Microbiota diabete denti
Marrubio Bianco (Marrubium vulgare)
Il marrubio è una pianta conosciuta da tempi remoti per le sue proprietà balsamiche, tossifughe, espettoranti.
Queste proprietà, che ne fanno un buon rimedio nelle malattie polmonari, caratterizzate specialmente da fatti catarrali, sono state confermate dai moderni ricercatori.
La frazione amara contenuta nel marrubio è responsabile delle virtù digestive e coleretiche.
Questa pianta ha inoltre buone proprietà febbrifughe, specialmente nelle febbri di origine intestinale, e può essere usata in sostituzione della china nei casi in cui quest’ultima non agisca o non sia tollerata.
Per uso esterno il marrubio è stato tradizionalmente impiegato come blando detergente e blando antisettico su ulcere, piaghe e croste.
La proprietà espettorante e mucolitica è propria dei lattoni di terpenici come la marrubina, il cui metabolismo porta poi alla formazione di acido marrubio dotato di proprietà colecistocinetica. Sono anche presenti acido caffeico, stachidrina, piccole quantità di olio essenziale e tannini.
Parti utilizzate: foglie e sommità fiorite. Modo d’uso: infuso di mezzo o un cucchiaino da caffè di foglie secche per una tazza d’acqua bollente, coprire, lasciare in infusione per 10 minuti, filtrare.
Dose: massimo 3 tazze al giorno. Si trova anche sotto forma di TM, 10-15 gocce due o tre volte al giorno.
Per obesità e cellulite si lascia macerare 60 g di pianta in un litro di vino bianco. Filtrare, dose mezzo bicchiere prima dei pasti principali.
In dosi elevate può causare aritmie cardiache, si consiglia di evitare la somministrazione alle persone cardiopatiche.
Le donne in gravidanza dovrebbero evitarlo. In dosi raccomandate marrubio è considerato una pianta sicura.
Proprietà: Tonico, depurativo, stomachico, espettorante, tonicardico, diuretico, favorisce le regole, si usa per anemie, asma, bronchite acuta e cronica, enfisema, obesità, pertosse, insufficienza biliare, TBC, aritmie extrasistoliche, sudorazione abbondante, obesità, cellulite, reumatismi, artritismo, affezioni nervose e isterismo, anoressia, cirrosi epatica, acufeni, depressione in menopausa, tachicardia nell’ipertiroidismo (marrubio acquatico).