Il corpo umano è composto da un numero incredibile di cellule (circa 100.000 miliardi)
e la nostra evoluzione aveva messo in conto che eventi stressori potessero trasformare delle cellule normali in tumorali.
Si calcola infatti che nascano centinaia di cellule tumorali ogni minuto. Ma se non veniamo invasi immediatamente da forme tumorali, evidentemente il nostro corpo è dotato di un sistema immunitario che è in grado di scovare le cellule tumorali ed eliminarle.
Quest’azione è svolta dai linfociti Th1 che per l’appunto sono in grado di riconoscere le cellule tumorali ed attivare una risposta immunitaria mirata alla loro distruzione. Quindi dovremmo chiederci il motivo che impedisce al nostro corpo di bloccare tutti i tumori e quindi causare la strage a cui assistiamo ogni giorno.
La risposta è sempre collegata a quello che mangiamo. Infatti un’alimentazione a base di cereali, amidi e zuccheri incide notevolmente sul nostro sistema immunitario, rendendolo poco efficiente contro i tumori.
Abbiamo già parlato di quanto sia importante l’equilibro tra i linfociti Th1 e Th2. I linfociti Th1 sono deputati alla distruzione dei virus e delle cellule tumorali, mentre i linfociti Th2 alla distruzione dei batteri e funghi.
Ebbene quando mangiamo zuccheri, il nostro intestino subisce un’infiammazione sistemica dovuto all’incremento dei batteri fermentativi e putrefattivi (disbiosi) che attiva la risposta immunitario Th2.
Inoltre la disbiosi intestinale causa un aumento della produzione delle ammine biogene come l’istamina, che immessa nel sistema sanguigno, attiva a sua volta la risposta immunitaria dei linfociti Th2.
L’incremento del sistema immunitario Th2 genera una riduzione dei linfociti Th1 (deputati alla distruzione delle cellule tumorali) fino quando l’infiammazione sistemica dell’intestino non terminerà.
A questo stato già catastrofico, si inserisce anche l’azione del cortisolo, il quale attivato dai continui cali glicemici (e dal normale stress a cui siamo sottoposti durante il giorno) uccide i linfociti Th1, aggravando così il disequilibrio.
SISTEMA ENERGETICO DELLE CELLULE TUMORALI
La scienza ha verificato che le cellule tumorali, oltre ad essere delle Highlander (immortali) hanno bisogno di enormi quantità di energia perché la loro duplicazione continui.
Inoltre esse non possono utilizzare il sistema energetico dei mitocondri, perché questi organelli, nella duplicazione cellulare sono inattivi (si scindono in due come la cellula).
Quindi l’unico sistema energetico utilizzato dalle cellule tumorali è quello della glicolisi anche perché la produzione con questa via energetica è cinque volte più veloce di quella mitocondriale. Sostanzialmente sono cellule con il turbo sempre acceso.
Questo ci dovrebbe far pensare che per affamare una cellula tumorale e quindi rallentare la sua replicazione dovremmo evitare di mettere a sua disposizione il suo carburante, ovvero il glucosio.
La dieta mediterranea, al contrario, è basata sul 70% delle calorie ingerite sotto forma di glucosio e l’insulina prodotta dopo ogni pasto, spinge con forza il glucosio dentro le cellule (comprese quelle tumorali).
Per farvi un esempio calzante, una delle analisi più efficaci per riscontrare la presenza di metastasi, consiste nel far bere al paziente a digiuno, una soluzione di glucosio radioattivo per poi tracciarlo con la Pet e vedere così dove si trovano.
A dimostrazione di quanto detto, faccio riferimento ad alcune ricerche molto interessanti effettuate dal Dottor Gianfrancesco Valsè Pantellini (la sua opera è oggi portata avanti dalla Fondazione Pantellini), le quali dimostrano la buona riuscita nel curare diversi tumori utilizzando l’ascorbato di potassio.
La sua storia inizia quando casualmente curò un suo amico orefice, malato di tumore allo stomaco in stadio terminale. Suggerì al suo amico di bere giornalmente un tonico (composto da limonate con l’aggiunta di bicarbonato di sodio) nella consapevolezza però che da lì a poco sarebbe comunque deceduto.
Con grande sorpresa rivide il suo amico nove mesi dopo, scoprendo che continuava a bere limonate senza l’aggiunta però di bicarbonato di sodio, sostituito erroneamente dal potassio (dando luogo, a sua insaputa, alla formazione chimica dell’ascorbato di potassio, ovvero vitamina C e potassio).
L’errore casuale determinò la regressione del tumore.
Da quel momento il Dottor Pantellini, utilizzando per le sue sperimentazioni la vitamina C ed il potassio, raggiunse inaspettati risultati, che gli permisero di curare migliaia di persone. La base del funzionamento dell’ascorbato di potassio, riguarda proprio il principio elettrolitico delle cellule.
Vi ricorderete che all’interno della cellula è presente il 95% del potassio del corpo, mentre nella matrice è presente il 95% del sodio. Quando l’insulina trattiene il sodio, aumenta il gradiente esterno della cellula e tramite l’osmosi, la obbliga a prendere il glucosio.
Ciò causa anche un impoverimento di potassio che, una volta uscito dalla cellula, è eliminato tramite l’urina. L’ascorbato di potassio utilizzato dal Dottor Pantellini, di fatto, aumenta la quantità di potassio nel Citosol delle cellule, rendendo più difficile all’insulina l’entrata del glucosio all’interno, affamando di fatto, la cellula tumorale.
Vivere 120 Anni
Studio scientifico: https://patents.google.com/patent/US8629174