del sangue (EE Kornakova “Parassiti umani”, San Pietroburgo, 2002 – Muller R. “Worms and human diseases”, Oxon – New Jork, 2001).
Quanto alla dottoressa Clark, seppure reputo i suoi libro molto interessanti, essi sono un po’ carenti sul lato dell’alimentazione (i latticini, benché cotti, non li considero un alimento salutare) e non affrontano adeguatamente il problema della disbiosi intestinale.
Dal canto suo il libro della dottoressa Campbell affronta in dettaglio la disbiosi ma poco si dilunga sulla parassitosi, fidando nel fatto che una dieta che affami i parassiti e che restauri il giusto Ph nel tratto intestinale col tempo permetta di risolvere anche il problema dei parassiti (anche se in altri scritti suggerisce di utilizzare all’occasione dei rimedi naturali contro i parassiti, in corrispondenza della luna piena, o eventualmente anche il farmaco mebendazolo).
L’articolo Carcinogenic Parasite Secretes Growth Factor That Accelerates Wound Healing and Potentially Promotes Neoplasia
(“Il parassita carcinogeno produce un Fattore di Crescita che accelera la guarigione delle ferrite e può promuovere la neoplasia”) , ci informa che l’infezione da parte della fasciola epatica Opisthorchis viverrini (un verme parassita del fegato) può causare una forma di tumore nei condotti biliari; nutrendosi questo verme causa estese lesioni che nel corso degli anni guariscono e poi si riaprono.
Una delle sostanze che tale parassita secerne promuove la guarigione delle ferite ma anche, paradossalmente la creazione di un microambiente che agevola la formazione del cancro.
Già nel 1900 il dottor Askanazy ha segnalato un legame tra un altra fasciola epatica, Opisthorchis felineus, ed il cancro del fegato, ed il dottor Goebel ha segnalato un rapporto tra l’infezione di Bilharzia (un verme degli schistosomi) ed il cancro al fegato .
L’articolo An interesting finding in the uterine cervix
Schistosoma hematobium calcified eggs (“Una scoperta interessante nella cervice dell’utero: uova calcificate di Schisostoma hematobium”) racconta di un caso di una donna africana il cui pap test mostrava valori esageratamente anomali (e che quindi possono fare sospettare una lesione cancerosa o pre-cancerosa) e nella cui cervice uterina sono state trovate per l’appunto le uova di uno schisostoma.
L’articolo aggiunge che i medici hanno poca familiarità con questo parassita dell’apparato genial femminile, nonostante la sua presenza endemica in quella regione
L’articolo Distinct microbiological signatures associated with triple negative breast cancer illustra un’analisi di virus batteri e parassiti associati ad un particolare tipo di tumore al seno, la quale ha mostrato una presenza del verme parassita Trichuris trichuria (verme a frusta) nel 93% dei casi;
in realtà tale studio ha mostrato una notevole presenza anche di agenti batterici, virali, fungini, che potrebbero essere anche la manifestazione di una forma di disbiosi che causa l’abbassamento delle difese immunitarie nei confronti di tutti questi ospiti indesiderati.
462 http://www.parasite-cleanse.com/intestinal-parasite-symptom….
Pubblicato su PLoS Pathogens 2015 Oct 20;11(10):e1005209, autori Smout M J, Sotillo J et al.; http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26485648.
Vedi Howley PM. Infectious agents and cancer. In: Mendelsohn J, Gray JW, Howley PM, Israel MA, Thompson CB, editors, The Molecular Basis of Cancer. 4th ed. Philadelphia, PA: Elsevier Saunders; 2015. pp. 79–102 – zur Hausen H. Infections Causing Human Cancer. Mol Carcinogen. 1988;1:147–150; entrambi gli studi sono citati in Gordon Wilson Lecture: Infectious Disease Causes of Cancer: Opportunities for Prevention and Treatment, pubblicato su Transactions of the Amercian Clinical and Climatological Association 2015; 126: 117–132, autore Peter M Howley;www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4530691.
Pubblicato su Autopsy & Case Reports 2015 Jun 30;5(2):41-4, autori Toller A, Scopin A C et al.; http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26484333.
Pubblicato su Scientific Reports 2015 Oct 15;5:15162, autori Banerjee S, Wei Z et al.; abstract su http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26469225. articolo completo su http://www.nature.com/articles/srep15162.